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lunedì 22 luglio 2024

ROSE ANTICHE: LE ROSE NOISETTE

Siamo ai primi dell’Ottocento. 

Un rosaista parigino, Luis Noisette, ed un suo fratello, Philippe, che viveva negli Stati Uniti, erano soliti scambiarsi semi e piante, malgrado la distanza che li separava. Philippe era il sovrintendente dell'orto botanico della città di Charleston (South Carolina). Philippe regalò ad un ricco agricoltore, John Champneys, che viveva nella stessa regione di Charleston, alcune piante di Old Blush (Parson’s Pink China) la rosa cinese rifiorente, così ricercata e mai vista prima di allora in America, arrivata invece in Europa già da alcuni decenni. 

L’agricoltore, evidentemente appassionato di rose, aveva già nella sua proprietà una siepe di Rosa Moschata, una specie molto rustica, originaria delle regioni mediterranee, con fiori grandi e profumati, riuniti in corimbi. La rosa Moschata e la Old Blush vennero ibridate fra loro ed il risultato fu una varietà dai caratteri intermedi, arbustiva, con fiori a mazzi, con il tipico profumo della rosa moschata, semidoppi e di colore rosa. L’ottenitore la dedicò a se stesso e la chiamò Champney’s Rose. 

Il Noisette, a sua volta, avuta la pianta ne raccolse i semi e da questi, in seconda generazione, ottenne una rosa, o più probabilmente un gruppo di rose, che avevano i caratteri della Champneys’ Rose ed in più una accentuata rifiorenza. Una di queste rose, rispedita in Francia al fratello, fu da questi diffusa come Rosa Noisettiana e rapidamente divenne molto popolare in Europa. 

Le rose Noisette introdussero in Europa le rose "rambler", cioè quelle rose rampicanti che si differenziano dalle "climber" per avere una crescita più morbida (in italiano vengono indicate come sarmentose).

Le rose Noisette hanno un ventaglio di colori che parte dal bianco puro e va al giallo crema, al giallo dorato e alle diverse tonalità di rosa. La fioritura inizia a primavera ed è molto lunga; di molte si può parlare di rifiorenza o addirittura di fioritura continua.


Alcune rose Noisette disponibili nei vivai specializzati:






















BELLE VICHYSSOISE
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AIMEE VIBERT

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CELINE FORESTIER
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M.ME ALFRED CARRIERE
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La mia rosa noisette: Crepuscule



venerdì 5 luglio 2024

ROSE ANTICHE: LE ROSE IBRIDI PERPETUI (o PERENNI o RIFIORENTI)

Verso la metà dell’Ottocento vecchie e nuove rose raggiungono la massima diffusione e sempre maggiore è l’interesse per le novità che apportano: fiori più grandi ed eleganti, profumo, nuove tonalità di colori e soprattutto rifiorenza. 

La mancanza di rusticità delle Tea ne aveva limitato l’uso e quindi il mercato, per cui la produzione vivaistica si focalizzò verso piante che coniugassero la rifiorenza con una migliore resistenza al freddo: la comparsa degli Ibridi Perpetui (o Rifiorenti o Perenni) verso la metà dell’Ottocento venne a risolvere in parte il problema. Vennero chiamate così a motivo della loro forte rifiorenza (per quel tempo) e della grande durata in acqua dei fiori recisi. 

Non si può ricostruire la loro genesi, ma era opinione dei rodologi francesi, come si legge in Les plus belles roses au début du XXe siècle, che all’inizio ci fosse stata l’ibridazione di una R. gallica o di una sua forma affine con varietà di R. indica fragrans e semperflorens.

Altri ritengono che l'origine degli Ibridi Perpetui sia dovuta al rosaista francese Vibert che nel 1825 mise in commercio una rosa eccezionalmente vigorosa e rifiorente che era il risultato di un incrocio naturale fra una rosa cinese ed una bourboniana. Si sviluppa in forma di arbusto molto forte e sano, con fiori grandi, semidoppi e profumati, di colore rosso cremisi. 










