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martedì 15 marzo 2022

AFIDI: ALTRA RICETTA NATURALE

Forse non lo sapete ma uno degli insetticidi naturali migliori e vincenti è senza ombra di dubbio il sapone di Marsiglia. Questo sapone infatti, non solo sbianca le lenzuola, ma tiene lontani i parassiti dalle vostre piante! Gli stessi prodotti che comprate per liberarvi dai nemici delle vostre piante contengono spesso una base di sapone di Marsiglia: ecco allora come farlo in casa risparmiando ma ottenendo lo stesso risultato.

Per prima cosa procuratevi una saponetta di sapone di Marsiglia e riducete a scaglie circa 100 gr. Mettete le scaglie in un pentolino con circa un litro di acqua e 50 ml di olio di semi: fate sciogliere a fuoco basso il sapone e mescolate bene il composto.

Lasciate raffreddare il vostro insetticida naturale e versatene due cucchiai in un nebulizzatore pieno di acqua. Spruzzate ogni tre giorni le vostre piante, foglie e gambi: il sapone disinfetterà le vostre piante e manderà via tutti i parassiti!




lunedì 14 marzo 2022

AFIDI!!!

 Potrà sembrare quasi impossibile, in quanto la stagione è ancora fredda e le rose, come tutte le piante "sono ancora indietro". Ieri ho comunque trovato, su una gemma fresca, degli AFIDI (comunemente detti pidocchi).

Questi maledetti insettini verdi non saranno perniciosi come le muffe, tuttavia possono provocare diversi danni alle rose, tra cui:

- la sottrazione di linfa, e quindi di energia, vitale per la pianta.

- alterazione fisiologica della pianta: la saliva che iniettano questi pidocchi costringe la pianta ad aumentare la respirazione, con uno spreco enorme di energia. 

Ecco allora un rimedio naturale di facile creazione.

Occorrente: acqua, due teste d'aglio.

Mettete le due teste di aglio a bollire in un litro d’acqua fino a quando non si sfaldano completamente. Lasciate poi raffreddare e filtrate l’acqua con un colino in uno spruzzino. Spruzzate quindi l’intera pianta di rose in modo da eliminare tutti “gli ospiti indesiderati”. Questo metodo può essere ovviamente utilizzato anche per prevenire le invasioni dei piccoli parassiti.

Alla prossima puntata per un'altra ricetta naturale!

martedì 23 giugno 2020

COME NON SI RESISTE AD UNA PASSIONE

Da quando ho letto questo articolo che qui sotto riporto, intitolato L'ULTIMA ROSA DI UNA SPECIE SCOMPARSA SOPRAVVIVE NEL BOSCO DI ALVISOPOLI, ecco che mi è preso l'ardente desiderio di possedere quella rosa rara.

Ecco il testo dell'articolo, che trovate comunque a questo indirizzo: http://www.portogruaro.net/rubriche/scheda.php?rubrica=3&articolo=128

Ivo Simonella, attualmente assessore all’ambiente, ma prima esperto e attivo dirigente del WWF, ci racconta la storia rocambolesca di una rosa antichissima di una specie quasi sicuramente estinta, sopravissuta allo stato inselvatichito nel bosco ultra bisecolare di Alvisopoli. La pianta, secondo precise testimonianze documentate in un libro scritto dall’italiano Andrea di Robilant, erede di Lucetta Memmo, da Parigi era stata portata ad Alvisopoli da questa nobildonna veneziana, consorte di Alvise, e impiantata nel bosco-giardino di Alvisopoli, nel primo decennio dell’Ottocento. 
Alvisopoli era stata realizzata nei primi anni dell’Ottocento dal nobile veneziano Alvise, un cultore degli ideali illuministici del tempo, che aveva fatto costruire in un ampio possedimento di famiglia, nelle vicinanze di Fossalta di Portogruaro, una mitica città utopica, autonoma sul piano istituzionale, sociale, economico, culturale, architettonico e religioso. Per dare un cenno della sua importanza basti dire che ad Alvisopoli era stata impiantata una tipografia gestita inizialmente dal mitico tipografo Niccolò Bettoni, più tardi editore della celeberrima traduzione dell’Illiade (1810) di Vincenzo Monti e nel 1807 della prima edizione dei “Sepolcri” l’immortale capolavoro di Ugo Foscolo.

