Sempre grazie al carissimo Carlo Carulli, sono in grado di fare un po' il punto della situazione su questa mostruosa malattia (mostruosa perchè crea delle malformazioni veramente orribili a vedersi).
Il controllo dell’Agrobacterium si basa esclusivamente su interventi preventivi, perché non esistono presidi sanitari, autorizzati in agricoltura, in grado di curare questa alterazione. Efficaci risultano lunghe rotazioni con graminacee o altre monocotiledoni e l’immersione delle radici del materiale da mettere a dimora in poltiglia bordolese al 4-5% per 30 secondi. Nella difesa da questo batterio si può anche ricorrere alla lotta biologica basata sull’impiego dell’Agrotacterium radiobacter K84.
Quest'ultimo è un batterio antagonista, ma lo stanno ancora studiando. È chiaro, per ovvie ragioni, che la rotazione affidata alle monocotiledoni non è facilmente praticabile per le rose e, più in generale per le piante ornamentali a terra.
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