venerdì 13 maggio 2016

Quante rose!

Desidero ringraziare tutti gli amici che mi hanno inviato le foto delle loro rose. Le ho raccolte nelle pagine "Le vostre foto", e ne ho già riempite quattro! Continuate a spedirmene!!!
Tutte le rose dei vostri giardini sono belle; se si trovano lì, significa che le avete cercate, piantate, curate, e quindi per voi sono importanti. Non è necessario che siano rose pregiate, o antiche, o profumatissime. Anche la piccola rosellina in vaso, se la amate, è degna di nota.
Vedo dalle statistiche di questo blog, che qualcuno mi segue anche da molto lontano... sono forse degli amanti delle rose che si trovano oltre oceano? Mi piacerebbe entrare in contatto con queste persone, anche solo per uno scambio di foto. Vi aspetto!

Rose e vigneti

Nelle nostre campagne, ma non solo in Italia, e a quanto mi risulta in tutto il mondo, è uso da sempre piantare una rosa alla testa dei filari di viti. Non mi ero mai chiesta il motivo di tale usanza; anzi, nella mia ingenuità, l'avevo attribuita ad un tocco di gentilezza e di romanticismo che i contadini, al di sotto della loro rude scorza, avrebbero voluto dare ai propri campi. Anche perchè, a ben guardare, questi rosai sono sempre molto ben tenuti e curati; spesso non se ne vedono due di colore uguale, o, ancora, sono tutti dello stesso colore... segno che il coltivatore ha impiegato un certo senso artistico nell'allestimento.
Invece, ho scoperto, come si suol dire, l'acqua calda: un motivo c'è, ed è strettamente utilitaristico, altro che romanticismo!
Il fatto è che le rose si ammalano delle stesse malattie delle viti, ma si ammalano prima: rappresentano quindi un campanello di allarme, in seguito al quale i contadini possono correre ai ripari, e trattare i vitigni in tempo per non perdere il raccolto.
Tra le varie patologie che la rosa può segnalare, ci sono l'oidio, la muffa grigia o botrite, il marciume radicale lanoso e il tumore radicale batterico. Tra i parassiti: gli acari (ragnetto rosso e giallo) e la metcalfa.
Oggi, con il mutare delle tecniche agrarie e di allevamento della vite, la messa a dimora delle rose nei vigneti è soltanto l'avanzare di un'antica tradizione. Anzi, oggi i vignaioli più esperti sanno che le cause dell'oidio sono molteplici e spesso differenti per la rosa e la vite... tuttavia il mio augurio è che i moderni contadini continuino a tramandare questa usanza colorando le campagne come gentili, romantici giardini.

mercoledì 11 maggio 2016

PORTE APERTE AI VITTORI VIVAI

INVITO DI MARIA VITTORI DEI VITTORI VIVAI:

Anche quest'anno vorremmo farvi provare l'ebbrezza di una full-immersion nel nostro mare-di-rose nel momento di massima fioritura, e quindi apriamo le porte a tutti gli amici ed appassionati

DOMENICA 22 MAGGIO dalle 10,00 alle 19,00 
per una ammaliante
PASSEGGIATA NEL ROSETO

di certo edificante, perché tanta bellezza non può che ispirare positività, ma aggiungendo qualche consiglio, suggerimento, idea 
per il giardino, con le innumerevoli vivaci perenni del VIVAIO CENTROFLORA
e per la cucina, con l'aiuto dei piatti a base di fiori ed erbe dell'OSTERIA 
DON ABBONDIO di Forlì

...rinunciamo solo se arriva un uragano: la pioggia debole e intermittente non ci spaventa!

Vi aspettiamo numerosi come lo scorso anno!!!
I Vittori

NON E' UNA PUBBLICITA' GRATUITA CHE STO FACENDO A QUESTO VIVAIO; E' UN INVITO DISINTERESSATO PER UNA ESPERIENZA CHE GLI AMANTI DELLE ROSE NON DOVREBBERO MANCARE. 




martedì 10 maggio 2016

Tenacia delle rose

Ci sono rose che dimostrano un attaccamento alla vita veramente eccezionale. Ho già raccontato delle peripezie della mia rosa indicata con il n. 4, una ibrido di tea rosso scuro, dai fiori molto profumati. Nella sua vita ha subito tre trapianti, e non so quante rasature con il tagliaerba. E ogni volta è ricresciuta, e ora fa bella vista di sè nel mio giardino.
Ebbene, una ulteriore prova di questa tenacia l'ha data una rosa nel giardino di mia mamma. Questa primavera mia mamma ha fatto ripulire il giardino (una parte era abbastanza incolta e piante varie avevano proliferato). Il giardiniere ha tolto tutto, in blocco, togliendo anche una rosa. Ebbene, evidentemente era rimasta una radice, ed ecco la povera rosa rispuntata! Auguri!

Tra le mie rose, invece, ieri è fiorita una talea dell'autunno 2014, della quale non sapevo ancora il colore (indicata con il n. 38). E' giallo chiaro, con un profumo leggerissimo. Sono contenta! Mi piacciono le rose gialle, e quest'inverno avevo provato un grande dispiacere quando era morta l'unica gialla ottenuta da seme.

lunedì 9 maggio 2016

E' fiorita una rosa ottenuta da seme

E' la prima delle mie roselline ottenute da seme la scorsa primavera, a fiorire quest'anno (quella che ho chiamato con la lettera A). Si vede come le foglie siano state attaccate dall'oidio, ma la pianta ha resistito, grazie anche alle cure prodigate, e ha prodotto questo bocciolo. Uno dei primi post pubblicati in questo blog, era proprio sulla semina delle rose, e conteneva tre link a siti che spiegano esaurientemente il procedimento. Lo ripeto di seguito brevemente.
A partire già dalla fine di agosto, e per tutti i mesi di settembre, ottobre, anche novembre, si raccolgono i cinorrodi quando sono maturi, cioè belli rossi o arancioni. Poi si tengono in un luogo fresco e asciutto fino a gennaio circa. Allora si possono aprire, si prelevano i semi, e li si puliscono. Io li ho anche lavati in acqua + una piccolissima parte di acqua ossigenata, perchè non si sviluppino muffe. 
Quando sono in acqua, si può anche già fare una prima scelta: i semi che galleggiano sono quelli non fecondati, e quindi si possono buttare. Poi ho messo i semi rimasti in un contenitore da frigor, (quindi chiuso con il coperchio) posandoli su alcuni fogli di scottex umidi. Ogni tanto cambiavo lo scottex e, se necessario, rilavavo i semi. Dopo circa due mesi, i semi cominciano ad aprirsi, a mostrare la radichetta. Ho preparato dei bicchieri di plastica forati in fondo (basta usare un ferretto incandescente). Sul fondo ho messo un piccolo strato di argilla espansa, e sopra del normalissimo terriccio. Con una matita ho fatto un buchetto nel terriccio, profondo al massimo 2 cm., vi ho posato il semino e ho ricoperto con altro terriccio. Dopo poche settimane, esce la piantina. Entro tre mesi la piantina fiorisce. In autunno ho spostato le piantine in vasi più grandi, sempre con terriccio e argilla espansa sul fondo. Purtroppo durante l'inverno diverse piantine non ce l'hanno fatta. Ne sono rimaste sei.