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lunedì 18 marzo 2024

ROSE SELVATICHE E ROSE COLTIVATE

Per gli amici che si avvicinano per la prima volta al mondo delle rose, penso che sarà utile studiare insieme un po' di glossario, al fine di fare  chiarezza nell'ultra-variegato mondo delle rose.

Un prima grande suddivisione va fatta tra rose selvatiche e rose coltivate.

Le rose selvatiche (o botaniche), cioè spontanee, già presenti nel Miocene, si trovano nell’emisfero boreale e nel corso dei secoli sono state descritte in testi specializzati. (Non ci sono rose selvatiche originarie dell'emisfero australe).
Molte di queste, insieme con le loro varietà, forme e ibridi sono state selezionate e coltivate dall’uomo.

Le rose orticole (cioè coltivate) sono quelle conosciute allo stato domestico che, nella stragrande maggioranza, derivano da selezione e/o ibridazione da parte dell’uomo. 
Quando commercializzate ed entrate in coltura, si definiscono cultivar (cultivated variety, normalmente abbreviato in cv). 
Le rose coltivate si dividono convenzionalmente in rose antiche (ante 1867) e rose moderne.

Nel nostro paese ci sono una trentina di specie di rose selvatiche. Eccone alcune.



Rosa canina è una pianta largamente diffusa nei nostri boschi, alta da uno a tre metri, con un portamento allargato, globoso. I fusti assumono una forma arcuata e danno alla pianta un aspetto piuttosto disordinato. Le foglie sono composte, imparipennate, formate da cinque-sette foglioline ovate e seghettate, di colore verde chiaro, leggermente glaucescente. I fiori sono formati da cinque petali rosa chiaro che tende a scurirsi leggermente sui bordi. Fiorisce a maggio. I cinorrodi (foto in alto a destra)sono allungati, rossi e sono utilizzati per la preparazione di tisane e marmellate. Il nome di Rosa canina le fu attribuito da Plinio il vecchio, il quale raccontava di un soldato guarito dalla rabbia canina grazie a un infuso di radici di questa pianta.
Questa rosa è una delle principali antenate delle varietà coltivate ed è una delle più utilizzate come portainnesto per le cultivar da giardino.


Rosa glauca ha portamento e dimensioni simili a quelle di Rosa canina. Si distingue per le foglie dal colore cangiante che va da tinte glaucescenti a tinte tendenti all’amaranto, tinta, quest’ultima, che assumono soprattutto le foglie e i germogli giovani. I fiori spuntano in aprile-maggio, sono di dimensioni ridotte (dai tre ai cinque centimetri di diametro), di colore bianco al centro e fucsia all’esterno. I cinorrodi sono di color rosso da acerbi e carminio a maturazione. È una specie abbastanza rara, presente nelle regioni del nord Italia e in Toscana, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Molise e Abruzzo.


Rosa pendulina (anche Rosa alpina) è una pianta con fusti esili, penduli, rossastri e quasi privi di spine. Raggiunge un’altezza tra trenta centimetri e due metri e ha spesso portamento prostrato o strisciante. I fiori vanno dal rosa al rosso, con un centro ricco di stami pollinici gialli. I cinorrodi sono rossi, lisci e hanno forma a bottiglia. Le foglie sono formate da sette-undici foglioline di colore chiaro e dal margine seghettato. Io questa varietà ce l'ho, la trovate al link http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-63.html.



Rosa sempervirens
 raggiunge un’altezza di uno-tre metri. Ha foglie composte solitamente da cinque foglioline. A differenza delle altre specie fin qui descritte, Rosa sempervirens è sempreverde, come dice il nome stesso. I fiori sono bianchi e i cinorrodi sono rossi, di piccole dimensioni e tondeggianti.


