mercoledì 3 marzo 2021

UNA BORSINA DI VITA

L'altro ieri siamo tornati in zona gialla, sospiro di sollievo; alt, da domani siamo in zona arancione, anzi no, arancione scuro, Bologna è già zona rossa, chi ci capisce più niente...

I miei ragazzi hanno scuola in presenza tutti i giorni l'uno, l'altro scuola in presenza un giorno sì e uno no, anzi cioè, da domani tutti e due in DAD, e niente più palestra, anche questa sospesa. Per due settimane? Si parla già di un mese, fino alle vacanze di Pasqua...

Sta per scoppiarmi il cervello, e non solo, sto per piangere, non se ne esce più, aiuto, ho bisogno di non pensare più a queste cose, mi serve un sollievo mentale...

Possono due minuscole foglioline che si affacciano dal terriccio, dare un istante di felicità? Felicità non proprio, è un parolone, io dò a questo termine un significato talmente ampio, che mi sembra quasi impossibile poter provare felicità su questa terra...

Però le due foglioline un palpito di gioia me lo regalano davvero...

E allora mi fermo a contemplare le mie due serre sul balcone, da qualche giorno fa caldo e le tengo chiuse solo la notte. Vi trovano casa le piantine di rosa nate a partire da novembre, alcune sono già alte una decina di centimetri, altre, come quella vista or ora, sono appena spuntate.

Poi mi decido, vado giù in cucina e prendo la borsina "del tesoro" che tengo in frigorifero, non molto grande ma pesante, e mentre la porto di sopra penso: "qui dentro c'è ancora vita...".

Nella borsina si trovano i sacchettini di plastica chiusi da zip, con un po' di terriccio umido e i semi che vi ho depositato a partire da settembre, quelli che non hanno ancora avuto voglia di germinare (e forse non germineranno mai, ma tant'è).



Mi siedo in terra (mio marito trova così disdicevole questa mia abitudine...), prendo il cellulare su modalità torcia, e uno alla volta tiro fuori della borsina le bustine di terriccio e le esploro alla ricerca di una "codina", la prima parte di nuova pianta che spunta dal seme... ne trovo ancora alcune, anche se ormai siamo molto avanti con la stagione. Man
 mano che trovo i semi germinati, li metto nei bicchierini di plastica da caffè, ai quali ho praticato un paio di fori in fondo, e che ho riempito di buon terriccio. Un buchetto di un centimetro circa nella terra, e voilà, dentro il semino. Tra qualche giorno, se fa il bravo, spunteranno i cotiledoni, cioè le prime due foglioline della nuova pianta.

Tutto questo lavoro, un po' certosino e un po' ripetitivo, mi ha calmato, ora posso tornare ad affrontare la vita e la pandemia con un po' più di tranquillità, fino alla nuova crisi.

E sogno i fiori che le nuove piantine produrranno già a partire da aprile, sperando che tra di loro ci sia qualcosa di eccezionale, qualche nuova rosa degna di essere messa in commercio, chissà, in futuro...




lunedì 1 marzo 2021

COSA FARE ADESSO CHE HO POTATO? - 4

Nelle annate molto calde frequentemente si produce una grande e
improvvisa proliferazione del Ragno rosso, nonostante il trattamento invernale; in questo caso, se non si interviene tempestivamente, in poco tempo la pianta si spoglierà completamente. E' necessario allora usare degli acaricidi, come l'Acarcid alle dosi che troverete in etichetta, e ripetere il trattamento dopo 10 giorni.

Per quanto riguarda gli Afidi, attualmente si combattono benissimo con il Confidor. Va dato alle piante quando hanno raggiunto un certo sviluppo fogliare, cercando di bagnare bene tutta la pianta; dopo questa operazione per tutta l'estate il problema degli Afidi è risolto. 
In certi periodi, poi, specialmente in agosto e settembre, vi sono delle tignole, che si eliminano senza difficoltà, con i prodotti che si trovano in commercio (insetticidi).

