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mercoledì 2 febbraio 2022

I CARATTERI DELLE ROSE - COME DESCRITTI DA DOMENICO AICARDI (5)

(continua)

- SPINOSITA'
E' il carattere tipico del genere Rosa, quindi accettabile senza discussione. Le spine hanno forme, dimensioni e disposizioni assai varie, differendo da specie a specie e nei loro discendenti. La spinosità è tollerata quando non eccessiva, o venga considerata come un motivo di curiosità o decorativo. La colorazione delle spine a volte assume tonalità che si staccano dal colore della corteccia dei rami.

- COLORE
Dopo la resistenza alle malattie, segue per importanza il colore. Come in tutte le piante ornamentali che portano fiori, così anche nelle rose il colore dei fiori è uno dei caratteri di maggior pregio, essendo il più vistoso e conferendo merito e valore alla varietà. Il colore tanto unico che in combinazione, deve essere attraente, piacevole, luminoso, curioso in tutte le sue manifestazioni e durante tutto il periodo dall'espansione del fiore sino all'avvizzimento. La gamma dei colori nelle rose è molto varia ed estesa. Il colore può dipendere dalla presenza di uno o più geni. La trasmissione dei colori è difficile a stabilire, come è difficile stabilire quale dei colori sia geneticamente dominante rispetto agli altri.

martedì 1 febbraio 2022

I CARATTERI DELLE ROSE - COME DESCRITTI DA DOMENICO AICARDI (4)

(continua)

- FIORE
Anche la forma del fiore può essere molto varia. Più che dalla forma del bocciolo, viene determinata dalla forma, dal numero e dalla disposizione dei petali. Anche la consistenza del tessuto del petalo è assai variabile; da questa dipende la conservabilità e la resistenza alle intemperie. I petali che non hanno "sostanza" sono soggetti a deperire celermente; essi assorbono e trattengono l'umidità atmosferica e infradiciano, disseccano a contatto con l'aria secca, si scottano o decolorano sotto il sole cocente e si sciupano al soffiar dei venti. I petali ampi, a ventaglio, distesi, che non si accartocciano, che ripiegano leggermente in punta verso la pagina inferiore, imprimono grazia al fiore,
mentre quelli arruffati, pieghettati, contorti, esili, sottili, spugnosi, sono indesiderabili. Sono molto apprezzati quelli carnosi, sostenuti, grossi, cerosi, che si direbbero di porcellana, lisci, levigati, su cui l'acqua piovana scorre facilmente. I petali che si mantengono a lungo piacenti e che sono caduchi quando avvizziscono sono assai desiderabili. E' da tener presente che la forma dei petali è caratteristica del tipo e della varietà, infatti certe forme si addicono più ad una utilizzazione che all'altra. Il carattere dei petali è dato da diversi geni.

- CONSERVABILITA'
Dipende dalla natura dei tessuti e delle cellule che costituiscono il legno e le foglie dello stelo, i quali permettono un facile assorbimento dell'acqua quando sono recisi, e non ultimo, dalle riserve nutritizie che si trovano immagazzinate nel tessuto legnoso e fogliare. Quando la riserva di sostanze è pronunciata, persino i fiori raccolti in bocciolo immaturo, ossia che non mostrano ancora il colore, continuano ad ingrossare e poi sbocciano quasi come si trovassero sulla pianta. Questo carattere è indispensabile nelle varietà per il fiore reciso.

- PROFUMO
Dopo il colore, è il carattere da tenere nella maggiore considerazione. Colore e profumo dovrebbero procedere di pari passo; il profumo dovrebbe essere tassativo, soprattutto nelle rose rosse, poichè sembra aumento il calore della tinta. Il profumo non emana con la stessa intensità in tutte le ore del giorno, anzi per certe rose si direbbe che in alcune ore non esista affatto, anche in varietà odorose. Lo stadio di espansione del fiore influisce assai sulla manifestazione del profumo; così dicasi delle condizioni atmosferiche. La maggioranza delle rose non ha più il caratteristico soave e delicato odore delle vecchie varietà come la damascena. Molte varietà hanno l'odore di altri fiori, di certi frutti e persino di spezie. E' un carattere che si perde facilmente, senza ritorno, anche perchè dagli ibridatori non viene sempre tenuto nel giusto valore, dandosi la preferenza al colore. Si può ritenere come un carattere naturale, benchè in molte specie non esista. Può essere conservato e richiamato quando nella ricerca di nuove varietà uno dei genitori sia fortemente profumato.

(continua)

lunedì 31 gennaio 2022

I CARATTERI DELLE ROSE - COME DESCRITTI DA DOMENICO AICARDI (3)

(continua)

- STELO
E' preferibile piuttosto lungo che corto. Deve avere le proporzioni, la forza e l'elasticità sufficienti per sostenere i fiori che porta, in modo elegante ed eretto, affinchè i fiori sovrastino la vegetazione. 

- FOGLIAME
Nel considerarlo bisogna tener conto dei suoi caratteri rispetto al tipo ed alla varietà. Le piante in qualunque momento del periodo vegetativo devono essere sempre ben fornite di foglie. Queste debbono essere di grandezza sufficiente, di un buon tessuto, di consistenza quasi coriacea, lucente, di un color verde piacevole in tutte le gradazioni e intonato al colore dei fiori. Quando le foglie sono giovani e piccole, generalmente hanno un color rosso più o meno intenso: ciò è dovuto al contenuto di antocianina, però man mano che sviluppano, per effetto della clorofilla acquistano il caratteristico color verde in tutte le sue manifestazioni e gradazioni, che vanno dal verde giallo, bietola, al pisello, al verde cupo. Non devono essere troppo distanti o troppo vicine fra loro lungo i diversi rami, nonchè lungo gli steli florali. Il fogliame lucente è dominante rispetto a quello scuro, smorto, ed è anche più resistente alle malattie.