Fu chiamata “Gloire des Rosomanes” (foto sopra) e da lei, alla metà del secolo, nacque quella che è considerata il prototipo delle Ibride Rifiorenti: “General Jacqueminot”, che trasmise alla discendenza bocci eleganti, fiori doppi, profumati e con steli lunghi e forti, e colori con tonalità cremisi scarlatto e rosso scuro (foto sotto).











Questo gruppo di rose rappresenta in ogni caso ibridi complessi e quindi differiscono anche molto l’uno dall’altro, tanto che sono stati suddivisi in diversi sottogruppi, ognuno con caratteristiche morfologiche comuni. 

Si può dire che le Ibride Perpetue divennero il simbolo dell’Età Edoardiana, basti pensare che all’inizio del Novecento se ne contavano almeno 4000 varietà (adesso anche un catalogo ben fornito non ne conta più di una trentina, benché in coltivazione siano più numerose). Se date una scorsa ai nomi di queste rose vedrete come molte siano intitolate a nobili di vario genere ed a personaggi importanti. Una fu dedicata alla Baronessa Rothschild, della famiglia dei famosi banchieri ebrei.

In effetti i pregi delle Ibride Perpetue sono circoscritti al fiore, che ha magnifiche tinte e grandi dimensioni, ma l’arbusto cresce sgraziato, con rami forti e disordinati, tant’è che tenerlo in ordine in una aiuola è veramente impossibile, e bisogna utilizzarli in siepe o come esemplari isolati. In effetti spesso si dimentica come in passato si coltivassero i fiori per raccoglierli, non dissimilmente dalla frutta e dalla verdura, in filari regolari come quelli degli ortaggi. Avere fiori freschi ogni giorno era una sorta di sacro comandamento nella Francia e nell’Inghilterra di allora, e le Ibride Perpetue si prestavano benissimo allo scopo.

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BARONESSA ROTHSCHILD










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LOUIS VAN HOUTTE









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SOUVENIR DE MADAME DE CORVAL










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PAUL NEYRON










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REINE DES VIOLETTES
















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 Io ho due rosai di Ibridi Perpetui:


venerdì 28 giugno 2024

ROSE ANTICHE: LE ROSE TE' (TEA)

Le rose Tè sono arrivate a noi dalle regioni di Cina, India e Sudest Asiatico. Sono probabilmente ibridi antichissimi di Rosa Chinensis con (forse) Rosa Gigantea.

Questo nome così poco scientifico, Rose Tè, che nel corso degli anni ha assunto il significato generico di “rosa gialla”, non aveva in origine nessuna attinenza con il colore, ma veniva usato dagli Inglesi per identificare due varietà di rose, scoperte in giardini cinesi, i cui fiori avevano un profumo che ricordava quello delle foglie fresche della pianta del tè. 

Queste due rose, quando arrivarono in Inghilterra nei primi decenni del 1800, ebbero nomi molto più altisonanti. La prima, nel 1809, fu chiamata “Hume’s Blush Tea-Scented China” ed era di colore rosa chiaro, doppia e profumata; la seconda, di colore giallo pallido, arrivata dalla Cina nel 1824, ebbe il nome di “Park’s Yellow Tea-Scented China”. 

L’eleganza dei boccioli e dei fiori, la rifiorenza e le delicate tonalità dei colori, costituivano un insieme di caratteri talmente diversi ed evoluti rispetto a quelli delle rose diffuse da secoli in Europa, che l’uso massiccio di queste due rose cinesi nei programmi di ibridazione dei rosaisti più importanti provocò la comparsa di centinaia e centinaia di nuove varietà. Furono i Francesi, probabilmente per ragioni climatiche, che lavorarono in misura maggiore con queste rose profumate di tè, incrociandole con le varietà europee più diffuse, creando vastissime progenie di ibridi difficilmente catalogabili. Dopo qualche generazione, il famoso profumo di tè non era più apprezzabile ma il patrimonio genetico dei nuovi ibridi aveva acquisito caratteri importantissimi: le tonalità di giallo, ocra, albicocca e salmone fino ad allora sconosciute.

