sabato 17 febbraio 2024

SORPRESINA NEL ROSETO

17 febbraio ma sembra già primavera. Questa mattina 14 gradi nel roseto, quindi non potevo farmi mancare una bella passeggiata perlustrativa.

Per controllare un po' tutti i rosai, visto che in inverno non me ne occupo più di tanto. E ho constatato che è veramente ora di potare, perchè diverse piante hanno già delle gemme belle lunghe.

Attendo peró (penso sia questione di pochi giorni) che due care amiche mi dicano quali rametti vogliono per fare delle talee. Dopodichè inizieró a potare come se non ci fosse un domani😆.

Ma ancora non ho spiegato il perchè del titolo "Sorpresina". Ecco, mi ero abbassata a strappare alcune erbacce, quando ho visto che alcune piccolissime piantine non erano erbacce, ma... rose! Sí, rose nate da un semenzale caduto chissà quando e interratosi.

Allora con tutta l'attenzione possibile e servendomi di una paletta, ho estratto il mio "tesoro". Ecco come appariva:











Un groviglio di radichette con gli acheni ancora nel cinorrodo ormai corroso. Allora ho ripulito un po':











A questo punto erano distinguibili almeno 3 piantine. Le ho staccate con tutta la delicatezza possibile:











vi diró che alla fine sono risultate 4 piantine e un semino germinato. E li ho tutti invasati!

Una mattinata proficua!

A questo punto sorgono 2 domande, a cui sarà difficile rispondere: 

- di che rosaio saranno questi semi?

- saranno frutto di autoimpollinazione, o di vera e propria ibridazione (cioè con il polline proveniente da una pianta diversa)?

Per quanto riguarda la prima domanda, basandomi dulla vicinanza posso dire che il cinorrodo poteva provenire o da Wollerton Old Hall, o da Ferdinand Pichard, o da Oranges'n'Lemons.

Quanto alla questione dell'impollinazione, è già da un po' che anche io - come altri appassionati prima di me e che scrivono su Facebook - ho notato che i semenzali provenienti da autoimpollinazione risultano quasi sempre deboli e malaticci. C'è peró sempre la speranza che si tratti di impollinazione eterologa causata da vento o insetti, e su questa io spero.🤞

venerdì 16 febbraio 2024

ZONE DI RUSTICITA' O ZONE CLIMATICHE

Ho spesso notato che una persona straniera amante delle rose, soprattutto se statunitense, quando scrive sui social specifica sempre la "zona di rusticità" (hardiness zone) in cui abita. 

Qui da noi in Italia, almeno per quanto riguarda la mia esperienza, non ho mai sentito un appassionato di rose specificare la propria zona climatica. Sarà perchè gli USA sono moooooooolto più estesi dell'Italia, per cui all'interno della stessa nazione troviamo una elevata varietà di climi.

Anche l'Italia però è stata divisa in zone climatiche.











Parlando di giardinaggio, esistono convenzionalmente sette zone climatiche in Italia identificate ciascuna con un numero. La classificazione adottata dai testi di giardinaggio è quella dell’Usda, il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti, ed è diversa dalla classificazione climatica italiana in uso per gli impianti di riscaldamento (da A a F).














L’indicazione della zona climatica è utile per capire se una pianta può essere coltivata con successo in una data zona del Paese in base al microclima locale. Se siete soliti leggere di giardinaggio, con le indicazioni qui sotto avrete gli elementi per ‘decifrare’ i numeri. Soprattutto nei testi tradotti dall’inglese.

Le zone climatiche Italia sono sette, ma quelle abitate solo quattro. Le zone climatiche 5 e 6 comprendono le cime delle Alpi con temperature minime invernali che vanno da -30°C a -23,3°C: sappiate che esistono, ma non vi sarà tanto utile. C’è poi la zona 11 che coincide con Lampedusa, da ricordare per la minima invernale normalmente sopra i +4.5°C.

Le altre quattro zone climatiche Italia sono contrassegnate con i numeri sette, otto, nove e dieci. Comprendono territori da Nord a Sud della Penisola non sempre contigui perché, come detto, le zone climatiche Italia individuate dall’Usda tengono conto dei microclimi.

Zona 7: aree alla base delle Alpi e aree prealpine. Qui le temperature minime sono comprese tra -17°C e -12°C circa. È la tipica zona da clima alpino, però abitata, dove inverno significa gelo.

Zona 8: comprende l’intera Pianura Padana e le zone centrali dell’Appennino. È caratterizzata da temperature invernali minime comprese tra -12°Ce -6°C.

