venerdì 19 maggio 2017

NOTIZIE SU... LA ROSA BARON GIROD DE L'AIN

La Rosa Baron Girod De l'Ain (ibrido perpetuo, Reverchon, 1897) evoca, con il suo nome, l'insolito processo di proliferazione di baroni e baronesse in Francia al tempo di napoleone.

Reverchon, il coltivatore della bellissima Rosa Baron Girod De l'Ain, vive proprio nel momento storico in cui  Napoleone decreta l'ereditarietà dei titoli nobiliari per i membri della stessa famiglia.

Per chi è abituato al sistema inglese in cui il titolo di Barone può essere assunto da uno solo membro alla volta, tale proliferazione di baroni e baronesse è davvero disorientante. Per un francese no.

Così Reverchon gioca con un nome molto conosciuto che appartiene al suo immaginario, essere nobili è di moda e molte famiglie come i Girod de l'Ain sono incredibilmente popolari. Non è dato sapere con certezza se avesse anche un contatto personale con i   Girod de l'Ain né quale membro della famiglia avesse in mente Reverchon.

Non sappiamo chi potesse frequentare Reverchon ma fra i membri della famiglia Girod de l'Ain ci sembrano particolarmente interessanti: Baron Louise Gaspard Aimedée (1781-1847) che a soli ventinove anni entra nel consiglio di Stato di Napoleone nominato dallo stesso imperatore, o Baron Felix Jaean (1789- 1874) uno dei generali di napoleone e originale imprenditore con un allevamento di pecore merino. O lo storico delle vicende dell'esercito Baron Maurice nato nel 1854? O l'amante dei giardini e forse il più probabile André Marie Edouard (1819-1906) pecora nera della famiglia?

Chissà a chi si è ispirato questo coltivatore francese.

Questa rosa, la ritroviamo anche in una delle collezioni più importanti di rose storiche: il giardino di Sissinghurst (Kent, Inghilterra).
La Rosa Baron Girod De l'Ain cattura l'immaginazione, il sogno romantico di Vita Sackville, ideatrice libera ed immaginaria di giardini. Vita ama la particolare forma e colore dei petali di questa rosa, soprattutto vive il sogno vittoriano delle rose a fioritura continua.

Le ibridi perpetue arrivano infatti in inghilterra e Francia intorno alla fine degli anni 30', nel 1837-38, diventano presto popolari, sono molto in voga, e la gente fa a gara per introdurre la nuove varietà nel proprio giardino. Un fatto di moda e di gusto. Il loro più grande contributo alla famiglia delle rose è la grandissima resistenza al freddo invernale.

Nel tempo però l'interesse per queste rose svanisce, per arrivare ad oggi con le sole 50 varietà disponibili in commercio. E forse è così bello e di fascino ritrovare una Rosa Baron Girod De l'Ain in un giardino di oggi proprio per il tocco romantico inusuale e la unicità del fiore.
(dal sito http://www.museoroseantiche.it/index.php/storia-delle-rose/258-rosa-baron-girod-de-l-ain).

Nel mio giardino c'è, e occupa il n. 54. Le foto sono mie.

giovedì 18 maggio 2017

UN GIRETTO TRA LE COROLLE

Il roseto si sta riempiendo sempre più di corolle aperte. Godiamocele!

    
    
    
    
    
    
    
  Di quest'ultima rosa a sinistra sono particolarmente orgogliosa. Si tratta della rosa ibrido di rugosa Fimbriata (di Morlet, 1891). Ordinata per posta al vivaio La Campanella, mi dissero che erano esaurite, tranne poi ricontattarmi un paio di giorni più tardi per dirmi che nel frigor avevano trovato un esemplare di "seconda scelta", con solo un ramo invece dei soliti 4. Il prezzo era convenientissimo. Ho accettato, e questo è il risultato!



lunedì 15 maggio 2017

FIORITURE DI META' MAGGIO







Qui a lato, due viste di un angolino del giardino in cui si vedono sia le rose in vaso (sono quelle ottenute da seme, più una vaschetta con la menta per attirare le coccinelle, almeno così ho letto), sia rose in terra.
















A destra, un tipico vigneto romagnolo, in cui in fondo ad ogni fila di viti c'è un rosaio. Quello in primo piano, viola, è profumatissimo. Foto presa a Faenza.








Particolare della rosa viola in primo piano, con maggiolino