Le rose Tè divennero un'icona del periodo vittoriano. La caratteristica più significativa era costituita dal bocciolo a centro rilevato (e di qui la corolla a petali turbinati), ereditato poi dalle Ibridi di Tè e divenuto purtroppo il simbolo della rosa tanto che molte persone faticano a riconoscere come rose i fiori che non rispondono a questa caratteristica.

Alcune Rose Tè fra le numerose in commercio:











ARCHIDUC JOSEPH

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LADY HILLINGDON

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GENERAL SHABLIKINE

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SAFRANO

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LE MIE ROSE TE': 

M.me Antoine Mari

Clementina Carbonieri

lunedì 24 giugno 2024

ROSE ANTICHE: LE ROSE CINESI

Con il post sulle rose Boursault abbiamo esaurito il gruppo delle rose antiche NON RIFIORENTI:

Galliche
Damascene
Centifoglia (o Provence)
Muscose (Moss)
Alba
Boursault.

Iniziamo ora a trattare le rose antiche RIFIORENTI che si suddividono in:
Cinesi (Chinesi)
Tè (Tea)
Portland
Bourbon
Ibridi Perpetui
Noisette
Scozzesi (non tutte)
Ibridi di Rosa Rubiginosa (Sweet Briar) (non tutte).
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Partiamo quindi dalle rose Cinesi.

Le rose Cinesi sono probabilmente le più arcaiche giunte fino a noi. La civiltà cinese era infatti molto antica e raffinata, e non poteva mancare in essa la passione per le rose. Si suppone che la rosa cinese "Old Blush" appaia in alcuni dipinti su tela risalenti alla fine del primo millennio d.C. L'altra varietà “Slater’s Crimson China”, sua progenitrice, è sicuramente ancora più antica.
Non ci sono certezze del fatto che già in epoca romana e nel Medio Evo fossero già arrivate da noi alcune rose cinesi, grazie a contatti commerciali. Secondo la storia documentata, furono gli Olandesi e gli Inglesi, nella prima metà del ‘700, che iniziarono a portare in Europa le interessantissime Rose Cinesi, che potevano abbastanza facilmente essere acquistate a Canton, dove esisteva una ditta ben organizzata che le moltiplicava per i giardinieri locali. Data la velocità delle navi del tempo, non era tuttavia facile far sopravvivere le piante per tempi tanto lunghi e per questa ragione furono creati orti botanici a Singapore, Calcutta, Isole Mauritius ecc., dove i capitani delle navi della Compagnia delle Indie facevano trapiantare ed acclimatare le piante, che venivano successivamente riprese e trasportate in Europa. Quando queste rose furono incrociate, naturalmente o volutamente, con le specie e varietà europee, determinarono in queste cambiamenti essenziali. Le Rose Cinesi infatti avevano un aspetto vegetativo diverso, fogliame verde lucente e quasi persistente, una più vasta gamma di colori comprendenti ad esempio il giallo e perfino il verde, ed un diverso tipo di infiorescenza: ma soprattutto erano rifiorenti ed è merito loro se le rose moderne fioriscono ininterrottamente da aprile a novembre.

Ecco alcune varietà di Rose Cinesi:













Mutabilis
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Sanguinea
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Comtesse du Cayla
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Old Blush
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Le mie rose cinesi:




venerdì 14 giugno 2024

ROSE ANTICHE: LE ROSE BOURSAULT

Per la categoria delle rose antiche, oggi tratto un gruppo di rose sconosciute ai più, ma che hanno avuto il loro momento di fama nel passato. 

(da "Le Rose in Fila", Firenze University Press, 2018)

Questo gruppo di rose prende il nome da Jean-François Boursault (1750?- 1842), un parigino eclettico che, dopo aver fatto l’attore, l’imprenditore e il politico, si era assicurato un discreto patrimonio. Botanofilo, collezionista e introduttore di piante, fu uno dei fondatori, nel 1827, della Société Royale d’Horticulture de Paris.

 Numerose informazioni su questo nouveau riche, sui suoi sontuosi giardini citati da Redouté, sulle sue collezioni e introduzioni sono fornite in "La Rose, une passion française di Joyaux" (2001). Nel giardino della sua villa a Yerres aveva fatto scavare una trincea lunga circa 49 m, con una copertura a vetri che poteva avere diversi gradi di apertura e di schermatura.

