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lunedì 11 marzo 2024

LA ROSA GIGANTEA

 










La Rosa Gigantea è una rosa botanica, cioè si trova in natura e non è frutto di ibridazione. Come dice il nome, ha uno sviluppo eccezionale, infatti può raggiungere anche 20 metri di altezza, ed è probabilmente la rosa più grande al mondo.

E' originaria del sud e sud-est della Cina, dove si trova nelle foreste delle regioni tropicali. La sua fioritura è continua, il fiore è molto grande (15 cm. circa di diametro). La corolla è bianca, semplice, di 5 petali, con stami gialli. Il profumo è forte, di chiodi di garofano e caprifoglio. Non è soggetta a malattie fungine.

Essendo così bella e sana, è stata utilizzata nei programmi di ibridazione del XIX e XX secolo, anche se i veri successi si sono avuti nelle ibridazioni di questo secolo (ricordiamo soprattutto i lavori di incrocio dell'indiano Viru Viraraghavan e di sua moglie).

La Rosa Gigantea è di grande importanza per la storia delle rose in quanto è coinvolta nella genealogia di: rose Tè, Noisette, Bourbon, Ibridi Perpetui e di conseguenza anche Ibridi di Tè e Floribunda.




mercoledì 13 aprile 2022

ROSA CALIFORNICA E ROSA CALIFORNICA PLENA

Continuando a parlare di rose selvatiche, oggi vi presento la Rosa
Californica.

Questa rosa botanica originaria degli Sati Uniti, ha sviluppo simile alla nostra Canina ma i rami sono più fitti di spine ed è pollonante. I rami sono lunghi e sarmentosi.

Le foglie sono piccole, verde spento, e i piccoli fiori semplici, di un colore che va dal rosa chiaro al magenta, possono crescere da soli oppure essere riuniti in mazzi e producono dall’autunno tondi cinorrodi rossi che la rendono molto decorativa nel periodo invernale, anche perché i rami assumono toni rossastri.

E’ una rosa rustica e tollerante della siccità, che dopo la prima abbondante  e lunga fioritura, può ancora produrre sporadicamente qualche fiore. Adatta ai giardini naturali.









ROSA CALIFORNICA PLENA

Si tratta di un ibrido spontaneo della forma semplice Californica. Il fiore è a forma doppia di color rosa molto vivo, dal profumo aspro. Il portamento è vigoroso e eretto, con rami che flettono e si allargano in alto. I rami sono di un caratteristico color rosato. Ha un'unica fioritura in primavera-estate e produce bacche ornamentali. 

Anche questi due rosai sono disponibili presso i vivai specializzati in rose.



martedì 12 aprile 2022

UNA BELLA ROSA BOTANICA

La rosa di cui parlerò oggi è una rosa selvatica o botanica, presente (ma rara) in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli V.G., Liguria, Emilia R., Toscana, Marche, Abruzzo e Molise. Si tratta della Rosa Glauca, conosciuta anche con i nomi di Rosa paonazza, Rosa ferruginea Auct., Rosa rubrifolia Vill.

Cos'ha di particolare tanto da avermi incuriosito? Il suo fogliame, che è del tutto peculiare a tinte cangianti, dal verde glauco all’amaranto.

La rosa glauca produce una pianta arbustiva di medie dimensioni, che

senza difficoltà supera i 2 metri di altezza e che anche in larghezza si sviluppa abbondantemente. Non è stolonifera, per cui il cespuglio si infoltisce restando sempre un unico ceppo. Fiorisce ad aprile-maggio in pianura, e a giugno–luglio in montagna. Le roselline hanno cinque petali e dimensioni ridotte (3-5 cm di diametro), ma una sorprendente colorazione. Presentano corolla bianca al centro e fucsia-ciclamino all’esterno. Anche le giovani foglie ed i germogli hanno una valenza ornamentale molto accentuata, sfoggiando tinte vivaci, tendenti all’amaranto e al bronzo.

La rosa glauca è estremamente rustica, di poche esigenze, resistentissima a tutte le malattie classiche delle rose coltivate e di veloce sviluppo. Adatta al pieno sole ma anche alla mezz’ombra (soprattutto in pianura ed al Sud Italia). Indifferente al pH del terreno. Si può utilizzare come elemento ornamentale in parchi e giardini, sia per la realizzazione di siepi e barriere che di splendidi esemplari singoli. Adatta al vaso solo su grandi terrazze.

