venerdì 21 marzo 2025

È ARRIVATA!












In seguito alla mia personale tragedia in cui tre rose hanno "perso la vita" (per colpa della Galla del colletto...), ho deciso di sostituirle con due miei semenziali ottenuti lo scorso anno e una rosa sul mercato. 

Quest'ultima: si tratta di Malabarista del vivaio Novaspina di Davide Dalla Libera. Ho una grandissima considerazione di questo giovane ibridatore. Ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente nel settembre 2019, quando andai a trovarlo insieme a Mark Alberici nella sua tenuta in provincia di Padova.

Il rosaio Malabarista è a dir poco affascinante. Si tratta di una rosa ad arbusto che può essere cresciuta anche come rampicante, e di questo sono sicura perché Mark Alberici a casa sua l'ha fatta arrampicare su un muro ed è diventata altissima. Potete vedere alcune foto di malabarista a questo link.

Ha fiori singoli o poco più (9-16 petali) variegati di bianco e fucsia. Profumatissimi.

Nella scatola Davide aggiunge anche questo utilissimo foglio di istruzioni:











Ho deciso di mettere Malabarista nel posto dove era Ferdinand Pichard. Quest'ultima era un ibrido perpetuo, rifiorente durante l'estate, con fiori fucsia variegati di bianco. Profumatissimi. Rimango più o meno sulla stessa linea con un'altra variegata. Come ho già avuto modo di scrivere nei post precedenti sulla Galla del colletto, ho fatto tutto un lavoro di cambio di terra e disinfezione della buca. Inoltre non metterò direttamente Malabarista a terra, ma la terrò in un vaso. In poco tempo sicuramente le radici usciranno dal vaso e potranno attecchire nel terreno del giardino, ma in un primo momento saranno all'interno del vaso, un modo per ritardare il contatto con la terra del giardino. Sempre meglio andare sul sicuro.

Ho già utilizzato Malabarista in passato per i miei incroci. Mi ha fornito il polline Alberici. Questo è forse il mio risultato migliore ottenuto finora.

LA GALLA DEL COLLETTO: IL PUNTO SUGLI STUDI

Sempre grazie al carissimo Carlo Carulli, sono in grado di fare un po' il punto della situazione su questa mostruosa malattia (mostruosa perchè crea delle malformazioni veramente orribili a vedersi).












Il controllo dell’Agrobacterium si basa esclusivamente su interventi preventivi, perché non esistono presidi sanitari, autorizzati in agricoltura, in grado di curare questa alterazione. Efficaci risultano lunghe rotazioni con graminacee o altre monocotiledoni e l’immersione delle radici del materiale da mettere a dimora in poltiglia bordolese al 4-5% per 30 secondi. Nella difesa da questo batterio si può anche ricorrere alla lotta biologica basata sull’impiego dell’Agrotacterium radiobacter K84.

Quest'ultimo è un batterio antagonista, ma lo stanno ancora studiando. È chiaro, per ovvie ragioni, che la rotazione affidata alle monocotiledoni non è facilmente praticabile per le rose e, più in generale per le piante ornamentali a terra.




MOSTRA MERCATO A LUGO DI ROMAGNA



















Mi piacerebbe incontrarvi tutti qua!

Una mostra-mercato della durata di due giorni: sabato 29 e domenica 30 aprile, a Lugo di Romagna nei loggiati del Pavaglione.

Non si può mancare!

LA ZAFFARDATURA O INZAFFARDATURA E LA MESSA A DIMORA DI ROSE A RADICE NUDA









La ZAFFARDATURA o inzaffardatura, consiste in un bagnetto ‘proteico’ delle radici delle rose a radice nuda.

DI COSA AVREMO BISOGNO
Forbici da potatura
Guanti
Miscela di terriccio con torba, terriccio e pietra pomice
Una pala
Secchio con acqua
Micorrize
Un po' di poltiglia bordolese (contro la galla del colletto)
Concime di cornunghia o letame
Sassi
La rosa a radice nuda


PROCEDURA

Una volta acquistata o arrivata col corriere la nostra rosa a radice nuda, si toglie dall’involucro che le protegge e si comincia la pulitura che consiste nella scorciatura delle radici e nella potatura dei rami. Si scorciano quindi le radici ripulendole bene dalle parti secche o deboli. Poi si passa alla parte aerea dove si tagliano e puliscono i rami secchi o malati pulendoli. Quindi si scorciano i getti tagliando un centimetro sopra la gemma che guarda verso l’esterno della pianta, dando un taglio obliquo verso la parte opposta della gemma. Si fa questa operazione affinché il nuovo getto si disponga crescendo verso l’esterno della pianta così da dare alla rosa un andamento armonioso e salutare.