- BOCCIOLI
La forma del bocciolo può essere molto varia. Non importa quale essa sia, tutte possono essere ammesse, purchè nell'ambito del tipo e della varietà alla quale meglio si addicono nei riguardi dell'utilizzazione cui sono destinate. Nelle Té, Ibride Rifiorenti, Ibride di Tè, i boccioli a punta, ad urna, ovoidi sono molto più apprezzati di quelli tondi o tozzi, specialmente quando si tratta di piante utilizzate per il fiore reciso.

(continua)

sabato 29 gennaio 2022

I CARATTERI DELLE ROSE - COME DESCRITTI DA DOMENICO AICARDI (2)


- HABITUS
L'accrescimento, il modo di vegetare, l'estensione che acquistano tutti gli organi durante lo sviluppo costituiscono l'abito. Così dicasi del volume e della forma d'ogni organo. L'habitus perfetto deriva dall'armonia, dall'equilibrio, dalla proporzione di ogni organo a se stante ed in rapporto a tutti gli altri considerati nel complesso. La tendenza che hanno certe piante a produrre soltanto uno o due rami forti senza un congruo numero di rami secondari minori non è desiderabile; peggio se i rami primari sono sprovvisti di vegetazione alla base. Tutto lo sviluppo vegetativo aereo deve essere aggraziato, uniforme per natura e non per costrizione.
 

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- RIFIORENZA (remontance)
Non si deve confondere con fiorescenza. E' uno dei caratteri più pregevoli e più desiderabili nelle rose, essendo la proprietà di vegetare e fiorire senza interruzione durante tutto il periodo in cui l'accrescimento si mantiene attivo. Quanto più una pianta ha pronunciato questo carattere, tanto più è in condizioni di emettere nuovi rami e produrre nuovi fiori. Molto probabilmente esso dipende da un solo gene.

- FIORESCENZA
Questo termine non deve confondersi con quello di infiorescenza con il quale s'intende la maniera che hanno le piante di rifiorire a fiore singolo od a grappoli, o ad ombrella, a mazzetti, ecc. Nel nostro caso viene usato per la tendenza a fiorire ed interessa tanto la quantità come la massa, lo sviluppo, la durata dei fiori, sempre in correlazione all'epoca e al complesso vegetativo inerente al tipo e alla varietà. 
Ad esempio: sappiamo che ci sono varietà che fioriscono una volta sola all'anno. Se questa fioritura produce una gran quantità di fiori, al massimo della loro dimensione, e durano molto nel tempo, allora possiamo dire che quella varietà di rosa ha una buona fiorescenza.

(continua)


venerdì 28 gennaio 2022

I CARATTERI DELLE ROSE - COME DESCRITTI DA DOMENICO AICARDI (1)

Quando si acquista, oppure si ibrida una rosa, bisognerebbe tenere conto dei suoi caratteri dominanti, per ottenere da lei quello che più sta a cuore: salute e lunga vita, bellezza, profumo.

I non-specialisti sicuramente non riconoscono tutti  i caratteri che concorrono a formare una rosa "bella", ma "a occhio" ognuno di noi può rendersi conto almeno di quelli più visibili.

Domenico Aicardi, nel suo libro "Le Rose - moderne coltivate ed allevate da amatori, floricoltori, seminatori" fornisce una lista molto completa di questi caratteri:

- RESISTENZA ALLE MALATTIE
E' la caratteristica più preziosa di qualunque essere vivente, e di conseguenza anche delle rose. Non poche varietà di rose che per qualche carattere superlativo fecero la loro comparsa come "stelle", essendo facile preda delle malattie, non soltanto ebbero vita effimera, ma utilizzate come genitori, trascinarono questa tara nella discendenza con grave danno per tutte le generazioni future. Le piante soggette ad ammalarsi perdono prematuramente le foglie e, con esse, il vigore, quindi presto o tardi sono condannate a morire.
Tra le rose ibridate da me e fiorite la scorsa primavera, ce n'era una di un colore e un profumo meravigliosi. Purtroppo, era anche l'unica ad ammalarsi gravemente di oidio. E quindi l'ho dovuta, a malincuore, scartare.

- VIGORE
Interessa il complesso morfologico della pianta, dalle radici ai fiori, e si riferisce allo sviluppo massimo che può essere raggiunto in rapporto al tipo od alla varietà. E' questo un carattere molto desiderabile.

- ROBUSTEZZA
Non deve confondersi con il vigore, per quanto generalmente si riferisca a tutta la struttura della pianta ed in particolare ad ogni organo, come rami, steli, base del ricettacolo ecc.; il carattere antagonista è esile, gracile.

- RUSTICITA'
Significa resistenza a tutte le avversità o decessi naturali, come ai geli, ai venti, alle intemperie di ogni genere, alla siccità od umidità eccessivi, alla carenza di nutrizione, alla povertà del suolo ecc. Robustezza, vigore e rusticità formano un trinomio desiderabile, che dovrebbe essere posseduto da ogni rosa. Quando questi tre caratteri sono posseduti da una pianta, la sua coltivazione può divenire una sine cura.

(continua)