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martedì 15 febbraio 2022

IN QUALE STAGIONE SI DEVE ESEGUIRE LA MESSA A DIMORA

Si avvicina la primavera, mi immagino gli amanti del giardino, approfittare di ogni mezza giornata di sole per preparare il terreno, per acquistare nuove piantine di primula, poi un po' più avanti di begonie, surfinie, gerani... 

Gli amanti delle rose avranno già prenotato nuove varietà dai vivai specializzati, alcune saranno già arrivate.

Cosa fare quando arrivano le nuove rose in vaso?

Domenico Aicardi consiglia così:

"Le piante appena arrivano devono essere collocate subito a dimora; se ciò non fosse possibile, sia perchè il tempo non lo permette, sia perchè il terreno in seguito a piogge non fosse confacente, esse non dovranno essere tolte dall'imballaggio, a meno che questo non sia guasto, e si porteranno in locale fresco e riparato.

La messa a dimora può effettuarsi d'autunno, d'inverno e di primavera, vale a dire da ottobre a marzo, osservando il clima della località. La stagione migliore è l'autunno: "chi pianta d'autunno guadagna un anno". Anche d'inverno, quando le condizioni del clima lo permettono, specialmente nelle zone temperate, può essere eseguita con ottimo successo. Di primavera può riuscire soddisfacente, ma si faccia più presto possibile, essendo la piantagione tanto più soggetta a fallanze quanto più si avvicina il risveglio della linfa."











Foto: bellissima immagine della serra del vivaio di Glorio Rose in provincia di Imperia. Spediscono in tutta Italia. Il loro catalogo: https://www.roseprofumate.com/le-nostre-rose/

La pagina Facebook del vivaio: https://www.facebook.com/groups/1038320416237036

La pagina Facebook della vivaista Annalisa: https://www.facebook.com/annalisa.glorio.rose

lunedì 14 dicembre 2020

CONSIGLI UTILI - MESSA A DIMORA DELLE ROSE A RADICE NUDA

 All'inizio della mia storia come "rosofila" ero molto insicura di quello che facevo, temendo sempre di non essere in grado di prendermi cura nel modo migliore delle piante che amo tanto.

Per questo motivo ci ho messo un po' a vincere il timore di non riuscire a trattare bene le rose a radice nuda. Con il tempo ho preso confidenza, e ora penso che siano facili come le rose acquistate in vaso, basta avere le giuste accortezze.

Le rose a radice nuda si mettono a dimora nel periodo in cui il terreno può ancora essere lavorato, cioè non deve essere eccessivamente duro e freddo, e le piantine sono nel loro periodo di riposo vegetativo: i mesi più propizi vanno da novembre a febbraio.

Ma per chi non è pratico, cosa sono le rose a radice nuda?

Le rose a radice nuda sono quelle che si acquistano senza la zolla di terra intorno; quelle il cui l’apparato radicale è stato ripulito e quindi protetto con ausili temporanei, tipo pacciamatura e teli di nylon. Di solito vengono spedite con l’apparato radicale imbustato in sacchetti di plastica riempiti con trucioli di legno o segatura.

Quali sono i vantaggi delle rose a radice nuda?

Il vantaggio di acquistare rose a radice nuda consiste nel fatto che lo sviluppo radicale avviene direttamente nel terreno del giardino, in posizione definitiva, senza bisogno di trapiantare. Inoltre queste piante hanno un costo inferiore perché sono più leggere e maneggevoli, facili anche da spedire per corrispondenza. Infine, se il substrato è lavorato con meticolosità, arricchito con concimi organici che agevolino la radicazione e con elementi che favoriscano il drenaggio e l’aerazione dell’apparato radicale, queste piante saranno sicuramente più ricettive delle altre ad attecchire nel nuovo substrato in cui verranno messa a dimora, anche in vaso.

Ed eventuali svantaggi?

Lo svantaggio maggiore è che le rose a radice nuda possono essere messe a dimora solamente quando entrano in riposo vegetativo e quindi in autunno. Se si attende troppo tempo prima dell’impianto, le radici possono disidratarsi in modo eccessivo, oppure le temperature invernali prendono rapidamente piede rendendo le condizioni di ambientazione delle piante in terra poco agevoli.

Quando impiantare la rosa?