Nel secchio con acqua metteremo del terriccio, la poltiglia bordolese e le micorrize e si mischia il tutto con attenzione. Quindi si inserisce le radici della pianta nel secchio in modo che la terra bagnata ne venga a contatto ricoprendole il più possibile. Questa tecnica favorisce la germinazione delle radici che, stimolate dall’umidità, dal taglio precedentemente fatto e protette dal terriccio leggero, saranno maggiormente stimolate nella ricrescita. Si lascia dunque 10-15 minuti la pianta nell’acqua e terra, così che riprenda vita dopo il lungo tempo in cui è stata dormiente.










Le rose con zolla piantumate tardivamente dovranno invece essere immerse in un secchio d’acqua per 10/15 minuti affinché il pan di terra sia ben bagnato.

Si farà una buca di circa 50 centimetri di profondità. Sul fondo si aggiungeranno dei sassi che serviranno per il drenaggio e sopra a questi uno strato di terriccio leggero diviso in torba, terriccio ricco e pomice di piccolo taglio. Quindi aggiungeremo un po’ di concime organico come letame o cornunghia. Prima di mettere la pianta si ricoprirà il concime con del terriccio facendo una specie di monticello al centro.

Si prenderà quindi la rosa a radice nuda adagiandola al centro del monticello allargando le radici il più possibile e si coprirà di terra tenendola bene in modo che rimanga verticale. Quindi con un secchio di acqua si bagnerà il terriccio fresco così che la pianta rimanga bella umida. In ultimo si aggiungerà la terra del giardino coprendola fino al colletto da dove parte l’innesto della rosa. Per quanto riguarda le piante in vaso i passaggi saranno gli stessi, escludendo la realizzazione della buca e l’ultima copertura con il terriccio del giardino.

LA GALLA DEL COLLETTO: I CONSIGLI DI UN ESPERTO











L'amico ed esperto di rose CARLO CARULLI mi ha regalato questi consigli circa il problema della Galla del Colletto:

Purtroppo quest'anno questo 'tumore', il cui responsabile si chiama 'agrobacterium tumefaciens', si è presentato un po' ovunque e i danni sono difficilmente superabili... peraltro il batterio sopravvive nel terreno anche per due anni, comportandosi come un saprofita, nutrendosi di materia in decomposizione.

Occorre fare attenzione alla pulizia degli strumenti da potatura, e se possibile applicare poltiglia bordolese sui tagli importanti, perché il batterio penetra attraverso le ferite e attraverso le cellule vegetali va a integrarsi nella struttura genetica della pianta colpita. È utile la prevenzione, ad esempio, dovendo mettere a terra rose a radice nuda, si può ricorrere alla zaffardatura, integrando il composto aggiungendo la poltiglia bordolese, e lasciare la rosa in immersione il tempo sufficiente perché le radici se ne impregnino.

Per spiegazioni sulla zaffardatura (o inzaffardatura) seguite il prossimo post.

mercoledì 19 marzo 2025

LA GALLA DEL COLLETTO O TUMORE DELLA ROSA

Cattivissime notizie. Anzi pessime.

Ho scoperto che tre delle mie rose sono malate, e così le ho dovute togliere. Sono la Ferdinand Pichard, la Hanabi e la Alissar Princess of Phoenicia. Tutte grandi rose, le prime due variegate.

Ma di che malattia si tratta?

Nelle foto sotto vedete il male che ha colpito le mie piante. Non l'avevo mai visto prima.



Quando ho potato ho notato questa formazione nera alla base dei rami, praticamente nel punto di innesto. Non conoscendo questa malattia, in un primo momento pensavo si trattasse di marciume provocato dalle troppe piogge. Ma leggendo vari post su Facebook, in gruppi dedicati alle rose, mi sono resa conto che le mie piante erano malate di GALLA DEL COLLETTO, praticamente un tumore dovuto ad un batterio. Ho trovato una spiegazione molto esauriente nel gruppo Facebook di Dirk Milis, che seguo da tempo.