Un altro pericolo per le rose nella prima fioritura è costituito dai maggiolini dorati, che divorano i boccioli con grande voracità; l'unica soluzione in questi casi è prelevare uno a uno gli insetti.

Capita che abbiate qualche pianta stentata e gracile: possono risultare utili uno o due trattamenti con concime fogliare: cercate qualche buon prodotto nei negozi di fiori e fate i trattamenti a sera tarda, senza dimenticare di unire sempre un bagnante, rispettando per le dosi le istruzioni per l'uso.

Per tutti i trattamenti è buona norma non esagerare mai con le dosi e stare sempre piuttosto scarsi, eseguendo piuttosto il trattamento successivo qualche giorno prima: si eviteranno così bruciature e arresti di vegetazione, in special modo quando è molto rigogliosa e fresca.

(da "Una vita tra le rose" di Giulio Pantoli).

UN ANNO DI ROSE


Non abbiamo certo bisogno di dircelo: un anno di pandemia ci pesa sulle spalle e tutti lo sentiamo, eccome! 
Senza entrare nella dolorosa casistica dei morti e degli ammalati, non mi stupisce venire a conoscenza di sempre più numerosi casi di depressione tra persone di tutte le età.

Io sarei una di questi casi, se non avessi una miracolosa cura da mettere in atto, che consiste nella passione per le rose.
Credo che ogni persona alberghi nel suo cuore una passione, un hobby, un segreto amore per qualcosa (non parlo di qualcuno!) che magari si porta dietro fin dall'infanzia...
Tra i miei conoscenti, annovero appassionati di aeromodelli, di scacchi, di pesca, di tiro a segno, di trekking; io sono quella della passione (la mia vivaista la chiama  in senso buono "malattia") per le rose.

Come ho già avuto modo di scrivere, la mia passione per le rose ha covato parecchio sotto la cenere, ed è esplosa nel momento in cui ho avuto a disposizione uno spazio più ampio per ospitarle. Da allora è stato un crescendo coinvolgente e sconvolgente, più mi addentravo nel mondo delle rose più scoprivo che era sempre più vasto. Pian piano mi sono documentata tramite libri, cataloghi cartacei e online, ho fatto esperimenti, e sono giunta ora ad un momento in cui le rose sono in grado di tenermi la mente occupata per tutto l'anno.

A metà febbraio circa si pota (e per questo ho fatto due corsi); poi c'è da lavorare il terreno, fare i trattamenti anticrittogamici e la concimazione, poi già da aprile iniziano a fiorire, allora c'è la corsa a fare le foto che pubblico su Facebook nei gruppi delle rose, e su Instagram. Con la prima fioritura c'è anche l'impollinazione, che pratico da due anni, ed è una delle esperienze più entusiasmanti. Nel frattempo c'è sempre da tenere pulito il roseto dalle erbacce infestanti, e occorre stare sempre all'erta per pidocchi o eventuali infezioni fungine; i trattamenti per queste ultime sono da ripetere sistematicamente durante tutta la stagione vegetativa.
Dopo la fioritura di giugno, si può fare una prima potatura leggera o comunque una ripulitura, e continuano i reportage fotografici fino a ottobre...

Ottobre e novembre sono i mesi migliori per riprodurre le rose tramite talea.
Da ottobre poi è già possibile raccogliere i primi cinorrodi (i falsi frutti delle rose, cioè quelle palline rosse o arancioni), prodotte dalle impollinazioni. I semi si mettono in frigor e dopo 6-8 settimane si possono già controllare perchè alcuni hanno iniziato sicuramente a germinare. Man mano che germinano, sono da mettere in un contenitore con il terriccio e l'indicazione dell'incrocio. Questo lavoro tiene occupato fino a gennaio-febbraio, dopodichè il ciclo ricomincia... 
Chi si occupa di rose a tutto tondo, non ha tempo di annoiarsi e di cadere in depressione!