Zona 9: qui si trovano la Liguria, le rive del Lago di Garda, la Romagna orientale, l’Italia centrale e le zone interne della Sicilia e della Sardegna. Gli inverni hanno minime che variano da -6°C a -1°C.

Zona 10: è la zona climatica che non conosce l’inverno ‘cattivo’ con minime invernali che vanno dai -1°C ai +4°C. Qui si trovano il versante ionico di Calabria e Puglia assieme a piccole zone litoranee della Toscana meridionale e della Liguria di Ponente caratterizzate da microclimi particolari.

IL FASCINO DI UN NOME

Una prosa carica di lirismo, dell'amico CARLO CARULLI. Per veri intenditori e amanti delle rose.

Alcune care amiche mi hanno chiesto se racconto loro storie di rose galliche.
Desideroso di condividere il mistero di una di esse, ho pensato di recarmi a trovare Charles de Mills, per descriverne le qualità, e soprattutto per verificare con lei se, in quasi due secoli e mezzo di vita, vi siano finalmente notizie certe sull'origine, più o meno sconosciuta, del suo nome. Questa meravigliosa rosa, infatti, vanta un cospicuo numero di nomi, tra i quali spiccano per eleganza e praticità etimologica, Bizarre Triomphant e, appunto, Charles de Mills.











Mentre mi avvicino al cespuglio (che in questo periodo si presenta ancora piuttosto dormiente), avverto una carezza sul braccio, e qualcosa scorrere con una delicata ma pungente intermittenza sulla manica del giubbino che in questi giorni, di primo mattino, è ancora piacevole indossare.
Mi viene naturale voltarmi e riconoscere in quella carezza la superba Stanwell Perpetual, quel meraviglioso ibrido di spinosissima, figlia della damascena bifera e della pimpinellifolia (quest'ultima comunemente conosciuta come rosa di Scozia).















"Ciao, è da un po' che non ti vedevo da queste parti", mi apostrofa quasi, dedicandomi il portamento rilassato dei suoi esili rami quasi a volermi complice della sua timidezza, racchiusa nella rosea dolcezza delle sue corolle, che fra pochi giorni daranno gioia agli sguardi e nettare agli insetti del mio giardino.












"Tu dici sempre di essere attratto dalle rose che chiami antiche... e dedichi loro gran parte delle tue premure... ma guarda che anche io vengo da tempi lontani", prosegue incalzando e finalmente rubando tutta la mia attenzione. Io conosco bene la leggenda che si narra sulle sue origini, ma forse desidero sia lei a raccontarmela, quasi a voler 'ufficializzata' la 'storia' che la vuole scoperta per puro caso durante la demolizione di una vecchia casa a Stanwell, nella contea di Essex, regno unito. Erano gli anni della c.d. 'rivoluzione industriale', gli anni in cui la frenesia del progresso sembrava avere il sopravvento su tutto e tutti, spinta da miraggi di favori economici mai ipotizzati fino ad allora. Eppure, in quel particolare stato di impulsi tecnologici, un operaio si lasciò catturare dalla ribelle delicatezza della 'rosa' di Stanwell e la salvò da sicura, tragica e sconosciuta estinzione. Più tardi, il vivaista Lee ne venne in possesso e la immise sul mercato. Era il 1838.
Hai ragione, Stanwell P., in effetti ti si può considerare decisamente una rosa antica, ancorché quasi sicuramente spontanea e figlia di rose botaniche. Mi farebbe davvero piacere che tu confermassi come vere le voci che girano sul tuo ritrovamento.
Ma a questa mia sollecitazione, Perpy non risponde, e come mossa da un leggero alito di vento, lascia dapprima i suoi esili ramoscelli ondeggiare ancora un po' lievemente, per poi addormentarsi, tenera fanciulla, in attesa di risvegliarsi fra pochi giorni superba e incomparabile principessa.
Non saprò mai se la leggenda da cui ha tratto denominazione questa rosa sia la realtà, ma mi va bene così. Del resto, il fascino di una rosa deriva anche dalle suggestioni che il suo nome è in grado di generare.
Mi giro allora verso la gallica.. hai novità per me, Charles de Mills? Le chiedo... "nessuna, per ora", mi risponde. Appunto.

Carlo Carulli

mercoledì 14 febbraio 2024

M.ME ISAAC PEREIRE: LA DONNA E LA ROSA

La rosa M.me Isaac Pereire è considerata oggigiorno una delle rose antiche più belle e con il profumo di lampone più forte. E la rosa dell'opulenza e dello splendore barocco. 











