venerdì 25 febbraio 2022

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI DAI CATALOGHI ONLINE - 1

Sfogliare i cataloghi di rose online è sempre stato il mio passatempo preferito sul web. Naturalmente ho i miei vivai di fiducia, ai quali di quando in quando faccio una visita virtuale.

In questi giorni, se non li conoscete già, ve ne farò conoscere 4, da ognuno dei quali vi consiglierò 3 rose.

VITTORI VIVAI di Forlimpopoli, via Emilia per Forlì 1420 - FC

sito web: https://www.vittorivivai.it/

Dalle Rose Inglesi che hanno in catalogo, vi presento "Vanessa Bell".

E' un ibrido di casa Austin del 2017, che si rivela estremamente fiorifero durante tutto l’arco della

stagione, adatto al piantamento sia in giardini formali che in aiuole libere, dato il suo portamento cespuglioso ed eretto, ed anche utilizzabile come siepe. I boccioli bianco-verdi macchiati di carminio si aprono in coppe profonde, di media grandezza, raccolte in piccoli mazzi e dal profumo fresco. I petali tendono a schiarire alle estremità e la loro trasparenza rende i fiori estremamente luminosi, con una macchia di giallo più intenso al centro, e il fogliame è scuro e decisamente sano.

La Rosa è dedicata alla designer Vanessa Bell,  sorella della scrittrice Virginia Woolf e fondatrice del noto Bloomsbury Group, e il suo acquisto contribuisce al mantenimento della dimora di Charleston, il capolavoro artistico di Vanessa e del suo ultimo compagno, Duncan Grant.

La trovate nel catalogo Vittori alla pagina https://www.vittorivivai.it/prodotto/vanessa-bell/.


Dalle rose Ibridi di Tè a granfiore, mi piace molto questa novità: "Altamoda", di Nirp, 2018.

Cespuglio vigoroso e sano, con vegetazione densa ed armonica, composta da grandi foglie verde medio.

I fiori sono magnifici: rosa intenso sfumato di chiaro nel retro e nell’interno, in modo che appare ancora più corposa la massa innumerevole dei petali, che si aprono lentamente, perfettamente disposti in forma turbinata.

I boccioli sono tondeggianti e chiari, riuniti in piccoli mazzi o solitari, e all’apertura emanano un intenso, ottimo profumo di rosa.

La trovate nel catalogo Vittori alla pagina https://www.vittorivivai.it/prodotto/altamoda/.


Dal gruppo delle Floribunda di propongo questo bellissimo Ibrido di Hulthemia Persica: "Djamila".

Tantau ha da poco introdotto gli ibridi di Hulthemia persica nella sua vastissima gamma, e questa nuova rosa è la più scura del gruppo Orienta.

I petali più che semidoppi si dispongono aperti intorno ad un ciuffo di stami giallo oro, e il loro malva-porpora si approfondisce in un occhio amaranto scuro alla base. Il profumo è intenso, e attrae fortemente gli insetti impollinatori.

Forma un cespuglio dimensioni medio piccole, adatto anche alla coltivazione in vaso, con foglia lucida verde scuro, rustica e abbastanza resistente.

Note: Djamila significa “la bella”.

La trovate nel catalogo Vittori alla pagina https://www.vittorivivai.it/prodotto/djamila/.

martedì 22 febbraio 2022

PICCOLA STORIA DELLE ROSE "TE'" (O "TEA'")

Il nome poco scientifico di "Rose Tè" ha attinenza con il colore ma veniva usato dagli inglesi per identificare due varietà di rose, scoperte in giardini cinesi, i cui fiori avevano un profumo che ricordava quello delle foglie fresche della pianta del tè.

Queste due rose, quando arrivarono in Inghilterra nei primi decenni del 1800, ebbero nomi molto più altisonanti.

La prima, nel 1809, fu chiamata "Hume's Blush Tea-scented China" (foto sotto) ed era di colore rosa chiaro, doppia e profumata; la seconda, di colore giallo pallido, arrivata dalla Cina nel 1824, ebbe il nome di "Park's Yellow Tea-scented China".

Successivamente , si è potuto stabilire con buon margine di sicurezza, attraverso accurate ricerche e comparazioni, che ambedue sono da considerarsi ibridi di Rosa odorata, che a sua volta è il risultato di un incrocio fra la Rosa chinensis e la Rosa gigantea. 

L'eleganza dei boccioli e dei fiori, la rifiorenza e le delicate tonalità dei colori, costituivano un insieme di caratteri talmente diversi ed evoluti rispetto a quelli delle rose diffuse da secoli in Europa, che l'uso massiccio di queste due rose cinesi nei programmi di ibridazione dei rosaisti più importanti, provocò la comparsa di centinaia e centinaia di nuove varietà.

Le rose cinesi e quindi anche molti loro ibridi, erano relativamente resistenti a climi rigidi e quindi furono i rosaisti francesi, probabilmente per ragioni climatiche, che lavorarono in misura maggiore con queste rose profumate di tè, incrociandole con le varietà europee più diffuse, creando vastissime progenie di ibridi difficilmente catalogabili.

Dopo qualche generazione, il famoso profumo di tè non era più apprezzabile ma il patrimonio genetico dei nuovi ibridi aveva acquisito caratteri importantissimi per l'ulteriore sviluppo della Rosa: basti pensare a tutte le tonalità di giallo, ocra, albicocca e salmone fino ad allora sconosciute.

Questa enorme massa di nuove rose, genericamente catalogate come "rose tè", erano in effetti difficilmente classificabili e molte varietà avrebbero potuto essere incluse nelle successive "Ibride di Tè". Esistevano ed esistono comunque rose tè sia a cespuglio che rampicanti, questi ultimi in genere, mutazioni spontanee delle corrispondenti varietà cespugliose.

Insieme alle rose cinesi originarie, sono praticamente scomparse la maggior parte delle varietà ibride, per denominare le quali si ebbe una inflazione di Madames, Mademoiselles, Baronnes, Duchesses e Comtesses all'epoca famose.

lunedì 21 febbraio 2022

LA "ROSA SANCTA" O "ROSA RICHARDII"

Di quando in quando mi piace fare un'incursione nella storia delle rose antiche. Oggi vi propongo la "Rosa Sancta" o "Rosa Richardii".

La "Rosa Sancta" è conosciuta con questo nome perchè ampiamente coltivata in Etiopia nei giardini delle chiese e per l'ornamento delle tombe. Potrebbe essere la stessa rosa con la quale gli Egiziani adornavano le mummie dal 500 al 200 a.C. 
Ritrovata negli altipiani etiopici ed in Asia minore, ha fiori semplici riuniti in piccoli corimbi, di colore bianco rosato e forma un cespuglio di media altezza, molto spinoso. 
La sua taglia modesta è probabilmente dovuta al naturale
adattamento al clima non consono.  
La sua origine non è del tutto certa, forse è un ibrido di Gallica di notevole antichità. Fu descritta per la prima volta nel 1848 dal botanico inglese Richard (da qui il suo altro nome "Rosa Richardii").

Un antichissimo documento, dove per la prima volta è identificabile la riproduzione di una pianta di fiori di rosa (e probabilmente proprio di Rosa Sancta) è costituito da un affresco che si trova nel palazzo reale a Cnosso, capitale del regno di Minosse. Questo affresco risale a circa 1.500 anni prima di Cristo, è in parte originale ed in parte malamente restaurato.