No, non è un gruppo di suffragette di fine Ottocento: sono rose del Rev. Pemberton.
Chi conosce un po' la storia delle rose, al nome del "Reverendo Pemberton" assocerà subito il gruppo delle Rose Moschate. Joseph Pemberton fu sacerdote anglicano per più di 30 anni. Appassionato coltivatore di rose amatoriale, è entrato a far parte del Royal National Rose Society poco dopo la sua fondazione e nel 1911 ne servì come presidente. Dopo il suo ritiro nel 1914, Pemberton si dedicò all'allevamento di rose nel tentativo di ricreare le "rose della nonna" che ricordava dall'infanzia. Ha fondato la Pemberton Nursery a Romford e nelle vicinanze, dove alla fine sono state coltivate circa 35-40.000 rose all'anno per la vendita. Tutte le rose della Pemberton Nursery furono lasciate in eredità ai loro giardinieri, che a Romford erano Jack e Ann Bentall. Hanno rilasciato diverse nuove rose dopo la morte di Pemberton.
Ma c'è di più.
Le rose di Pemberton sono rose di famiglia. Rose dal nome personale, ispirate dai membri della sua stessa famiglia: i nomi attribuiti alle nuove rose sono spesso quelli delle figlie e delle nipoti di casa (Felicia, Cornelia, Kathleen, Francesca, Penelope).
Le rose sono il mondo di Joseph Pemberton. Prima una passione dell'infanzia, poi, una volta in pensione, una piccola attività di famiglia ispirata da sentimenti di affetto incarnati dalla stesse rose. A catturare il cuore del reverendo è il mondo quotidiano che si rianima alle prime luci dell'alba e popola di suoni il silenzio in casa dopo il riposo notturno. Quando pensa alle sue nuove rose pensa alla donne di casa.
Anche l'origine di questa attività è di famiglia ed è femminile: la nonna fa nascere nel giovane Joseph la passione per le rose.
Con l'aiuto di Jospeh la nonna coltiva meravigliose varietà come Aimee Vibert, Rose De Meaux, Tuscany e sperimenta ibridazioni nel suo piccolo giardino dell'Essex. Immaginiamo quale sfida rappresentasse, nella giovane mente di Joseph, perpetuare e superare in bellezza i fiori della nonna.
Questa ambizione spinge il giovane a partecipare con le proprie rose a diverse esposizioni dove ha modo di far conoscere la bellezza di varietà uniche. A lui è stata attribuita la paternità di ibridi di Rosa Moschata i cui validi rappresentanti sono le rose dal nome familiare appena ricordate: Cornelia, Felicia, Penelope.
Una delle prime amate, quasi perfetta, è la Rosa Felicia. La rosa porta il nome e la delicatezza della sorella: delicata quanto il profumo e il portamento dell'amata sorella.
Fra tutte si innamora però di Penelope per i particolari e generosi frutti. La Rosa Penelope è prodiga di frutti; questi, differenziandosi dalle usuali tonalità rosse, offrono all'apice di lunghi peduncoli gruppi di grossi confetti rosa, con macchie sia bianche, sia di un tenero verde pastello che lentamente assumeranno il gradevolissimo rosa degli altri frutti ormai maturi.
Di questa famiglia di rose unica eccezione dal nome differente è la Rosa Buff Beauty: creata dalla sorella Felicia, erede, con il giardiniere J. A. Bentall del vivaio e della passione di famiglia, la rosa è così denominata perché il colore dei petali (giallo albicocca) dovrebbe suggerire quello di un bel cuoio naturale.
(dal sito: museoroseantiche.it)