Lo stato attuale del bosco
Nel bosco di Alvisopoli – racconta Simonella – è stata rinvenuta una interessante “rosa antica”. Sfuggita, con l’abbandono del parco, alla coltura giardiniera, si comporta oggi come una specie di sottobosco, con una discreta presenza di esemplari anche in zone molto ombreggiate. Questa rosa appartiene al cosiddetto gruppo delle “Rose cinesi” e assomiglia molto a un’antica rosa denominata “Le Vesuve”, importata da Parigi e introdotta da Lucia Memmo nei primi anni dell’Ottocento nella città del marito Alvise. Per altri aspetti presenta però caratteristiche comuni con un’altra rosa denominata “Mutabilis”. Infatti il fiore varia di colore (Muta) da un rosso intenso del bocciolo al rosa, per diventare da ultimo bianco e candido. Fiorisce due volte all’anno, in inverno e in primavera.

E’ una specie unica al mondo?
Potrebbe esserlo. Io e il prof. Paolo De Rocco, architetto e grande specialista di botanica, abbiamo a suo tempo eseguito accurate ricerche nei più importanti orti botanici del mondo senza trovarne tracce. Potrebbe trattarsi quindi di esemplari unici.

Quale nome?   
Se spettasse a me “battezzarla” non esiterei un attimo a chiamarla “Lucetta” dal nome Lucia della nobile famiglia veneziana Memmo che ebbe cura di trasportarla da Parigi, assieme a tante altre piante di fiori, fino al bosco di Alvisopoli. Sarebbe un modo appropriato per ricordare questa nobildonna veneziana dal “pollice verde”, innamorata della natura. [In realtà ora la rosa viene denominata "Moceniga"].

Quale il suo ruolo ad Alvisopoli?
Per circa vent’anni, fino al 2004, come dirigente del WWF ho avuto cura del “bosco” che dagli anni Quaranta del secolo scorso era stato completamente abbandonato a se stesso. In quella realtà, assieme al prof. De Rocco illustre conoscitore di piante e fiori, abbiamo trovato questa rosa fuori dal comune, strana; c’è chi ipotizza che si tratti di una rosa “persa”, che una volta era molto usata - agli inizi dell’Ottocento - nei giardini e che oggi non si trova più. Non è eccessivo esagerare che sia l’ultima rosa della specie esistente al mondo.

Questo è veramente un fatto eclatante.
Certamente è una realtà che meriterebbe di essere valorizzata.

Alla morte di Alvise, a chi passò la gestione di questa “città” unica nel suo genere?
Nel 1813 muore Alvise, poi è rimasta a Lucetta la gestione dell’area, come è scritto nel libro “storico” dell’ultimo erede di Lucia Memmo, Andrea di Robilant, il quale racconta appunto che Lucia compra delle piante a Parigi, tra cui la “rosa” e le porta ad Alvisopoli dove le pianta nel parco.

Cosa succederà adesso a questo fantastico esemplare di rosa unico al mondo?
Dopo un ventennio di cure del WWF, il nostro lavoro di restauro, recupero e vigilanza è stato abbandonato.
Nel frattempo ponticelli, sentieri, aree di sosta, indicazioni botaniche, percorsi speciali per i disabili e altro, tutto è stato distrutto. Pare che adesso intervenga il Comune che ha ottenuto un finanziamento per il recupero e la gestione del bosco che potrà di nuovo essere riaperto al pubblico. La rosa ha resistito dall’Ottocento ad oggi, continuerà quindi a sbocciare anche in futuro. Merita di essere valorizzata, conosciuta, anche riprodotta. Alvisopoli e la rosa rarissima erano inserite in un circuito nazionale, per cui ogni anno avevamo migliaia di visitatori. Uno strumento di conoscenza del territorio, una vera e propria eccellenza da inserire nei motivi, forse tra i più importanti oltre che popolari, per la conoscenza del Veneto Orientale. Questa “eccellenza” che nel periodo WWF fu richiamo per migliaia di visitatori, scolaresche di tutto il Veneto Orientale, ma anche di turisti italiani e stranieri, malgrado l’esiguità dei richiami pubblicitari, potrebbe essere assunta ed enormemente valorizzata dall’Azienda di Promozione turistica di Venezia - ambito di Bibione e Caorle - che recentemente ha posizionato in un sito centralissimo l’ufficio turistico nella sede del Comune, con immediato aumento di affluenza di pubblico italiano e straniero di passaggio.

Fossalta quindi con l’unico esemplare al mondo di una rosa fantastica che chiameremo “Lucetta” ha una nuova ricchezza da mostrare.
Fossalta ha degli elementi interessanti: quello più interessante è certamente Alvisopoli, una rarità. Non si è mai riusciti in realtà a dare slancio a questa località
per motivi anche finanziari. So che il sindaco Paolo Anastasia, anche per la riscoperta di Lucetta, intende operare per la salvaguardia e il rilancio di questa preziosa testimonianza ottocentesca. C’è molto da fare, altre “eccelenze” da valorizzare, come il mulino per esempio, quello che chiamavano “Mulinat” e che fu il primo elemento di Alvisopoli.