Le serre del suo giardino di Pigalle a Parigi, continuazione della casa con salone e biliardo al loro interno, erano sontuose. A Boursault, detto anche Malherbe, dal suo pseudonimo di attore, è attribuita l’introduzione dall’Inghilterra in Francia di “Rosa multiflora carnea” [sic] e del “Rosier de Lady Banks” (Joyaux, 2001, p. 88). A sua figlia, inoltre, si deve la comparsa di ‘Rose Boursault’, considerata un ibrido tra R. chinensis x R. pendulina, anche se tale ipotesi non è accettata da tutti.

‘Rose Boursault’ è alta fino a 4 m, con fusto e rami scarsamente aculeati; 3-7 foglioline, ovato-allungate. I fiori doppi o semidoppi, porpora, in corimbi, sono prodotti sui rametti dell’annata; cinorrodi subglobosi. Una sola fioritura primaverile-estiva (vedi foto sotto).












Le ibridazioni di ‘Rose Boursault’ hanno portato alla costituzione di un gruppo di rose chiamate, nel loro insieme, Boursault. Le Borsault sono sarmentose abbastanza rustiche, prive di spine o quasi; tollerano una lieve ombreggiatura e hanno fioritura precoce; i fiori doppi o semidoppi presentano generalmente una base di petali patenti sormontati da altri rialzati verso l’alto; i bocci ricordano l’ascendente cinese.

Alcuni di questi ibridi, sebbene non utilizzati frequentemente, si trovano ancora in coltura come (vedi foto sotto in ordine): ‘Amadis’ (1829, Laffay), ‘Madame de Sancy de Parabère’ (1874 circa, A. Bonnet & Fils) e ‘Morletii’ (1883, Morlet).

























venerdì 24 maggio 2024

ROSE ANTICHE: LA ROSA BOURBON

La capostipite di questo gruppo di rose è la Rose Edouard; sussiste tuttora qualche dubbio se uno dei genitori sia una Rosa Damascena o una Rosa Portland, mentre è accertato che l’altro genitore fosse una Rosa Chinensis. L’incrocio naturale avvenne nell’isola Bourbon, attuale Réunion, che trovandosi a metà strada fra l’Oriente e l’Occidente, sulla rotta delle navi, era una delle tappe che i capitani erano costretti a fare per rifornirsi e per trapiantare le piante, che altrimenti non avrebbero sopportato la lunghezza del viaggio. Secondo la tradizione la Rose Edouard nacque nel 1817 In questa isola erano probabilmente prima arrivate le rose europee e poi le Rose Chinensis; un certo Edouard Périchon scoprì per caso la piantina nata da seme, che fu diffusa in Europa da un certo sig. Neumann, responsabile dei jardins des Plant (orto botanico di Parigi). Ma già nel 1819 il botanico francese Breon raccolse dei semi e li inviò ad all'amico Antoine Jacques, giardiniere del duca di Orleans in Francia. Da questi semi nacque una rosa che fu apprezzata soprattutto per la buona rifiorenza autunnale. In pochi anni questa rosa ebbe un successo strepitoso e si diffuse in tutta Europa.

Sono quindi due le mitiche varietà che originarono la stirpe delle Bourbon.

Nel fogliame e nel portamento vegetativo delle Rose Bourboniane si intravedono già alcuni dei caratteri delle rose moderne, mentre i fiori che sono di solito pesanti e doppi ed il loro profumo sono ancora tipicamente riferibili alle rose antiche. Queste rose, benchè abbiano nel loro patrimonio genetico i geni della rifiorenza, tipica delle Rose Cinesi, non sono tuttavia rifiorenti o lo sono in misura molto limitata. Quando in seguito furono a loro volta ibridate con le rose cinesi, il carattere della rifiorenza divenne dominante, tanto che le rose che se ne ottennero furono chiamate Ibridi Rifiorenti.

Ecco alcune rose Bourbon facilmente acquistabili nei vivai di rose.