Prima di tutto, da notare che il nome di questa rosa, all'inizio, non era M.me isaac Pereire. Il suo ibridatore, Armand Garçon, le diede il nome "Le Bienheureux de la Salle", in onore di san Giovanni Battista de la Salle, ricordato per la sua devozione verso i bambini orfani e senza casa.

Armand Garçon era un ibridatore amatoriale, e sottopose la sua rosa all'amico ibridatore professionista Margottin. Quest'ultimo riconobbe subito il valore di questa rosa, ma riferì a Garçon che si trattava di una rosa tutt'al più mediocre, e che non sarebbe mai diventata famosa. Si offrì comunque di acquistargliela e di immetterla sul mercato. Armand Garçon, che all'epoca navigava in cattive acque, acconsentì e vendette la rosa a Margottin per una manciata di Franchi.

Margottin cambiò il nome in M.me Isaac Pereire e la immise sul mercato nel 1881. La rosa divenne subito enormemente popolare.

Ma veniamo ora all'idendità di questa M.me Isaac Pereire. Era la moglie di un certo Isaac Pereire, membro della famosa famiglia di banchieri francesi Rodriguez-Pereire. Si trattava di una famiglia di ebrei sefarditi che giunsero in Francia dal Portogallo nel XVIII secolo, cambiando il nome da Pereira al più francese Pereire. 













Fanny fu la seconda moglie di Isaac. I Pereire furono una coppia di filantropi e costruirono parecchie scuole, ospedali, orfanotrofi. Isaac era impegnato nell'industria ferroviaria e edilizia, e fu una importante figura della rivoluzione industriale in Francia.


























Potete acquistare la rosa  M.me Isaac Pereire potete rivolgervi a questi vivai miei "amici": il Rosificio, Vittori Vivai, Le Rose di Regina, Quando Fioriranno le Rose, Rose.it, Fior di Rosa. I link ai loro siti li trovate nel menù nella colonna a destra.

ANCORA SUL PROFUMO DELLE ROSE

Il profumo delle rose rappresenta uno dei temi più controversi riguardo la nostra amata regina dei fiori.

Il profumo delle rose ha incantato l'umanità nel corso di tutta la storia, e in quasi tutte le civiltà. Il profumo delle rose ci fa sentire meglio, ci rilassa. La frase "Fermati e annusa le rose" è proprio un invito a fermarsi e ad cogliere la bellezza di quanto ci circonda, compresi i profumi.

Ho già parlato in altri articoli delle 4 (o 5) classi in cui possiamo raggruppare i profumi delle rose (vedi qui e qui). Ma ora, a rischio di annoiare, mi ripeterò. 

Le classi di profumo delle rose sono:

1. di rosa Damascena o Rosa Antica

2. Fruttato

3. di Tè

4. di Mirra

5. Muschiato


1. Il profumo di rosa Damascena o Rosa Antica è considerato il profumo tipico di rosa, quello che ti aspetti quando ne annusi una. Le rose Alba, Gallica, Damascene e Centifolia, tutte hanno profumo di Rosa Antica. Tra le rose moderne, molti Ibridi di Tè (o HT) hanno questo profumo di rosa antica. Buoni esempi sono Etoile de Hollande (foto sotto), Papa Meilland, Mister Lincoln e Oklahoma.












2. La fragranza fruttata è altrettanto comune nelle rose. E' stata la Rosa Wichurana a passare questo profumo a tutte le sue discendenti. La wichurana Paul Noel, ad esempio, ha un forte profumo di mela. Il profumo fruttato è però molto presente anche nelle rose moderne, come gli HT, le Rose Inglesi, le Floribunda. Tra le rose inglesi, Jude the Obscure e Lady Emma Hamilton hanno un forte profumo di frutta esotica, mentre Papa Giovanni Paolo II (foto sotto), una HT, ha probabilmente il profumo di limone più intenso di tutte. Madame Isaac Pereire, rosa Bourbon, ha un fortissimo profumo di lampone misto a rosa antica.












3. Il profumo di Tè consiste in una fragranza di foglie di tè e ci giunge dalle rose cinesi. Da queste è stato trasmesso alle Noisette, alle Tè, agli HT e alle Rose Inglesi. Buoni esempi sono Lady Hillingdon (foto sotto) e Crown Princess Margareta.