Rosa rubiginosa è un arbusto selvatico che cresce in maniera spontanea e selvatica in ambienti umidi e freddi. Ha uno stelo spinoso, i suoi fiori bianchi e rosa possono avere dei pigmenti gialli. Fiorisce tra i mesi di aprile e giugno generando un frutto di colore rosso, particolarmente ricco di semi. I semi sono la fonte primaria per l'estrazione del olio, prezioso in termini di cosmesi e cura del corpo.

mercoledì 13 aprile 2022

ROSA CALIFORNICA E ROSA CALIFORNICA PLENA

Continuando a parlare di rose selvatiche, oggi vi presento la Rosa
Californica.

Questa rosa botanica originaria degli Sati Uniti, ha sviluppo simile alla nostra Canina ma i rami sono più fitti di spine ed è pollonante. I rami sono lunghi e sarmentosi.

Le foglie sono piccole, verde spento, e i piccoli fiori semplici, di un colore che va dal rosa chiaro al magenta, possono crescere da soli oppure essere riuniti in mazzi e producono dall’autunno tondi cinorrodi rossi che la rendono molto decorativa nel periodo invernale, anche perché i rami assumono toni rossastri.

E’ una rosa rustica e tollerante della siccità, che dopo la prima abbondante  e lunga fioritura, può ancora produrre sporadicamente qualche fiore. Adatta ai giardini naturali.









ROSA CALIFORNICA PLENA

Si tratta di un ibrido spontaneo della forma semplice Californica. Il fiore è a forma doppia di color rosa molto vivo, dal profumo aspro. Il portamento è vigoroso e eretto, con rami che flettono e si allargano in alto. I rami sono di un caratteristico color rosato. Ha un'unica fioritura in primavera-estate e produce bacche ornamentali. 

Anche questi due rosai sono disponibili presso i vivai specializzati in rose.



martedì 12 aprile 2022

UNA BELLA ROSA BOTANICA

La rosa di cui parlerò oggi è una rosa selvatica o botanica, presente (ma rara) in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli V.G., Liguria, Emilia R., Toscana, Marche, Abruzzo e Molise. Si tratta della Rosa Glauca, conosciuta anche con i nomi di Rosa paonazza, Rosa ferruginea Auct., Rosa rubrifolia Vill.

Cos'ha di particolare tanto da avermi incuriosito? Il suo fogliame, che è del tutto peculiare a tinte cangianti, dal verde glauco all’amaranto.

La rosa glauca produce una pianta arbustiva di medie dimensioni, che

senza difficoltà supera i 2 metri di altezza e che anche in larghezza si sviluppa abbondantemente. Non è stolonifera, per cui il cespuglio si infoltisce restando sempre un unico ceppo. Fiorisce ad aprile-maggio in pianura, e a giugno–luglio in montagna. Le roselline hanno cinque petali e dimensioni ridotte (3-5 cm di diametro), ma una sorprendente colorazione. Presentano corolla bianca al centro e fucsia-ciclamino all’esterno. Anche le giovani foglie ed i germogli hanno una valenza ornamentale molto accentuata, sfoggiando tinte vivaci, tendenti all’amaranto e al bronzo.

La rosa glauca è estremamente rustica, di poche esigenze, resistentissima a tutte le malattie classiche delle rose coltivate e di veloce sviluppo. Adatta al pieno sole ma anche alla mezz’ombra (soprattutto in pianura ed al Sud Italia). Indifferente al pH del terreno. Si può utilizzare come elemento ornamentale in parchi e giardini, sia per la realizzazione di siepi e barriere che di splendidi esemplari singoli. Adatta al vaso solo su grandi terrazze.

Come tutte le rose selvatiche, la rosa glauca non ha bisogno di potature (se si dispone di molto spazio). Se si ha bisogno di contenerla, bisogna ricordare che questa, come tutte le rose botaniche italiane, produce un’unica fioritura all’anno che è già programmata sui rami dell’anno precedente. Eliminare quei rami significherà dunque privarsi dei fiori per un anno intero. Per questo motivo si consigliano dei tagli sul vecchio (grossi rami al centro del cespuglio), utili anche a tenere sana e “giovane” la pianta, e dei tagli di accorciamento o diradamento, sui rami giovani, quelli fioriferi, così da non perdere completamente la fioritura.