VARIEGATA DI BOLOGNA











ZEPHIRINE DROUHINE









Questa rosa è stata resa famosa da Agatha Christie, che l'ha usata come falso alibi dell'assassina nel romanzo "La parola alla difesa". L'assassina asseriva di essersi procurata una ferita pungendosi con una rosa, quando la rosa in questione era la Zéphirine Drouhine che è SENZA SPINE.


M.ME ISAAC PEREIRE









M.ME PIERRE OGER









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L'unica rosa Bourbon che coltivo nel mio roseto è REINE VICTORIA. Nei cataloghi viene definita "Un grande classico tra le classiche Rose Bourbon, utilizzabile come cespuglio o piccolo rampicante. I fiori quasi sferici, ben doppi, sono rosa lilla ed iniziano a schiudersi presto nella stagione, con straordinaria abbondanza, per poi rallentare radicalmente la fioritura che riparte, rigogliosa, col fresco autunnale. Il profumo è uno dei più deliziosi nel mondo delle rose. con note agrumate rare tra le rose ottocentesche. Alta e slanciata, con steli lisci dalle con rade spine, ha vegetazione chiara, poco coriacea e piuttosto suscettibile agli attacchi fungini, per cui preferisce climi caldo asciutti."




mercoledì 22 maggio 2024

ROSE ANTICHE: LA ROSA PORTLAND

Quello delle Portland è un piccolo ma attraente gruppo di rose, che fu popolare per alcuni anni, prima dell’arrivo delle rose Bourboniane. 

La loro origine è incerta. La prima rosa Portland conosciuta pare debba il nome alla "Duchessa di Portland". Ma su questo personaggio ci sono molti dubbi: tra le tante Duchesse di Portland che la storia ha conosciuto, una sola in particolare (vissuta tra il 1715 e il 1785) risulta appassionata di rose, ma si sa al contempo che non varcò mai i confini inglesi.

Questa Duchessa di Portland in questione era una entusiasta delle rose rosse ed aveva raccolto nel suo roseto tutte quelle che era riuscita a trovare in ogni angolo di Europa. La nostra Duchessa diede il nome alla capostipie delle Rose Portland e a tutta la genia di rose che da essa derivò.

Alla fine del ‘700 infatti  già si coltivavano per la raccolta e la vendita dei fiori recisi, alcune rose che avevano un minimo di rifiorenza, probabilmente riferibili a varietà di R. Damascena quali la “Autumn Damask” ed altre selezionate allo scopo. In pratica furono queste rose che, ibridatesi naturalmente fra di loro e poi riprodotte per seme, originarono il gruppo delle Rose Portland, chiamate da alcuni anche Damascene Rifiorenti. In effetti la rifiorenza era abbastanza relativa ma queste rose ebbero comunque un particolare valore perché i fiori avevano i colori brillanti delle Rose Galliche e la grandezza dei fiori delle Rose Centifolie: erano quindi rose antiche per forma dei fiori, foglie e profumo ma con in più una certa rifiorenza, insoddisfacente se giudicata con il metro di oggi, ma del tutto nuova ed interessante se riferita all’epoca. Oltre a ciò, queste rose hanno il merito di aver dato successivamente origine alle vere Ibride Rifiorenti quando incrociate con le rose cinesi.

Recenti analisi del DNA hanno confermato che le rose Portland derivano da un incrocio tra una Gallica e una Damascena Bifera. Alle Damascene le rose Portland debbonon il profumo fresco e piacevole. I colori vanno dal rosa, nelle sue diverse tonalità, al magenta, al rosso, al porpora. Esiste anche qualche cultivar nei toni del bianco.

Delle Galliche hanno ereditato il portamento ordinato, contenuto e compatto che le rende particolarmente adatte ai piccoli giardini e alla coltivazione in vaso.

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Alcune rose Portland:

JACQUES CARTIER











PORTLAND ROSE










BLANC DE VIBERT











COMTE DE CHAMBORD










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LA MIA ROSA PORTLAND: ROSE DE RESCHT

https://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/1.html

Tradizionalmente, si attribuisce la scoperta di questa rosa Portland a Nancy Lindsay, una "cacciatrice di piante" (1896-1973) che girò tutto il mondo alla ricerca di piante perdute. Secondo il suo resoconto, questa rosa fu ritrovata vicino alla città di Rescht, in Persia. Siccome nel tempo si è capito che la nostra Nancy tendeva a esagerare parecchio la realtà nelle sue narrazioni, fu ritenuta abbastanza inattendibile. Quindi l'origine di Rose de Rescht rimane tuttora incerta.