4. Il profumo di Mirra è piuttosto controverso. O lo ami o lo odi (io personalmente ne vado pazza). Ricorda il profumo di anice dolce e non ha nulla a che fare con la mirra dei Re Magi. Questo profumo deriva dalla Rosa Ayrshire (foto sotto), una derivata della Rosa Arvensis. La rosa Ayrshire Splendens è un ottimo esempio di forte profumo di mirra. Altre rose con questa fragranza sono Belle Isis, Constance Spry (rosa inglese).












5. Il profumo muschiato deriva dalla Rosa Moschata, nativa delle montagne dell'Himalaya. Consiste in un profumo forte e fresco di chiodo di garofano, che hanno ereditato le rose Noisette, Tè, Hibridi di Multiflora (Moschate) e molte sarmentose. Interessante il fatto che nelle rose il profumo muschiato non deriva dai petali ma dagli stami. Buoni esempi di questa profumazione sono Rambling Rector e Paul's Himalayan Musk (foto sotto).














Le rose moderne hanno spesso una combinazione di questi profumi, che producono una fragranza assai complessa.

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MA QUANDO ANNUSARE LE ROSE?

Esperti di rose con alle spalle l'esperienza di una vita, sanno che anche le rose più profumate danno il meglio in determinate condizioni atmosferiche e orario della giornata.

Per odorare il profumo di una rosa al suo occorrono:

- umidità piuttosto alta

- temperatura notturna piuttosto alta

- vento assente o molto debole

- orario tra le 9 e le 11 di mattina.

L'umidità alta e la temperatura notturna sopra alla media fanno sì che i petali producano profumo in abbondanza. Alla base dei petali più interni ogni mattina si formano minuscole goccioline di profumo che si uniscono alla rugiada. Ma il vento può rovinare l'effetto: un vento forte farà evaporare le goccioline di profumo, soprattutto se si tratta di un vento secco. In primavera avanzata e in estate possiamo avere giornate con cielo sereno alla mattina, ma se l'umidità è bassa e soffia un vento secco, non ci sono le condizioni per sentire al meglio il profumo delle rose.

A PROPOSITO DI ROSE RAMPICANTI

Le rose rampicanti non sono tra le mie preferite, ma non si può negare che, utilizzandole al meglio, creino degli effetti strepitosi nei giardini.

Domenico Aicardi ci dice che 

"tutte le rose rampicanti hanno un vasto e largo impiego nell'ornamento dei giardini. Il loro adattamento è altrettanto cario quanti sono i tipi.

Esse possono utilizzarsi per: 

- coprire muri e pareti di ogni genere, pergolati e pergole, tralicci, cancellate, portali, colonne, archi, verande;

- servono a costituire mascheramenti, divisioni, siepi, difese, a formare ghirlande, cordoni, "pillars".

Però bisogna sempre tenere presente lo scopo cui le rose rampicanti sono destinate. Un tipo può essere ottimo per costituire una colonna e non per coprire un pergolato e un traliccio. 

Per portare le rose rampicanti al massimo del loro rendimento è necessario saperle ammaestrare in tempo e nei modi voluti. Tutti sappiamo che la linfa delle piante tende a portarsi in alto, cioè verso la cima di ciascun ramo; ciò avviene tanto più speditamente e con maggior affluenza quanto più i rami sono dritti ed eretti; di modo che le gemme apicali, essendo in condizioni di sviluppo più favorevoli, germogliano e sviluppano più precocemente ed a detrimento di quelle che si trovano in basso che, per mancanza di nutrizione, per la maggior parte rimangono latenti.

Le rose rampicanti, a differenza di quelle cespugliose, devono essere ben vestite sino dal piede, cioè coperte di foglie e fiori dalla  base alla cima. Quando il piede di una rosa rampicante è nudo, viene a mancare uno dei fattori decorativi di grande importanza e perde molto della sua prestanza."

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Vediamo ora gli utilizzi delle rampicanti e alcune tra le varietà più adatte (gli elenchi di varietà non pretendono assolutamente di essere esaustivi - tra parentesi alcuni vivai che le tengono).

ROSE RAMPICANTI PER MURI E GRATICCI

in genere di taglia contenuta (attorno ai 3 metri, possono talvolta, e in condizioni ottimali, raggiungere altezze ragguardevoli). Vanno incluse in questo gruppo le forme rampicanti di HT e di Floribunda, ad esempio, che si caratterizzano per la fioritura molto lunga o ripetuta, per il portamento ordinato e la crescita contenuta. Durante la stagione vegetativa emettono un numero piuttosto scarso di nuovi getti, tendendo ad invecchiare rapidamente.

