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lunedì 10 luglio 2023

ROSE: INNESTO A GEMMA

Ecco i vari passi da seguire per praticare un innesto a gemma su una rosa:


1) Incisione a forma di T
Con un coltello da innesto come quello mostrato nella foto a sinistra, 
eseguite sulla corteccia del rosaio da innestare (portainnesto), a circa 10 cm dal suolo, un’incisione a T di 2 cm di larghezza per 3 cm di lunghezza. Con la punta del coltellino, sollevate con molta delicatezza, la corteccia.

2) Preparare il ramo 
Da un ramo dell’anno, preso dalla varietà prescelta e di almeno 8 mm di diametro, eliminate la foglia da una gemma lasciando una porzione di picciolo di circa 1 cm di lunghezza.

3) Asportare la gemma 
Disinfettate il coltellino da innesto con dell’alcool e poi usatelo per prelevare la gemma dal ramo della varietà prescelta. Per asportare la gemma, fate prima un’incisione 2 cm sopra la gemma e una seconda incisione 2 cm sotto la gemma. Con il coltellino partite dall’incisione superiore e fatelo scivolare fino all’incisione inferiore così da causare il distacco della gemma che avrà la forma di uno scudetto.
Preparate al meglio lo scudetto rimuovendo la parte fibrosa rimasta attaccata dietro. 

4) Inserite lo scudetto

Inserite lo scudetto nell’incisione a T. La parte superiore dello scudetto che fuoriesce dalla corteccia dell’incisione a T va tagliata.

5) Fissare lo scudetto
Impiegando della rafia (ma anche delle apposite strisce elastiche), fissate lo scudetto lasciando scoperta la gemma. Se dopo circa 15 giorni il picciolo della foglia case, l’innesto è attecchito. La rafia andrà tolta dopo almeno tre mesi.

INNESTARE LE ROSE

Portainnesto:
Il portainnesto è la parte inferiore di una pianta moltiplicata con la tecnica dell'innesto.
Una pianta innestata è un albero, un arbusto o, meno frequentemente, una pianta erbacea, ottenuta dall'unione di due o più individui, detti bionti. Quello inferiore, il portainnesto, fornisce l'apparato radicale e una parte più o meno sviluppata dell'apparato caulinare, mentre quello superiore, la marza, costituisce la chioma. 

A cosa serve l'innesto
Le informazioni che seguono sono valide per tutte le piante innestate, non solo per le rose (ma ANCHE per le rose):

-Precocità: le piante innestate entrano in produzione più precocemente rispetto ai semenzali.
-Regolazione dello sviluppo e della produzione: il portinnesto può correggere il portamento della cultivar da cui è ottenuto il nesto, riducendone o aumentandone la vigoria. Agendo sul vigore vegetativo, il portinnesto influenzerà indirettamente la produttività della cultivar.
-Adattamento a specifiche condizioni pedologiche: il portinnesto può fornire un migliore adattamento a condizioni pedologiche particolari, come gli eccessi o i difetti di umidità nel terreno, gli eccessi di calcare, il pH anomalo, ecc.
-Adattamento a specifiche condizioni climatiche: il portinnesto può fornire una migliore resistenza a condizioni climatiche avverse (siccità, freddo).
-Adattamento a specifiche condizioni biologiche: il portinnesto può fornire una maggiore resistenza ad avversità di natura biologica prevenendo gli attacchi da parte di specifici o generici parassiti o fitofagi (funghi, nematodi, insetti, ecc.).

Innestare le rose:
la principale tecnica di riproduzione delle rose è l’innesto. Quest’ultimo consiste nell’innestare parti di una pianta della stessa specie, su un’altra più rustica detta pianta madre. Nelle rose si praticano solitamente gli innesti a gemma, ovvero si preleva dalla seconda pianta una piccola gemma (foto) e la si innesta nella pianta madre.


lunedì 14 giugno 2021

INNESTO DELLE ROSE - INNESTO A GEMMA

Ieri sono andata da Marc Alberici, a Podenzano in provincia di Piacenza, per imparare da lui ad innestare le rose con l'innesto a gemma.