E' una Portland robusta, con fioritura ripetuta da maggio a novembre. I fiori sono molto profumati, ed è facilmente coltivabile anche in vaso.



venerdì 17 maggio 2024

ROSE ANTICHE: LA ROSA MUSCOSA

L’origine delle Rose Muscose (o Muschiate, termine che non uso perchè si può confondere con Moscate) è molto incerta, ma è ragionevole ritenere che si tratti di una mutazione genetica della Rosa Centifolia, dato che non differisce da questa se non per aver sviluppato sugli steli, sul calice e sui sepali un fitto tessuto di peli glandulari simili al muschio. Questo abito particolare dà una ulteriore attrattiva a queste rose, soprattutto quando i boccioli sono ancora in fase di apertura e questa specie di muschio, se toccato, emana un intenso e gradevole profumo che si sovrappone a quello tipico della rosa.

Le Rose Muscose hanno avuto la loro massima popolarità nei tempi vittoriani ed a seguito di ulteriori mutazioni genetiche, furono selezionate da rosaisti inglesi varietà di colore bianco e con petali striati, che all’epoca venivano vendute a prezzi altissimi. Quando prese sviluppo la ricerca di nuove rose attraverso l’ibridazione, ci si accorse che il carattere della “muscosità” era difficilmente trasmissibile e le varietà ottenute erano quasi sempre meno muscose dei genitori. L’ibridazione di rose muscose è stata praticamente abbandonata nei tempi moderni. Nell’Ottocento sono comunque state selezionate un gran numero di varietà e tuttora ne sono coltivate tante da coprire una gamma di colori dal bianco al rosso scuro.

La maggior parte delle rose muscose sono profumate ed in tutte, comunque, quella specie di muschio che copre steli e sepali emana un forte profumo di resina. Molte varietà inoltre hanno una buona rifiorenza.

Le varietà sopravvissute fino ad oggi non superano le 40. Eccone alcune.

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OLD MOSS









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SALET








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WILLIAM LOBB











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NUITS DE YOUNG









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ALFRED DE DALMAS









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LA MIA ROSA MUSCOSA: JAMES MITCHELL

Si tratta della mia (per ora) unica centifolia muscosa: James Mitchell (Verdier, 1861). 

L'ho ottenuta dai Vittori Vivai, il giorno in cui ho frequentato il corso di potatura delle rose, e ci è stato mostrato come si possa ottenere la riproduzione delle piante tramite divisione della ceppaia. Ho chiesto il pezzetto che era stato staccato come esempio, l'ho subito trapiantato, e ora gode di ottima salute.

Descrizione dal web: "E’ un arbusto denso e vigoroso con foglie verde tenero, poco tomento. I fiori abbondanti sono piccoli ma profumatissimi di un rosa classico di forma doppia appiattita e leggermente scomposta".












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LA FALSA MUSCOSA

Presento ora una falsa rosa muscosa. In molti cataloghi la potete trovare ancora collocata tra le centifolie muscose, in realtà non lo è, la sua giusta denominazione è "Rosa Centifolia Cristata" (anch'essa comunque uno "sport", cioè una mutazione della "Rosa Centifolia").
Si tratta di Chapeau de Napoleon, e il falso muschio è dato in realtà dai lunghi filamenti sui sepali, simili a creste.











La leggenda racconta che questa rosa fu trovata in una fessura di un muro di un convento in Svizzera nel 1820 (poco oltre i giorni di gloria di Napoleone), ma la somiglianza tra i boccioli muscosi e il cappello tricorno dell'Imperatore è innegabile. Un'altra versione dice che fu scoperta casualmente nel 1826 da un botanico svizzero a Friburgo, in un giardino abbandonato nei pressi della torre di un castello medievale.