Altissimo, rosso, rampicante moderna, fiori semplici, da climi freschi (Vittori Vivai)













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Boule de Neige, bianco, Noisette, cresce fino a 3 metri formando un cespuglio lasso e foglioso. Si spezza facilmente e va maneggiata con cura, predilige climi caldi. Rifiorente (Vivaio Fior di Rosa)











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Cassandre, rosa ciliegia, Rampicante moderno, rifiorente, leggermente profumata (Vittori Vivai)














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Castor, rosa, Polyantha-Ibrido di Moschata-Tappezzante, rosa dalla fioritura quasi continua, usata sia come tappezzante o anche per archetti, muri, graticci e obelischi (il Rosificio)










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Cocktail, mélange di rosso, rosa e giallo, Arbustiva Moderna, piccolo rampicante o grosso arbusto, rifiorente, profumata, adatta per muretti o graticci (Vittori Vivai, Veimaro, Fior di Rosa, Rose.it)













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Guinée, rosso scuro, Rampicante moderna, fiore simile alle HT, sensibile a qualche avversità, dopo una prima fioritura seguono scarsi fiori o nulla del tutto. Molto profumata, rosaio popolarissimo (Vittori Vivai, Rose.it)










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M.me Gregoire Staechelin (conosciuta anche come La Belle Espagnole), rosa, HT, profumata, bei cinorrodi piriformi (Vittori Vivai, il Rosificio, Rose.it)















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Phyllis Bide, polyantha, color albicocca-salmone, profumo assente o molto lieve (il Rosificio,  Fior di Rosa)










ROSE RAMPICANTI PER ARCHI

Alcune rose rampicanti (Climber) crescono così in fretta che seppellirebbero un arco di rose sotto di loro. Sono da preferire quindi varietà che raggiungono un’altezza massima di 2-3 metri. Sviluppano germogli relativamente morbidi che si avvolgono delicatamente attorno all’impalcatura. 

Anche le Rose Rambler fanno la loro figura su un arco di rose, però hanno bisogno di un po’ più di attenzione perché i germogli crescono ostinatamente verso l’alto. Per ottenere più fiori, piegate alcuni rami in orizzontale. 

(per la differenza tra Climber - Rampicanti, e Rambler - Sarmentose, vedi questo articolo).


Guirlande d'Amour, ibrido di Moschata, bianca, di Lens, profumo forte (Vivaio Fior di Rosa)












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Frau Eva Schubert, ibrido di Wichurana, Lambertana, di Hugo Tepelmann, rosa, occasionalmente rifiorente (Pharmarosa.it)














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Super Dorothy, rosa col rovescio più chiaro, di Karl Hetzel, occasionalmente rifiorente (Rose.it, Vivaio Fior di Rosa, Novaspina, Vittori Vivai)












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Super Excelsa, rosso scuro col centro chiaro, di Karl Hetzel, occasionalmente rifiorente (il Rosificio)



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Ghislaine de Féligonde, ibrido di Multiflora, giallo chiaro, di Eugène Turbat, molto profumata (il Rosificio, Vivai Veimaro, Novaspina, Vivaio Fior di Rosa)


























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Teasing Georgia, rosa inglese di D. Austin, gialla con sfumature albicocca, profumo medio. In realtà è nata come rosa ad arbusto, ma se  la si alza su elementi di viticcio, può facilmente raggiungere un’altezza di tre metri. Fiorisce fino ai primi geli.






























ROSE PER PALI, COLONNE, LAMPIONI
Quelle adatte a questi scopi sono le rose Climbing, quelle rose rampicanti le cui dimensioni si possono definire “contenute” (2,5-4 mt) e il cui portamento risulta essere molto più rigido rispetto alle Rambler, con un numero notevolmente inferiore di ricacci nuovi. Sono quasi tutte rifiorenti e derivano, in molti casi, da sport di rose H.T., Floribunda, Arbustive. Molte possono essere usate per essere addossate a pali, colonne e lampioni, attorno a cui possono essere avvolte senza creare ingombro o confusione. Queste rose si definiscono da pillar e sono rosai climber dal portamento eretto. L’altezza è variabile e può andare dai due ai quattro metri. Inoltre molti alti arbusti (come alcuni Ibridi di Moschata o Rose Inglesi) possono essere usate come rose da pillar. Anche le Noisette non troppo esuberanti si prestano molto bene a questo scopo.
Sono numerosissime e quindi la mia lista è tutt'altro che esaustiva.