Si trova in vendita nei vivai specializzati in rose.


venerdì 6 novembre 2020

ALCUNE ROSE BOTANICHE

(da http://www.lippocastano.com/categoria-prodotto/catalogo/catalogo-rose-botaniche/ e http://www.lacritica.org/le-rose-botaniche/)

Non si può apprezzare completamente la ricchezza che ci offrono le rose senza conoscerne gli antenati, tutte quelle specie selvatiche (denominate anche "botaniche"), che dall’Europa all’Asia, dall’America al Medio Oriente, testimoniano un genere botanico presente nel nostro pianeta da oltre quattro milioni di anni.
Il gruppo comprende sia le forme cespugliose sia le rampicanti, tutte di altezze considerevoli. Non è raro vederle salire ben oltre una decina di metri.
In primavera, più o meno inoltrata, a secondo della varietà, si ricoprono di abbondantissimi fiori piccoli, semplici (di solito 5 petali), con colorazioni insolite e magnifiche che liberano, tutto intorno nell’aria, aromi squisiti.
Il fogliame, a volte persistente, in inverno muta dal verde al rosso porpora.
I frutti autunnali hanno forme fantasiose e costituiscono un ulteriore elemento decorativo.
Sono piante dotate di grande autonomia, amano crescere libere di scegliere come e dove andare, non richiedono troppe cure e neppure troppe potature.

Nel nostro paese ci sono una trentina di specie. Eccone alcune.

Rosa canina è una pianta largamente diffusa nei nostri boschi, alta da uno a tre metri, con un portamento allargato, globoso. I fusti assumono una forma arcuata e danno alla pianta un aspetto piuttosto disordinato. Le foglie sono composte, imparipennate, formate da cinque-sette foglioline ovate e seghettate, di colore verde chiaro, leggermente glaucescente. I fiori sono formati da cinque petali rosa chiaro che tende a scurirsi leggermente sui bordi. Fiorisce a maggio. I cinorrodi (foto in alto a destra)sono allungati, rossi e sono utilizzati per la preparazione di tisane e marmellate. Il nome di Rosa canina le fu attribuito da Plinio il vecchio, il quale raccontava di un soldato guarito dalla rabbia canina grazie a un infuso di radici di questa pianta.
Questa rosa è una delle principali antenate delle varietà coltivate ed è una delle più utilizzate come portainnesto per le cultivar da giardino.

Rosa glauca ha portamento e dimensioni simili a quelle di Rosa canina. Si distingue per le foglie dal colore cangiante che va da tinte glaucescenti a tinte tendenti all’amaranto, tinta, quest’ultima, che assumono soprattutto le foglie e i germogli giovani. I fiori spuntano in aprile-maggio, sono di dimensioni ridotte (dai tre ai cinque centimetri di diametro), di colore bianco al centro e fucsia all’esterno. I cinorrodi sono di color rosso da acerbi e carminio a maturazione. È una specie abbastanza rara, presente nelle regioni del nord Italia e in Toscana, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Molise e Abruzzo.

Rosa pendulina (anche Rosa alpina) è una pianta con fusti esili, penduli, rossastri e quasi privi di spine. Raggiunge un’altezza tra trenta centimetri e due metri e ha spesso portamento prostrato o strisciante. I fiori vanno dal rosa al rosso, con un centro ricco di stami pollinici gialli. I cinorrodi sono rossi, lisci e hanno forma a bottiglia. Le foglie sono formate da sette-undici foglioline di colore chiaro e dal margine seghettato. Io questa varietà ce l'ho, la trovate al link http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-63.html.

Rosa sempervirens raggiunge un’altezza di uno-tre metri. Ha foglie composte solitamente da cinque foglioline. A differenza delle altre specie fin qui descritte, Rosa sempervirens è sempreverde, come dice il nome stesso. I fiori sono bianchi e i cinorrodi sono rossi, di piccole dimensioni e tondeggianti.

