venerdì 25 giugno 2021

LA ROSA, IL FIORE DELLA MADONNA

Mi sono lasciata sfuggire il mese di maggio, dedicato alla Madonna, per pubblicare questo post. Va bene comunque in qualsiasi momento. Ecco un excursus storico sulle radici della tradizione che vuole la regina delle rose il fiore dedicato alla Vergine Maria...

La rosa nella simbologia cristiana è per eccellenza il fiore della Madonna - "rosa senza spine", come quelle che si diceva crescessero nel Paradiso terrestre - perchè nata senza peccato originale.

I colori che si svelano nelle innumerevoli varietà, al progressivo sbocciare dei petali, ricordano i Misteri della Redenzione: si passa dal bianco che richiama l'Immacolata e l'infanzia di Gesù, alle striature rosse che ricordano la Passione di Cristo, al giallo eburneo della luce della Risurrezione.

La rosa canina a cinque petali fa riferimento poi alle cinque ferite di Gesù sulla croce.

Intorno al 1200, nel Roman de l'Estoire dou Graal di Robert de Boron, cavaliere originario della Franca Contea, troviamo una delle prime definizioni della madonna come Rosa Mystica: [...] Piena di ogni virtù, in Lei [...] ogni bellezza. Ella profuma come un roseto, Ella è come un giardino pieno di rose, dal momento che portò racchiusa nel Suo grembo la Mistica Rosa [...].

Mentre il Boron così scriveva, sulle facciate delle cattedrali medievali alla Rosa Mystica venivano dedicati rosoni sempre più lavorati e "fioriti", sintesi mirabili di un linguaggio architettonico ricco di simbolismo e misticismo.

Grazie alla predicazione di San Domenico, all'incirca cinque secoli dopo, si sviluppa la pratica devozionale che inizia a chiamarsi rosario "rosarium in latino" o roseto. Simbolicamente il rosario è una corona di rose spirituali offerte alla Madonna; per sancire ancor più strettamente il legame tra la pianta vegetale ed il rito spirituale, molti rosari verranno fabbricati dapprima con il legno di rosa e poi anche con i petali del fiore pressati, ancor fragranti di profumo.

Una tra le tante leggende nate intorno alla nascita del rosario, vuole che lo stesso Arcangelo Gabriele avesse intrecciato con 150 rose celesti tre corone per la Madonna: una di rose bianche per ricordare i momenti dell'infanzia di Gesù; una di rose rosse indicanti la passione e il dolore; l'ultima di rose d'oro quale testimonianza di gloria e trasfigurazione.

(da Il Nuovo Diario Messaggero del 9 maggio 2021)

Nella foto: Madonna della Rosa di Raffaello Sanzio.

martedì 22 giugno 2021

SEI UN NUOVO LETTORE CAPITATO SUL MIO BLOG PER CASO?

Salve, nuovo lettore. 
Sei capitato su questo blog per caso? Magari hai digitato sul motore di ricerca le parole "rose, coltivazione, giardino, ecc." ma non sai bene perchè? 
Di fatto, al momento non hai nemmeno una rosa, e neanche un gran giardino, magari solo un terrazzo, o un balcone, o un patio...

Eppure qualcosa ci deve essere, se sei finito qui. Nel tuo inconscio, si sta risvegliando un richiamo atavico, la coltivazione del verde è nel DNA di tutti gli uomini (e donne naturalmente), e la coltivazione delle rose può essere un'idea come un'altra... Ma perchè proprio le rose? Non c'è un perchè, ci sono solo i gusti personali, le preferenze, le simpatie, con le quali nasciamo e che a poco a poco, con l'esperienza del mondo, vengono a galla e ci fanno diventare amanti di un certo sport, di un hobby, di un luogo...

Se sei finito qui, caro nuovo lettore, forse dal tuo subconscio sta cercando di uscire un messaggio: dedicati alle rose, ti piacerà!