Alba Semi-Plena, bianca con stami gialli, molto profumata (Quando Fioriranno le Rose, Vivaio Fior di Rosa, Rose.it, Rose Glorio, Vivai Veimaro)





















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Aloha, rosa corallo, di Eugene S. Boerner, HT rampicante, profumata, rifiorente (Rose.it, Vivaio Fior di Rosa)





















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Autumn Delight, Ibrido di Moscata, di Bentall, bianca, profumo forte (Le Rose di Regina)













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American Pillar, rosa, Ibrido di Wichuriana, di W. Van Fleet, profumo assente o leggero (il Rosificio, Vivaio Fior di Rosa, Rose.it, Quando Fioriranno le Rose, Vittori Vivai)




















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Blanc Pur, bianca, Noisette, di Mauget, fioritura unica ma abbondante, profumata (Vivaio Fior di Rosa)






















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Compassion, rosa-arancio, di Harkness, HT rampicante, profumo forte (Novaspina, Vivaio Fior di Rosa, Vittori Vivai)

























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Eric Tabarly, rossa, di Meilland, profumata,rifiorente (Vivai Veimaro, Rose.it)



















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Polka, rosa albicocca, di Mouchotte-Meilland, profumata, rifiorente (Rose.it, Vivai Veimaro)
















GRANDI RAMPICANTI DA ASSOCIARE AD UN ALBERO
Queste sono le rampicanti "rambler", quelle rose che presentano uno sviluppo estremamente esuberante, con rami molto lunghi e flessuosi, prodotti in numero abbondante durante la stagione vegetativa. La maggior parte di queste rose, deriva da Sarmentose botaniche (Wichurana, Multiflora, Sempervirens etc…)ed hanno ereditato, oltre all’estrema vigoria, anche la mancata rifiorenza, salvo alcuni sporadici casi. Alcune sono rose botaniche o arbustive che raggiungono notevoli dimensioni e si possono crescere come rampicanti. Molte tra queste cultivar vengono utilizzate per essere associate a degli alberi, anche di grandi dimensioni.

Aglaia, sin. ‘Yellow Rambler’, di J. B. Schmitt, giallo-bianco, Multiflora sarmentosa, precoce, non rifiorente, può crescere come grande arbusto senza sostegni (Quando Fioriranno le Rose)














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Aimée Vibert, bocci rosa, fiori bianchi, Noisette, di Vibert, una sola fioritura, ma lunga, profumata (Rose.it, Vivaio Fior di Rosa, Novaspina, Vittori Vivai)














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Alchymist, variabile da giallo crema a rosa, di Kordes, Arbustiva con carattere sarmentoso, non rifiorente, rustica, ma predilige climi caldi (Rose.it, Vivaio Fior di Rosa)

















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Belle Portugaise, rosa chiaro, Ibrido di Gigantea, di Henry Caieux, non rifiorente, molto profumata, raggiunge i 5 metri, anche i 10 se appoggiata ad un albero (Vivaio Fior di Rosa, Novaspina)


















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Breeze Hill, rosa pallido, ibrido Wichurana, tra le migliori sarmentose non rifiorenti, di Walter Van Fleet, profumo medio (Novaspina)














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Chevy Chase, rosso-rosa ciliegia, Multiflora sarmentosa, non rifiorente, tardiva, di Hansen. Profumo forte. Lenta nella crescita, diventa nel tempo di taglia considerevole, molto amata (Rose.it)


















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City of York, giallo crema, Wichurana sarmentosa, rosa che quando è fiorita è di grande effetto, anche da lontano. Di Tantau, profumo medio. Non è rifiorente. Molto spinosa (Rose.it, 

















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Blairii n° 2, rosa, Ibrido cinese, di Blair, molto vigorosa, profumatissima, fiori poco durevoli, fioritura abbondante, non rifiorente (Vivaio Fior di Rosa, Vittori Vivai)
























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Bleu Magenta, rosa-porpora, Rampicante multiflora, i fiori si aprono di color rosa-porpora e trascolorano al malva. Non rifiorente (Vivaio Fior di Rosa, Novaspina, Rose.it)

















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Treasure Trove, rosa albicocca, di John Treasure, rampicante sarmentosa, molto profumata (Vittori Vivai, Novaspina, Fior di Rosa)
















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Wedding Day, bianca o giallo chiaro, di F. Stern, sarmentosa, profumo forte di agrumi (Rose.it)