RIPROPONGO UN ARTICOLO CHE HO PUBBLICATO IN APRILE 2019, PERCHE' SECONDO ME E' IMPORTANTISSIMO VALORIZZARE LE ECCELLENZE ITALIANE
Tra le rose acquistate la scorsa primavera, una in particolare mi piace, sia perchè è molto profumata (ha un profumo speziato, non il solito profumo di rosa tea), sia perchè è variegata e ha la corolla semplice, proprio due delle caratteristiche che preferisco nelle rose.
L'ibridatore è italiano, e anche questo è un punto che ha contato nella scelta di questa rosa.Ma mai avrei pensato che sarei arrivata a conoscere PERSONALMENTE l'ibridatore, Marc Alberici, di Piacenza.
A me sembra una cosa particolarmente entusiasmante, perchè considero gli ibridatori dei geni, dei manipolatori (in senso assolutamente buono) della natura.
Mi si dice che occorre anche tanta fortuna... sarà, comunque Marc Alberici ha sia le capacità, le conoscenze, l'esperienza l'intuito necessari, e la fortuna per creare delle rose che nulla hanno da invidiare ai più famosi Barni, Meilland o Guillot, tanto per rimanere nei confini di Italia e Francia.
La conoscenza è avvenuta grazie ad un social (se ne parla tanto male di questi social... ma a volte qualcosa di positivo portano!),
Avevo iniziato a seguirlo su Instagram, e lui ha commentato la mia foto di questa rosa (Souvenir de Gilleneuve), dicendo che era lui stesso l'ibridatore. Io ho risposto che lo sapevo... e abbiamo iniziato a parlare. E stiamo continuando tuttora.
Intanto voglio presentare altre sue creazioni:
questa prima ha ancora solo una sigla, ALB21213, ma trovo che risponda in pieno ai miei gusti: