martedì 22 novembre 2016

ROSE BOTANICHE

Come ho avuto già modo di scrivere lo scorso giugno, il mio interesse per le rose spazia sempre di più sulle rose botaniche.
Cosa sono esattamente le rose botaniche? Sono definite anche spontanee, o selvatiche, (quest'ultimo termine viene usato ad esempio dal grande ibridatore italiano Domenico Aicardi nel suo volume "Le Rose - moderne coltivate ed allevate da amatori, floricoltori, seminatori").

Sono in pratica quelle rose che crescono spontanee nei boschi. I fiori sono di solito semplici, formano arbusti fitti e ramificati, producono frutti di varia forma in autunno e richiedono potature leggere. Tutti gli altri gruppi di rose si sono evolute da queste rose botaniche tramite incroci naturali o con l'intervento dell'uomo. La più nota rosa botanica è forse la "nostra" Rosa canina.
Crescono in tutto l’emisfero boreale, dal Nord della Kamchatka (Russia) e del Giappone al Sud dello Yemen ed Etiopia, mentre non è stata rinvenuta nessuna Rosa Botanica a Sud dell’Equatore e nell’emisfero Australe. Sono state individuate circa 160 Specie che si sono sviluppate essenzialmente in 4 aree dell’emisfero boreale.

Tante sono le qualità ed i pregi di questo importante gruppo di rose: la rusticità e adattabilità ad habitat diversi da quelli di origine, il vigore e la facilità ad estendersi in modo naturale e a coprire ampie superfici per la caratteristica generale di pollonare, il fascino delle fioriture semplici nelle forme, audaci nelle tinte che coprono l'arbusto dalla base alla sommità, la versatilità nelle stagioni con il fogliame che si tinge dei colori dell' autunno, la presenza di frutti (cinorrodi) di forme e tinte diverse (dal giallo all'arancio al rosso al porpora al nero) che le rendono ornamentali nei mesi invernali, la loro autosufficienza che richiede minimi interventi da parte dell'uomo come nel caso delle malattie dalle quali paiono essere totalmente immuni e dalle potature che sono necessarie solo in rari e sporadici casi.