DAVIDE DALLA LIBERA



Quando, nel 2009, Davide Dalla Libera (classe 1985), iscrisse per la prima volta una sua creazione ai Concorsi Internazionali per Rose Nuove di Monza, non aveva grandi aspettative, Eppure, la sua "Miss Angela" vinse il primo premio nella categoria "Più bella rosa italiana".
In un certo senso si è trattato di una vittoria inaspettata ma sicuramente meritata per questa varietà dai numerosi petali bianco-crema, con fiotti di rosa soprattutto verso il centro e fiore pieno.

In seguito al successo di Miss Angela, Dalla Libera ha lasciato sia l'università che il vivaio La Campanella, dove lavorava, e, nelle vicinanze di questo, in quella fertile zona a est di Padova che vanta una lunga tradizione nella rosicoltura, con l'aiuto dei genitori, ne ha aperto uno in proprio, il Novaspina.
Qui Davide, oltre alle proprie creazioni (rose, ma anche iris), offre un'ampia gamma di rose, in particolare le varietà di Dominique Massad.

Quel primo riconoscimento ottenuto a Monza aveva destato stupore tra gli addetti ai lavori, ma il giovane avrebbe riservato ben altre sorprese, realizzando una serie di ibridi di Gallica che recano i nomi di compositori veneziani: Orazio Vecchi, Giovanni Gabrieli, Andrea Gabrieli, Giovanni Croce, Gesualdo da Venosa.
Allo stesso tempo, Dalla Libera conduceva altri esperimenti su altre due classi correlate, ibridi di Moschata e di Multiflora a portamento sarmentoso.
Dalla prima ha finora ricavato due rose tappezzanti: Prato della Valle, e Teri Rose.
Dalla seconda ha invece ottenuto Andrea Palladio, Murrina e Anna Coi, Moscalbò. Quest'ultima ha vinto la medaglia d'oro per le sarmentose al Premio  Roma, al Premio Barcellona, e si è aggiudicata un certificato di merito a le Roeulx.
Un'altra rampicante è Rosildea, che produce mazzi di fiori dal forte profumo di agrumi per tutta la stagione.

Nel frattempo Davide ha introdotto altri ibridi di Gallica: Fosca, Elda, Mortalisartis e Damaris.

Nella sua ancora breve carriera Dalla Libera si è aperto a molte influenze. Rifiutando la natura insulare e a volte parrocchiale dell'ibridazione delle rose in Italia, ha cominciato con l'attingere dalla competenza e dall'esperienza dei vivaisti della Campanella, attraverso cui ha potuto conoscere Rolando Zandri, che descrive come "una persona che nel mondo della rosa è ancora in grado di stupirmi". Altri ibridatori che predilige sono Dominique Massad, Michel Adam Chris Warner, Ralph Moore, Sam McGredy IV e Peter Ilsink.

(da "Le Rose Italiane", Andrew Hornung)

La mia rosa di Davide Dalla Libera è "Teri Rose".

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