Il viaggio da casa mia a Podenzano è molto agevole, praticamente tutta autostrada A1, che immagino segua l'andamento della romana Via Emilia (ma quanto erano avanti questi romani!!!). Due ore in tutto di viaggio all'andata e due al ritorno.

A Podenzano, prima ho visitato il roseto di Marc, dove tiene le rose che usa sia da madri che da polline, e che quindi non sono solo rose sue, ma anche e soprattutto rose di ibridatori internazionali. Mi ha spiegato che, secondo la sua esperienza, le rose che meglio si adattano al ruolo di genitore sono quelle tedesche, soprattutto le Kordes.

Poi siamo andati al suo vivaio, dove ci sono tutti gli ibridi da lui prodotti in questi ultimi due anni, cioè quelli nati la scorsa primavera e quelli nati questa primavera. Una meraviglia! E poi molte piante erano già sfiorite, sarei dovuta andare una decina di giorni fa, ma per problemi familiari, quando i figli vanno ancora a scuola non mi posso assentare una giornata intera. Ma anche così, vedendole ieri, lo stupore non è mancato.

Ho detto a Marc che ha la mano d'oro per le ibridazioni, ne sbaglia poche. Ha dei risultati eccezionali, penso che ormai tra l'esperienza e il suo sesto senso, sia diventato bravissimo.

La "lezione" di ieri comunque verteva sull'innesto a gemma, il metodo di riproduzione delle rose più comune e, forse, anche quello più facile e con i risultati più sicuri.


Questi nella foto sono solo alcuni dei portainnesto che Marc ha utilizzato quest'anno. Come portainnesto, per le rose vengono utilizzate rose botaniche, soprattutto Rosa Canina e Rosa Laxa (queste nelle foto sono Laxa). Gli innesti gli sono arrivati a febbraio e lui li ha messi in vaso, perchè quest'anno non erano ancora molti. Quando te li mandano, i portainnesti non sono altro che bastoncini senza rami, che vanno piantati molto semplicemente facendo un buco nel terreno, richiudendolo e dando un po' d'acqua. Essendo rose selvatiche, i portainnesti non hanno praticamente bisogno di cure, una volta messi a terra.

Ma adesso passiamo alla parte pratica. Nella foto qui sotto, gli strumenti essenziali per l'innesto: un coltello da innesto e la apposita pietra per rifare il filo alla lama, e i "gommini" per chiudere la gemma al suo posto una volta innestata.

   

Ed ecco il semplice procedimento:
scegliere un ramo che abbia GIA' FIORITO dal rosaio che intendiamo moltiplicare. Le gemme ideali sono quelle centrali: quelle più in basso potrebbero dare origine a molti succhioni, quelle più in alto sono più deboli.
Prelevare le gemme che ci interessano, una alla volta naturalmente:

 

togliere il "legno" dalla porzione prelevata, il legno è la parte interna più chiara, dobbiamo rimanere solo la corteccia verde, molto tenera.

    

Ora occorre preparare il portainnesto. Scoprire un po' la parte inferiore del busto, dove inizia la radice, la si riconosce dal colore diverso. E' qui che va praticato l'innesto.

 

In questa parte, occorre praticare una incisione a T, prima il taglio verticale, poi quello orizzontale
 

Aprire con il coltellino la parte di corteccia incisa nel portainnesto e inserire la gemma (attenzione a non inserirla a rovescio!). Aiutarsi leggermente con la punta del coltellino per spingerla bene all'interno, in basso.


Tagliare la parte alta eccedente della corteccia inserita


Ora occorre fissare il nostro lavoro con il "gommino", avvolgendolo attorno al fusto e fermandolo con l'apposito punto di metallo.



Nel giro di un paio di mesi, forse anche meno, se la gemma tiene, forerà l'involucro di caucciù del nostro gommino e si farà vedere, come nella foto qui sotto:



Il prossimo inverno, in febbraio, si taglierà il portainnesto poco sopra al punto di innesto, così rimarrà solo la "nuova" pianta.

A partire dal novembre successivo, le rose innestate saranno pronte per essere trapiantate, o eventualmente per essere vendute a radice nuda.