Rosa rubiginosa è un arbusto selvatico che cresce in maniera spontanea e selvatica in ambienti umidi e freddi. Ha uno stelo spinoso, i suoi fiori bianchi e rosa possono avere dei pigmenti gialli. Fiorisce tra i mesi di aprile e giugno generando un frutto di colore rosso, particolarmente ricco di semi. I semi sono la fonte primaria per l'estrazione del olio, prezioso in termini di cosmesi e cura del corpo.

martedì 27 giugno 2017

INTORNO AL LAGO

Quest'anno il mio periodo di ferie sulle Dolomiti è coinciso con due settimane di tempo stupendo, caldo, soleggiato, quasi niente pioggia. Il clima ideale per fare fiorire le rose selvatiche, che lo scorso anno stavano appena mettendo i boccioli.
Il Rosengarten, Giardino delle Rose o Catinaccio, e le zone circostanti, sono veramente luoghi boschivi in cui le rose selvatiche crescono a profusione. Ho fotografato due rose  che ho visto attorno al lago di Carezza, immagino di specie diverse, visto il diverso colore del fiore. Ma ce n'erano tante!!!



martedì 22 novembre 2016

ROSE BOTANICHE

Come ho avuto già modo di scrivere lo scorso giugno, il mio interesse per le rose spazia sempre di più sulle rose botaniche.
Cosa sono esattamente le rose botaniche? Sono definite anche spontanee, o selvatiche, (quest'ultimo termine viene usato ad esempio dal grande ibridatore italiano Domenico Aicardi nel suo volume "Le Rose - moderne coltivate ed allevate da amatori, floricoltori, seminatori").

Sono in pratica quelle rose che crescono spontanee nei boschi. I fiori sono di solito semplici, formano arbusti fitti e ramificati, producono frutti di varia forma in autunno e richiedono potature leggere. Tutti gli altri gruppi di rose si sono evolute da queste rose botaniche tramite incroci naturali o con l'intervento dell'uomo. La più nota rosa botanica è forse la "nostra" Rosa canina.
Crescono in tutto l’emisfero boreale, dal Nord della Kamchatka (Russia) e del Giappone al Sud dello Yemen ed Etiopia, mentre non è stata rinvenuta nessuna Rosa Botanica a Sud dell’Equatore e nell’emisfero Australe. Sono state individuate circa 160 Specie che si sono sviluppate essenzialmente in 4 aree dell’emisfero boreale.

Tante sono le qualità ed i pregi di questo importante gruppo di rose: la rusticità e adattabilità ad habitat diversi da quelli di origine, il vigore e la facilità ad estendersi in modo naturale e a coprire ampie superfici per la caratteristica generale di pollonare, il fascino delle fioriture semplici nelle forme, audaci nelle tinte che coprono l'arbusto dalla base alla sommità, la versatilità nelle stagioni con il fogliame che si tinge dei colori dell' autunno, la presenza di frutti (cinorrodi) di forme e tinte diverse (dal giallo all'arancio al rosso al porpora al nero) che le rendono ornamentali nei mesi invernali, la loro autosufficienza che richiede minimi interventi da parte dell'uomo come nel caso delle malattie dalle quali paiono essere totalmente immuni e dalle potature che sono necessarie solo in rari e sporadici casi.

martedì 28 giugno 2016

Rose sulle dolomiti, rose antiche e botaniche

Ditemi che vi sono mancata!
Ho trascorso una stupenda vacanza nelle mie amate Dolomiti, dove pur godendo delle passeggiate, dei boschi, dei ruscelli, ecc. ecc., non mi sono dimenticata della mia passione, le rose.
Sono riuscita a prelevare un paio di rose selvatiche da un bosco (ci sono dei boschi veramente pieni, non per niente da quelle parti c'è il Catinaccio-Rosengarten, cioè giardino delle rose). Erano ancora indietro come fioritura, però avevano tanti piccoli bocciolini. Ecco una foto a destra.