TERMINATA LA LETTURA DI QUESTO ARTICOLO, SONO PARTITA IN QUARTA...
A DOMANI PER IL CONTINUO DELLA STORIA!

domenica 8 aprile 2018

ARRIVANO I PIDOCCHI!!!

Cari amanti delle rose, vi consiglio di "passare in visita", come buoni dottori, le vostre rose che, oramai, staranno mettendo dei bei getti o, addirittura, hanno già sviluppato dei bei rami nuovi con tante foglie e forse anche dei bei boccioli... sono arrivati gli afidi! (comunemente detti pidocchi).
Vi raccomando di esplorare bene le nuove foglioline, anche e soprattutto nella parte inferiore, perchè i maledetti vi si nascondono. 
Cosa utilizzare per combatterli? Una vivaista mi ha raccomandato il rimedio casalingo di acqua con un po' di detersivo da piatti. E funziona, perchè l'ho provato. Funziona per soffocamento, così che i cari pidocchietti rimangono tutti appiccicati alle foglie e ai rametti dove hanno trovato la morte. Non è una bella vista...
Io però ho anche acquistato (tra l'altro presso l'Ipercoop, neanche un negozio specializzato), un insetticida anti-afidi generico, della Bayer. Stasera ho visitato le rose e ne ho trovato già diverse attaccate dai perfidi mostriciattoli verdi.
Gli afidi, tra le "malattie" cui sono soggette le rose, non sono così perniciosi (ma come parlo?) come le muffe (oidio, macchia nera o ticchiolatura, peronospera...), tuttavia possono provocare diversi danni, diretti e indiretti.


Ecco una breve panoramica (da http://www.vivailoda.it)

Della prima categoria (danni diretti) fanno parte:
- la sottrazione di linfa, e quindi di energia, vitale per la pianta.
- alterazione fisiologica della pianta: la saliva che iniettano questi pidocchi costringe la pianta ad aumentare la respirazione, con uno spreco enorme di energia. 
- alterazione anatomica. Sempre a causa della saliva, che provoca delle vere e proprie deformazioni alla pianta. 

Per quanto riguarda i danno indiretti, possiamo citare:
- la propagazione della virosi. Gli afidi si propagano come una malattia. Se attaccano una pianta, possono attaccare tutte quelle che ci sono attorno, rovinando l’intero roseto, ad esempio.
- produzione della melata. Essendo in tanti, rilasciano molte secrezioni di melata. Questa rende il fiore, o la pianta in genere, appiccicosa e brutta esteticamente. In più la rende soggetta ai funghi. 

lunedì 20 marzo 2017

PIDOCCHI

Nonostante la stagione pazzerella (ancora molto freddo al mattino e alla sera, mentre di giorno si passano i 20 gradi) le mie rose stanno mettendo dei bei getti e dei bei nuovi rametti.
Ma... allarme! Sono già apparsi LORO, gli esserini verdi, gli afidi, i pidocchi!!!!!! 
Non ci potevo credere, ci sono a malapena le foglie, e già loro sono lì a succhiarsele! E di tutte le misure, da quelli grossi così a quelli appena visibili, e lì in mezzo ne ho visto pure dei bianchi (che siano albini?)
Ho scritto in proposito a Maria Vittori dei Vittori Vivai, la quale, come sempre molto gentilmente, mi ha risposto:
"possibilissimo che ci siano già dei pidocchi...non dare veleni: lavali via con spruzzi di acqua saponata (qualche goccia di sapone per piatti o marsiglia) o infusi vari consigliati dai fanatici del bio: i pidocchi arrivano col vento o portati dalle formiche, che li allevano, e se cadono non risalgono...ma se tu ne lasci qualcuno alle rose non fa tanto danno e arriveranno le coccinelle a mangiarseli!"
Ho chiesto aiuto a Maria anche per un altro problemino che si stava presentando in alcune foglioline giovani di alcuni rosai: apparivano come "accartocciate", o da un lato o da entrambi. (vedi foto)
Maria mi ha spiegato che:
"probabilmente le tue foglioline sono rovinate perché la notte è ancora freddo e hanno avuto dei rallentamenti nello sviluppo quando le temperature sono state troppo basse...la stagione sta dando i numeri e qualche inconveniente è normale."
Trovo ottimi questi consigli e incoraggiamenti, e li condivido con tutti voi!