mercoledì 24 febbraio 2021

COSA FARE ADESSO CHE HO POTATO? - 3

Per i trattamenti contro l'oidio o "mal bianco" consiglio di aspettare i nuovi germogli e, quando questi hanno una lunghezza di 10-15 cm, eseguire il primo trattamento preventivo, la cui frequenza va decisa in base all'andamento stagionale.
Se il clima è molto asciutto, il trattamento va ripetuto ogni 10-15 giorni; se si allungano i tempi, infatti, si rischia di incorrere in una infezione che, una volta contagiata la pianta, è molto difficile da estirpare.

Contro l'oidio i prodotti che maggiormente uso  sono il Nimrod (15-20 gr in 10 litri d'acqua), il Flint (3-4 gr), l'Anvil (6-10 gr), il Tilt concentrato (1-2 gr) sempre per 10 litri d'acqua.
E' importante aggiungere a qualsiasi miscela un bagnante come se ne trovano tanti in commercio, nella misura di 10 gr per 10 litri d'acqua; questo è importante in particolare modo per le rose, le cui foglie sono cerose, per cui il prodotto tende a scivolar via senza aderire.

In primavera, anche se inoltrata, questi trattamenti si possono fare in qualsiasi momento della giornata, mentre da giugno a settembre è opportuno farli verso sera, in modo da escludere eventuali bruciature da colpi di sole. E' importante anche non eseguire trattamenti dopo la pioggia, ma lasciare asciugare la vegetazione per non diminuire l'efficacia del prodotto.

(da "Una vita tra le rose" di Giulio Pantoli).

martedì 23 febbraio 2021

COSA FARE ADESSO CHE HO POTATO? - 2

Finita la pulizia degli scarti della potatura, occorre passare alla vangatura, cercando di fare attenzione a non molestare le radici superficiali.
Alla fine cospargere il terreno con cenere di legna passata al setaccio: questo determina un aumento del potassio e toglie di mezzo diversi animaletti, disinfettando il terreno. Questa cenere verrà poi interrata con la prima zappatura che si farà al terreno per mantenerlo fresco appena si sarà ispessito.

I TRATTAMENTI

Finita la potatura e la sistemazione del terreno, è tempo di passare alla disinfezione delle branche della pianta in genere contro le spore della Peronospora e della "macchia nera" (ticchiolatura) con sali di rame, oppure in modo molto più comodo con poltiglia bordolese, che viene venduta in sacchetti già pronta all'uso. Ne preparerete una quantità adeguata al numero di rose che avete da trattare, tenendo conto che si può alzare la dose di tre o quattro volte senza provocare ustioni, dal momento che non c'è fogliame sulle piante, e cercherete di bagnare bene i rami e il ceppo, facendola ben colare in tutte le parti della pianta.

Dopo otto o dieci giorni farete il trattamento contro le neanidi (cioè le uova) di cocciniglia e di ragno rosso, che in annate molto calde si rivelano un vero flagello; queste uova sono attaccate ai rami attorno alle gemme e alle spine.
Farete una miscela con olio bianco e un buon acaricida, avendo cura di scegliere un prodotto aggiornato, in quanto questi parassiti in poco tempo diventano resistenti ai trattamenti e bisogna variare il prodotto. Per fare dieci litri di miscela si mettono in dieci litri di acqua 100 gr di olio bianco per trattamenti e da 20 a 50 gr di acaricida (a seconda del prodotto); con questa miscela si bagnano le piante, avendo cura, come già detto, di bagnare tutte le parti.
Questi trattamenti vanno eseguiti ad una temperatura non inferiore ai 10°; se la temperatura è più calda non va male, in quanto l'effetto risulta superiore.

(da "Una vita tra le rose" di Giulio Pantoli).

lunedì 22 febbraio 2021

COSA FARE ADESSO CHE HO POTATO? - 1

Finita la potatura, si dovrà sgombrare il terreno da tutti i rami e anche dalle foglie (bruciarle o  buttarle tra i rifiuti; le foglie sono pericolose in quanto spesso portatrici di infezioni).

Prima di passare alla vangatura, cospargere attorno alle piante uno strato di letame fino quasi a coprire il terreno; se avete la fortuna di conoscere dei contadini, potete usare quello di cavallo o di mucca (non di gallina perchè a volte produce delle bruciature). In mancanza di letame fresco, si può usare il letame pellettato: stenderlo tranquillamente attorno alla pianta, perchè non brucia, ed aggiungere qualche manciata di concime minerale, composto più o meno con i seguenti titoli: 4 - 12 - 4 (4 di azoto, 12 di fosforo, 4 di potassio); se il potassio fosse anche leggermente più alto, on guasta.

Occorre comunque tener presente che l'azoto esalta innanzitutto la vegetazione e con essa la tendenza a rifiorire, conferisce brillantezza ai colori, però indebolisce la resistenza delle aggressioni da funghi, come l'oidio e la ticchiolatura, quindi l'azoto non deve essere mai superiore al fosforo e al potassio.
Quest'ultimo accentua la resistenza del fogliame alle malattie, in special modo alla ticchiolatura, vero flagello delle rose. Il fosforo, invece, è indispensabile per esaltare l'apparato radicale e conferire sostanza, resistenza e durata tanto alle foglie che ai fiori, prolungando il periodo della fioritura; inoltre è meglio che abbondi, dal momento che nei nostri terreni è sempre scarso.

(da "Una vita tra le rose" di Giulio Pantoli).