Ho poi notato che tantissime aiuole pubbliche sono costellate di rose rugose, di colore magenta, dal profumo intensissimo. Alcune sono anche bianche o rosa, ma sempre molto profumate.
Da qualche ricerca, penso si tratti di ROSA RUGOSA RUBRA.
Qui a fianco una foto.

Come avevo già scritto tempo fa, mi sto appassionando sempre di più alle rose antiche e botaniche. Ma quali sono le rose antiche? Per definizione, tutte le varietà di rose appartenenti a specie esistenti prima del 1867 vengono definite “Antiche“, mentre tutte le rose appartenenti alle specie ottenute dopo il 1867 sono chiamate “Moderne”.
Ma perchè proprio il 1867? Con l'introduzione in Europa di rose rifiorenti, tra cui gli ibridi perenni, la multiflora, la tea, le cinesi, a cavallo tra il 18° ed il 19° secolo, si può parlare di punto di congiunzione e passaggio del testimone, tra rose antiche e moderne, culminato nel 1867, anno in cui Guillot creò ”La France”, ottenuta dall'incrocio tra un ibrido perenne ed una tea.
Le Rose Antiche, a loro volta, sono suddivise in due gruppi: quelle che fioriscono una sola volta l’anno (che rabbia mi fanno!) e quelle che hanno più fioriture.
Vorrei riportare qui alcune brevi notizie su ognuna di queste tipologie. Chiaro che, lette così, senza mai averle viste, tutte queste parole rimangono aride, si dimenticano. Bisognerebbe vedere queste rose dal vivo per avere la soddisfazione di guardarle, toccarle, riconoscerle, e soprattutto annusarle.
Comunque, ecco qua.

ROSE CON UN'UNICA FIORITURA
Rose Galliche: crescono in rosai alti anche due metri. La loro caratteristica è l’assenza di spine e i fiori di colore bianco, scuro o bicolore.

Rose Damascene: alcune varietà hanno più fioriture. Producono fiori molto profumati, il cui olio è spesso usato in erboristeria e cosmetica. Il colore dei fiori è bianco, rosa o rosso.

Rose Alba: fioriscono a giugno con fiori di colore molto chiaro, bianchi, rosa o crema. Le Rose Alba crescono in cespugli alti anche più di due metri che resistono bene al gelo.

Rose Centifolia: sono conosciute anche come anche Rose di Provenza.
Crescono in cespugli e producono fiori profumati bianchi o rossi. La Rosa Centifolia è utilizzata in erboristeria e cosmetica.


Rose Muscosa: hanno questo nome perchè una sorta di muschio marroncino dal profumo fruttato ricopre il fiore che ha dimensioni molto grandi.

ROSE RIFIORENTI
Rose Cinesi: come dice il nome, furono importate dalla Cina ne XVIII secolo. Crescono in cespugli senza spine e fioriscono più volte l’anno. Non sopportano il gelo e hanno bisogno di temperature miti e di molto sole.

Rose Portland: sono il risultato di un’ibridazione tra una Rosa Damascena ed una Rosa Gallica. I rosai non superano il metro e mezzo di altezza. Producono fiori di colore rosso scuro e rosa. I fiori sono profumati.

Rose Bourbon: queste piante possono raggiungere i quattro metri di altezza. Sono prive di spine, e i fiori sono profumati e di vari colori e sfumature: rosa, bianchi e rossi. La caratteristica di queste rose sono le foglie che hanno un colore rosso.

Ibride Perenni: hanno fiori molto grandi di diversi colori. Sopportano moto bene le basse temperature e resistono al gelo, però possono essere soggette a malattie.

Rose Multiflora: crescono in cespugli che alti, e i loro rami sono ricchi di spine. I fiori sono piccoli, dalle sfumature chiare e molto profumati.