Allora perchè non provare? Recati da un vivaista, ma non farti consigliare, almeno non subito; piuttosto prenditi un po' di tempo per visitare tutto il vivaio: sicuramente una, due, anche tre rose ti colpiranno. Scegline una, chiedi al vivaista di cosa si tratta, e portala a casa (dopo averla pagata naturalmente!). Ti svelo un segreto: non sei tu ad avere scelto quella rosa, è la rosa ad avere scelto te!

Se il "tradizionale" percorso verso la passione per le rose non ha subito radicali cambiamenti nel tuo caso, probabilmente avrai scelto una rosa Ibrido di Tè. Per ora non preoccuparti del tipo, pensa solo ad averne cura. Se pensi di tenerla in vaso, cambiale subito il vaso in cui si trova con uno più grande, aggiungendo terriccio misto a terra normale, e un po' di concime (il guano di uccello va benissimo). Poi mettila in una posizione in cui possa godere di molto sole. Innaffiala spesso, soprattutto nelle prime settimane dopo l'acquisto.

Se invece hai spazio per metterla a terra, scegli una posizione soleggiata, scava una buca profonda un po' più del vaso in cui si trova la rosa al momento dell'acquisto. In fondo alla buca metti il solito guano, e ricopri con terra da giardino. Innaffia abbondantemente e tienila costantemente innaffiata, soprattutto adesso che è estate.

Ecco, il primo passo verso l'hobby della coltivazione delle rose è
compiuto. Ti ritroverai a cercare notizie più approfondite in internet, forse anche ad acquistare libri sul tema. Un po' alla volta verrai a sapere che esistono tante varietà di rose, non solo le HT. Ti appassionerai volta a volta di una certa rosa, se te lo puoi permettere (in termini di spazio) la acquisterai, per passare alla successiva, perchè le rose non finiscono mai, come la passione per loro...

Ecco caro nuovo lettore, se stai per iniziare questa esperienza, non posso fare altro che dirti, sinceramente, "benvenuto nel club, vedrai che ti appassionerà". E ti prego, scrivimi per farmi sapere qualcosa. E se vuoi metti Like al mio blog, e iscriviti nei lettori. Grazie!

lunedì 21 giugno 2021

NUOVA HT

Avevo nel roseto una rosa che non mi soddisfaceva affatto, un mio semenzale ibrido di tè del 2016, che negli anni è risultato purtroppo molto soggetto alle malattie, poco fiorifero (anche se il fiore non era male), e non ha nemmeno risposto ai miei tentativi di ibridazione.

Insomma, approfittando di una visita al vivaio Vivaverde (Imola), mi sono guardata intorno e, dopo aver notato alcune rose che non mi dispiacevano, la mia scelta è caduta sulla HT "Dogaressa".

Si tratta dell'ultima creazione di Giulio Pantoli (2014; Pantoli si è spento nel 2018). Ho trovato sul web un articolo del 2014, in cui si parla brevemente di questo rosaio:


"È stata battezzata “Dogaressa” la nuova rosa della Riviera (del Brenta e della Terra del Tiepolo n.d.r.), di color rosa, molto profumata. È avvenuto il primo maggio in Villa Venier, al convegno sulle rose antiche. Giulio Pantoli, maggiore ibridatore italiano vivente, “padre” della Dogaressa, ha affascinato con il racconto del processo di oltre cinque anni che porta alla creazione di una rosa. «Considerato che ho 92 anni e il tempo necessario per creare una nuova rosa» ha detto «la Dogaressa sarà probabilmente la mia ultima rosa e forse la più bella». Il nome della nuova rosa è risultato dal concorso rivolto agli studenti della Riviera, che dovevano ispirarsi a un nome di genere femminile che richiamasse la Riviera quale territorio di villeggiatura dei nobili della Serenissima.


Se siete curiosi di vedere come era la rosa che ho sostituito, cliccate qua, scorrendo poi in basso: http://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-62.html.