venerdì 26 aprile 2024

ROSE ANTICHE: LA ROSA CENTIFOLIA











Citazioni e descrizioni di rose, che farebbero pensare a questa specie, si trovano in Erodoto il quale scrive che “nei giardini di Re Mida” fioriscono rose così belle che non hanno rivali e portano fiori con sessanta petali ciascuno. Per Teofrasto, certe rose coltivate in Grecia avevano cinque, venti ed anche cento petali, e Plinio, che viveva in mezzo alle rose a Pompei, ne descrive una molto profumata e con tanti petali che il suo boccio si apriva con difficoltà.










Non è possibile accertare se si trattasse veramente della Rosa Centifolia, che gli Inglesi chiamano attualmente “Cabbage Rose”, Rosa Cavolo, il cui boccio per i tanti petali da cui è composto assume la forma del noto ortaggio.

E’ difficile stabilire la provenienza di questa specie, mai ritrovata spontanea in natura, né ipotizzabile come mutazione di altre specie o ibrido naturale di queste. Non se ne hanno più notizie durante il Medio Evo, come del resto per tante altre rose, e la ritroviamo descritta nel Rinascimento, citata dal poeta inglese Chaucer come “Rosa del Rodano”. In Italia, benchè coltivata a Paestum in epoca romana, scompare dopo la caduta dell’impero e non si ritrova coltivata nemmeno in pieno Rinascimento, probabilmente perché non rispondente al gusto italiano dell’epoca. Era invece certamente diffusa nel mondo fiammingo, dove nel ‘600 appare spesso dipinta nelle opere dei pittori più famosi. In questo periodo furono proprio i Paesi Bassi che invasero il mercato delle rose con circa 200 cultivar di Rose Centifolia. 










La duplicazione dei petali avviene spesso a scapito degli stami che portano il polline, pertanto una rosa con tali caratteristiche rischia di essere sterile e di non potersi autonomamente riprodurre. A ciò ha posto rimedio l’uomo, che interessato ad un fiore tanto diverso e sicuramente di lunga durata, ha provveduto a selezionare e moltiplicare i soggetti migliori. 

I colori variano dal rosa fino al bianco che non è però mai puro. Diverse varietà hanno petali variegati. Il profumo è forte e dolce. Fiorisce una volta sola in primavera.











POMPON DE BOURGOGNE

L'unica rosa Centifolia che mi sono regalata è "Pompon de Bourgogne", che fa dei fiorellini molto piccoli, e anche la pianta è abbastanza contenuta (raggiunge al massimo i 150 cm. di altezza, la mia ora è più bassa). Il profumo è strabiliante. E' una rosa centifolia di origine francese del 1684 con un fiore a pompon di color rosso cardinale, ha un portamento a cespuglio compatto. E' adatta anche per la coltivazione in vaso.

https://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-81-centifolia-pompon-de-bourgogne.html



mercoledì 24 aprile 2024

ROSE ANTICHE: LA ROSA DAMASCENA

Le Rose Damasco o Damascene sono un gruppo molto antico e furono probabilmente i Greci a diffonderle in gran parte del bacino mediterraneo. Furono ampiamente coltivate anche dagli Egiziani che ne estraevano il profumo e che le utilizzavano nel culto dei morti.










Come dice il nome, la loro origine è quasi sicuramente il Medio Oriente. 

La Rosa Damascena ha il tipico profumo del genere Rosa, un elegante portamento vegetativo, con bel fogliame e fiori in genere raggruppati in corimbi ariosi, con la particolarità di aprirsi contemporaneamente. Già Virgilio ne descrive una rifiorente, probabile mutazione genetica dell’originale, coltivata a Pompei e conosciuta come Rosa Damascena Bifera. Questa rifiorenza tuttavia è molto casuale, per cui le rose damascene sono da ritenersi a fioritura unica.











Le rose di Damasco quasi scomparvero dopo la caduta dell’impero romano e come per molte altre, la loro sopravvivenza fu assicurata unicamente dalle coltivazioni negli orti e giardini dei conventi, dove tra l’altro, l’interesse era molto limitato dal fatto che queste rose erano più difficili da riprodurre di altre, quali le Galliche, e servivano soprattutto per l’estrazione del profumo, industria che decadde nel Medio Evo. Certamente le Rose Damascene furono reintrodotte in Europa dai crociati, dalla Terrasanta. La specie comprende una quindicina di varietà, con colore dei fiori che va dal bianco al rosso e con la comune caratteristica del profumo, che per secoli e tuttora viene estratto da queste rose.

Nel mio roseto coltivo una sola Rosa Damascena, il cui nome è Omar Khayyam. 

Questa rosa, intitolata al poeta e filosofo persiano Omar Khayyam (1048-1131), ha un’origine estremamente romantica, ed un fascino molto particolare.

Edward Fitzgerald rese famoso Omar Khayyam nell’Inghilterra del XIX secolo traducendo le sue Rubʿayyāt – poco dopo la sua morte un’altro artista, in visita in Iran, raccolse dei semi della rosa che cresceva sull’antica tomba del poeta-scienziato, e dalla più vigorosa delle piante nate da essi deriva questa rosa, a sua volta piantata sulla tomba di Fitzgerald, nel Suffolk.