La Galla della Colletto è una comune malattia delle piante causata dal batterio del suolo Agrobacterium Tumefaciens. È presente in tutto il mondo e si verifica su arbusti legnosi e piante erbacee tra cui uva, lamponi, more e rose.

I sintomi della galla coronaria includono escrescenze rotonde, simili a verruche o a cavolini, di 5 cm o più di diametro, che compaiono sulla linea del terreno o appena sopra di essa, o sui rami e sugli steli più bassi. 























Il nome deriva proprio dalla corona simile ad una escrescenza nel punto dell'innesto o appena sopra. 

Le piante con diverse galle possono non essere in grado di far risalire l'acqua e le sostanze nutritive su per al tronco e diventare così indebolite, rachitiche e improduttive. Le piante più giovani possono morire più facilmente delle adulte, perchè sviluppano velocemente tessuto malato. 

I batteri responsabili della galla possono persistere nel terreno per molti anni e vengono rilasciati quando le galle diventano sature di umidità o quando le galle più vecchie si deformano. Le piante sensibili sono infettate da ferite o abrasioni fresche, molte delle quali sono il risultato di potatura, congelamento, lesioni, insetti del suolo, coltivazione e altri fattori che possono danneggiare le piante. Il materiale da vivaio è spesso infettato attraverso le cicatrici dell'innesto. 

COSA POSSIAMO FARE PER EVITARE CHE ACCADA? 

Non c'è nessuna prevenzione garantita, ma si può limitare la possibilità di infezione:

- Selezionare varietà resistenti quando possibile e comprare le piante da un vivaio con una buona reputazione

- evitare lesioni o ferite da potatura che possono venire a contatto con il terreno

- Disinfettare le cesoie dopo l'uso. 

E SE LA MIA ROSA E' INFETTATA?

Purtroppo la istruzione è l'unica opzione. Mentre la vostra rosa può ancora sopravvivere per anni, permetterà però alla malattia di diffondersi. La rimozione immediata è assolutamente necessaria. Rimuovere quindi la rosa e cercare di sbarazzarsi di tutte le radici. Bruciare i resti e non gettare le ceneri nel giardino o nel cumulo del compost. Rimuovere il terreno dove la rosa infetta è cresciuta, più o meno in una misura di 60X60 cm. Riempire il buco con terra fresca da un'altra parte del giardino. La sterilizzazione del terreno è un modo buono ed efficace per uccidere i batteri ma è costoso.

IL MIO VIVAIO MI HA DATO UNA ROSA INFETTA. COSA DEVO FARE?

Questo è male, davvero male. Significa che il vivaio è contaminato con i batteri. Far sapere al vivaio che ti hanno dato una pianta infetta e chiedere un rimborso. Non comprate altre rose da questo vivaio finché non prendano le dovute misure. Solo la sterilizzazione professionale dei campi di rose al vivaio è un buon metodo efficace. 

I governi degli Stati Uniti e del l'Europa stanno sviluppando un gene della rosa resistente alla malattia della galla. Speriamo nel futuro di vedere risolto questo problema.


E NEL MIO CASO, COSA STO FACENDO?

Per prima cosa, ieri ho tolto tutte e tre le piante, dopo aver potato i rami praticamente a zero. E' stato anche faticoso perchè erano piante di 6-7 anni di età, con radici profonde.

Poi ho iniziato a scavare via la terra dalle buche. Per ora ho terminato la prima. La terra che ho tolto l'ho portata nell'orto, dall'altra parte della casa, e ho portato indietro altrettanta terra sana. Speriamo che alle carote che pianterà mio marito non venga la galla delle rose.

Prima di versare nella buca la terra pulita, ho voluto disinfettare la buca. Ma non sapevo come fare. Alla fine ho acceso un fuocherello con carta, cartone e bastoncini di legno. Avrà bruciato una decina di minuti, non so se siano sufficienti, ma il fuoco faceva molto fumo e temevo che i vicini chiamassero i pompieri.

Poi ho foderato la buca con cenere di legna (teniamo sempre d'acconto la cenere che fa il caminetto durante l'inverno). Infine ho messo la terra pulita.