Quando la rosa è stata acquistata o recapitata, l’imballo le consentirà di avere circa trenta giorni di autonomia, in modo da poter consentire a chi la coltiva di scegliere il momento con le condizioni climatiche ideali per metterla a dimora. Per la salubrità futura della rosa, è molto importante aspettare una giornata in cui la temperatura sia stabile, non ci deve essere troppo freddo e neanche un eccessivo caldo, e il cielo sia preferibilmente coperto.

La posizione migliore?

La posizione migliore per la messa a dimora deve essere ben soleggiata, dove l’irraggiamento diretto arrivi per circa sei ore al giorno, in modo da far prosperare i fiori, sia in numero che in robustezza. Il terreno più idoneo deve avere un pH compreso tra 5,5 e 7, essere insomma leggermente calcareo, di buon impasto, drenante, fresco e profondo.

COME SI FA

1. Prima della messa a dimora delle rose a radice nuda, si dovrà rimuovere l’imballo intorno alle radici. Dopo averne verificato l’integrità e aver rimosso le parti eventualmente danneggiate, l’apparato radicale deve essere messo a bagno in una fanghiglia composta da acqua, terriccio universale e stallatico maturo: questa miscela dovrà aderire all’apparato radicale per almeno tre o quattro ore, con lo scopo di nutrirlo e distenderlo. Questa operazione si chiama “inzaffardatura”. Nel momento in cui la rosa verrà spostata dal secchio per essere inserita nella buca di impianto, non si scuota via l’inzaffardatura: è bene che essa rimanga aderente alle radici. Chiaramente la lunghezza e l’imponenza dell’apparato radicale andrà commisurato con quella dell’apparato aereo ed eventualmente potato.

2. Mentre si effettua il trattamento radicale, si prepari una buca larga e profonda dai 40 ai 50 cm., abbastanza capiente da contenere le radici della rosa completamente distese. Sul fondo, prima di adagiare l’apparato radicale, si depositino due palate di terra sciolta da coltivo e due manciate di cornunghia o stallatico. 

3. Le rose a radice nuda vanno posta nella buca in modo che il colletto rimanga leggermente sopra il piano di campagna, mentre le radici vanno coperte con abbondante terra. Occorre quindi comprimere il terreno senza esagerare, così che non si compatti troppo. Si proceda quindi a un’abbondante annaffiatura.

4. Si aggiunga ancora terra attorno al colletto creando una montagnola che copra anche parte dei rami. Questa operazione proteggerà sia l’apparato radicale che quello aereo dal freddo pungente durante l’inverno.

venerdì 11 dicembre 2020

CONSIGLI UTILI - LA MESSA A DIMORA

(dal sito del vivaio Vivaverde della carissima Monica Cavina - Imola - BO )

La messa a dimora di una rosa può avvenire durante tutto l’anno se è stata acquistata in vaso, mentre per le piante a radice nuda il periodo è limitato dal riposo vegetativo della pianta (da novembre a febbraio). Però, nonostante questo, sconsiglio di piantare piante durante i mesi di luglio ed agosto, se proprio non è possibile evitarlo dovete essere molto attenti alle esigenze idriche della pianta.

La messa a dimora non è una operazione molto difficile, ma occorre effettuarla in maniera corretta per facilitare un buon sviluppo della pianta. Occorre scavare una buca abbastanza capiente, almeno 40 cm di larghezza per 40 cm di profondità, in modo tale che le radici possano trovare terreno soffice e lavorato, questo faciliterà lo sviluppo dell’apparato radicale. In fondo alla buca è buona norma mettere concime organico (stallatico e/o cornunghia) che verrà miscelato con il terreno. Il livello di piantagione delle rose da innesto corrisponde al punto di innesto (è facilmente individuabile guardando il punto di partenza dei rami principali della pianta). Nel caso si piantino rose a radice nuda è bene che le radici siano ben distese e non siano rivolte verso l’alto.

La buca deve essere riempita con del terreno, se il terreno è molto pesante si può alleggerire utilizzando un buon terriccio. Vi sconsiglio di utilizzare solo terriccio, visto che esaurisce molto velocemente le sue capacità nutritive. È necessario calpestare il terreno attorno alla pianta. Dopo averla messa a dimora è bene irrigare il terreno (anche se è già umido) in modo tale che la terra vada a chiudere tutte le sacche di aria che si possono essere formate.