Come tutte le rose selvatiche, la rosa glauca non ha bisogno di potature (se si dispone di molto spazio). Se si ha bisogno di contenerla, bisogna ricordare che questa, come tutte le rose botaniche italiane, produce un’unica fioritura all’anno che è già programmata sui rami dell’anno precedente. Eliminare quei rami significherà dunque privarsi dei fiori per un anno intero. Per questo motivo si consigliano dei tagli sul vecchio (grossi rami al centro del cespuglio), utili anche a tenere sana e “giovane” la pianta, e dei tagli di accorciamento o diradamento, sui rami giovani, quelli fioriferi, così da non perdere completamente la fioritura.

Si trova in vendita nei vivai specializzati in rose.


lunedì 21 febbraio 2022

LA "ROSA SANCTA" O "ROSA RICHARDII"

Di quando in quando mi piace fare un'incursione nella storia delle rose antiche. Oggi vi propongo la "Rosa Sancta" o "Rosa Richardii".

La "Rosa Sancta" è conosciuta con questo nome perchè ampiamente coltivata in Etiopia nei giardini delle chiese e per l'ornamento delle tombe. Potrebbe essere la stessa rosa con la quale gli Egiziani adornavano le mummie dal 500 al 200 a.C. 
Ritrovata negli altipiani etiopici ed in Asia minore, ha fiori semplici riuniti in piccoli corimbi, di colore bianco rosato e forma un cespuglio di media altezza, molto spinoso. 
La sua taglia modesta è probabilmente dovuta al naturale
adattamento al clima non consono.  
La sua origine non è del tutto certa, forse è un ibrido di Gallica di notevole antichità. Fu descritta per la prima volta nel 1848 dal botanico inglese Richard (da qui il suo altro nome "Rosa Richardii").

Un antichissimo documento, dove per la prima volta è identificabile la riproduzione di una pianta di fiori di rosa (e probabilmente proprio di Rosa Sancta) è costituito da un affresco che si trova nel palazzo reale a Cnosso, capitale del regno di Minosse. Questo affresco risale a circa 1.500 anni prima di Cristo, è in parte originale ed in parte malamente restaurato.

lunedì 13 settembre 2021

LA ROSA CANINA

(da giardinaggio.net)

La Rosa Canina è la specie di rosa spontanea più comune in Italia. Questa pianta deve il nome "canina" a Plinio il Vecchio, che affermava che un soldato romano fu guarito dalla rabbia con un decotto di radici.

E' un arbusto spinoso perenne originario dell’Europa e dell’Asia occidentale. La rosa canina si trova soprattutto nelle zone collinari e montane di tutta Europa, dove può raggiungere un’altezza di quattro metri, Asia occidentale e settentrionale ed Africa del nord. In Italia la regione in cui viene coltivata maggiormente la rosa canina è la Toscana.

Questo tipo di rosa la troviamo in modo particolare allo stato selvatico in boschi, terreni incolti, ai margini di strade ecc., mentre in parchi e giardini non è quasi mai presente. 

La rosa canina ha un portamento sarmentoso, presenta molte spine e radici lunghe e molto robuste; i rami sono lunghi e possono essere eretti o curvi ma quasi mai assumono un portamento rampicante. Da giovani hanno una corteccia di colore verde-bruna oppure rosso-bruna, mentre in età adulta diventa giallo scura e compaiono delle striature. Le foglie presentano un picciolo e sono formate da cinque o sette foglioline più piccole, hanno forma ovale allungata e contorno dentellato, di consistenza sottile, hanno la parte superiore liscia mentre quella inferiore è coperta da una leggera peluria.

I fiori, singoli o a 2-3, hanno 5 petali, un diametro di 4–7 cm, di colore di solito rosa pallido e sono poco profumati.

La rosa canina fiorisce da maggio a luglio, la maturazione dei cinorrodi si ha in ottobre-novembre.

Il falso frutto (cinorrodo) della rosa canina è caratterizzato da un colore rosso e da una consistenza carnosa; è edule ma aspro e non appetibile fresco; viene raccolto soprattutto per le proprietà terapeutiche.