A scampo di ogni futura contaminazione, nel posto delle tre rose malate metterò rose IN VASO, così passerà un po' di tempo prima che le radici passino dal terriccio del vaso al terreno del giardino.

Questo è quanto ho fatto io. Non so se esistano "ricette" diverse, se qualcuno sa di altri metodi sarei contenta di conoscerli.

Ah, dimenticavo: col senno di poi, mi sono ricordata che queste tre rose già negli anni scorsi (almeno 1 o 2) avevano già dato segni di sofferenza: rami che si seccavano all'improvviso, diminuita vigoria. Quindi tenete sempre d'occhio le vostre piante!

domenica 16 marzo 2025

LA FIERA DI VITA IN CAMPAGNA A VERONA

Dopo diversi giorni di pioggia e allerte rosse qui in Romagna, finalmente ieri splendeva il sole, e mi sono potuta godere la mia gita a Verona, alla Fiera di "Vita in Campagna".
"Vita in Campagna" è una rivista, anzi "Dal 1983 Vita in Campagna è il mensile per gli appassionati della campagna con i consigli giusti per orto, giardino, frutteto, vigneto, piccoli allevamenti, piccola meccanizzazione, tutela dell’ambiente, salute, alimentazione naturale e casa di campagna" (dal sito di Vita in Campagna).
Mio babbo è abbonato da sempre a questa rivista, e ieri doveva essere il "nostro" viaggio di piacere. Purtroppo babbo è stato in ospedale per polmonite, ed è ritornato a casa solo sabato sera. Così sono andata io da sola.


Non ho certo timore a percorrere 200 km in auto da sola, anche se viaggiare in compagnia è tutt'altra cosa. Sono partita presto, alle 7.20, e dopo due ore esatte ero già nei pressi della fiera, che apriva alle 9. Per fortuna a quell'ora c'era ancora poca gente, e ho potuto parcheggiare molto vicino.


All'ingresso ci accoglieva il Vinca Store (Vinca = Vita IN CAmpagna), di fronte al quale il bar affollatissimo mi ha visto tra i suoi primi clienti. Dopo caffè e cornetto ristorarori, ho iniziato la visita del primo padiglione, quello dedicato alle piante e alle attrezzature.



Questo è lo stand di Rose Rifiorentissime, uno dei tanti vivai che conosco, anche se solo a livello web. 


Numerosi gli espositori di piante da frutto, da orto e da giardino. Ci sarebbero volute ore intere per scoprire l'offerta di ognuno.


Veramente apprezzabile l'idea di allestire diverse aree per tenere i corsi, che sono stati numerosissimi nelle tre giornate di venerdì, sabato e domenica. Quest'area nella foto (vi si stava tenendo un corso di giardinaggio) era circondata da piante di rose, per quello l'ho fotografata.






Questo stand invece era fornitissimo di sementi da orto. Avrei voluto avere un orto di almeno un ettaro per prendere tante varietà. Invece mi sono accontentata di due varietà di carote, una arancio e una rossa, per mio marito.


ecco un bello stand di agrumi, invece sotto si vedono le piante aromatiche, uno stand di terriccio italiano, "Italiana Terricci" di Lecco, a prezzi veramente concorrenziali (l'ho fotografato per tenerlo d'occhio, potrebbe essere conveniente acquistare da loro).




Questo invece lo stand di Solabiol, azienda di prodotti per la nutrizione e la cura delle piante, che ultimamente sto usando molto.


Un esempio di orto e sotto altri agrumi.



Un bellissimo stand totalmente dedicato alla lavanda, e sotto altri frutti.


Il secondo padiglione era dedicato agli stand di alimentari (sotto il miele) e agli animali. Sotto in ordine: pappagalli, un cavallino su cui facevano trottare i bimbi, gli asinelli, i piccioni, i conigli (anche nani).








Ho seguito una interessantissima conferenza sulla biodiversità del Monte Baldo.

E poi finalmente lo stand di Vita in Campagna.

Ho acquistato questo libro dell'esperta Anna Furlan Pedoja (purtroppo mi sono persa le sue conferenze, che ha tenuto di venerdì e sabato). Vi farò una recensione della sua opera.