venerdì 29 dicembre 2023

ROSE PRESSO I ROMANI

Come ho già scritto nel post precedente, Domenico Aicardi ci dice che "Quanto più esteso è l'impiego che una nazione fa di fiori, tanto maggiore è la sua civiltà e la sua floridezza". Già durante l'aureo periodo dell'Impero romano, a Roma si faceva smodato uso di fiori. Secondo Svetonio, Nerone in una sola festa spese 4 milioni di sesterzi in rose. Al cambio attuale non ho idea di quanto faccia, ma sicuramente non erano brustoline.

A Pompei sono stati ritrovati numerosi affreschi con la rappresentazione di rose.













Quello che non tutti sanno è che le tante rose affrescate nelle domus di Pompei potrebbero possedere un curioso primato: quei fiori dipinti da artisti ignoti più di duemila anni fa potrebbero essere la più antica rappresentazione visiva al mondo di questo fiore così conosciuto e apprezzato.

Il condizionale, però, in questo caso è d’obbligo. Si, perché fino a non molto tempo fa la rappresentazione più antica di una rosa era considerata quella contenuta nell’affresco “dell’Uccello blu” del palazzo di Cnosso, che risale addirittura al XVI secolo prima di Cristo.

Ma se la datazione di questo famoso affresco non è in discussione, lo è invece – almeno secondo le nuove teorie dei ricercatori – la pianta che vi è dipinta, che quindi non sarebbe una rosa, quanto piuttosto un fiore appartenente al genere Potentilla.
“Nell’affresco del cosiddetto “Uccello blu” del palazzo di Cnosso (vedi foto sotto) - spiega il ricercatore Gaetano di Pasquale – datato al XVI secolo a.C., è rappresentata una pianta con fiori tradizionalmente identificata come Rosa richardii, una rosa utilizzata in antichità sia per le ghirlande sia per le offerte funerarie. 


















“Tuttavia – prosegue il ricercatore – è possibile che il fiore rappresentato nell’affresco di Cnosso non appartenga al genere Rosa, ma piuttosto al genere Potentilla, una pianta erbacea con petali rosa e foglie composte da tre foglioline come quelle presenti nell’affresco in questione. Se questa ipotesi, che necessita di uno studio attento ed approfondito, si rivelasse esatta, allora le rose affrescate a Pompei sarebbero la più antica rappresentazione di questo fiore nel mondo occidentale”.

D’altra parte molte abitazioni dell’area vesuviana, anche all’interno delle città, erano dotate di un giardino le cui dimensioni spesso variavano in base allo stato sociale del proprietario e in cui si coltivavano piante ornamentali o destinate ad altri usi (alimentare, cosmetico, officinale, ecc.).

Gli affreschi pompeiani che ritraggono quei giardini, quindi, costituiscono un documento eccezionale per ricostruire esattamente quella che era l’organizzazione del verde privato nella Pompei di duemila anni fa.

In questi dipinti murali la rosa era molto frequente: si trova, ad esempio, nella Casa del Bracciale d’Oro, nella Casa del Frutteto, nella Villa di Diomede, nella Casa delle nozze di Alessandro e nella Casa Longus, detta anche “Casa dei quadretti teatrali” (nella foto di copertina).

Oltre che a Pompei la rosa compare anche ad Ercolano, a Boscoreale, e anche a Stabia.


mercoledì 27 dicembre 2023

ESPOSIZIONI DI ROSE

Nel 1950, il grande ibridatore ed esperto di rose italiano DOMENICO AICARDI scriveva nel suo libro "LE ROSE moderne coltivate ed allevate da amatori, floricoltori, seminatori":

"Al giorno d'oggi sono ancora assai poche le mostre di fiori recisi e specialmente quelle di rose che si tengono in Italia.

In molti paesi, più ricchi del nostro, esistono numerose società d'orticoltura, fra amatori, coltivatori di piante da fiori diverse ed ogni anno, anche nei più piccoli centri abitati, sono da queste organizzate mostre della rose, della dalia, del crisantemo e così via.

Il giorno in cui in Italia tali associazioni e rassegne saranno ugualmente numerose e fiorenti, si sarà raggiunto quel grado di benessere che invidiamo agli altri popoli: perchè quanto più è esteso l'impiego che una nazione fa di fiori, tanto maggiore è la sua civiltà e la sua floridezza".

Dopo più di 70 anni da queste parole, direi che ci troviamo ancora più o meno nella stessa situazione. Poche sono le associazioni di amatori di piante, e io penso in particolare alle associazioni per gli amanti di rose.

Continuo quindi nel mio proposito di voler indire in maggio un piccolo concorso per rose recise nel mio paese.













Nella foto: una gara di rose recise della associazione "Pasadena Rose Society", Stati Uniti.

venerdì 22 dicembre 2023

AUGURI!

Con tantissimo affetto auguro a tutti coloro che amano le rose e che mi seguono su questo blog, un sereno Santo Natale e un Nuovo Anno ricco di salute.

AUGURI!











Il prossimo anno ci aspettano tante novità (le idee sono tante, spero di riuscire a portarle tutte in porto). Seguitemi!

lunedì 18 dicembre 2023

LA MERAVIGLIOSA ESPERIENZA DI RI-TROVARE UNA ROSA

Un post del Vivaio "Il Rosificio" ha attirato la mia attenzione, perchè parla di una esperienza che ho vissuto anche io, ed è una delle più affascinanti esperienze che un amante delle rose possa fare: ri-trovare una rosa!

Riporto qui il post:

BELLA DI CHIASIELLIS
"Ritrovata a Villa Chiaruttini, Baldissera, Chiasiellis, Mortegliano (Ud) (vedi foto sotto).
La Villa da qualche anno ha un nuovo proprietario che vuole farla rivivere come sede della azienda vitivinicola Terre Rosse di Adamo Lestani e gentilmente ci ha concesso di prelevare delle talee per salvaguardare la Rosa.
Speriamo che questa rosa (vedi foto sotto), insieme ai proprietari, possano portare fortuna e speranza alla villa.
Quello che possiamo dire è che è ipnotica e super pollonante.
Ha lasciato polloni a 6 metri di distanza, da una parte all’altra del viale della villa dove passano i trattori.
Resistentissima come gli abitanti di questo paese che
alla fine del XV secolo hanno resistito ai turchi, nel 1855 al colera, durante la Seconda Guerra Mondiale ai bombardamenti alleati del campo d’aviazione, all’occupazione dei tedeschi e ai conseguenti arresti nel 1945…
Storie di paesi di confine, storie che hanno forgiato quel “caratteraccio” che abbiamo da queste parti… che però è quello che ci permette di resistere anche se ci passa sopra un trattore…
Benvenute ipotesi per riconoscerla."
















Anche noi (noi = io e i ragazzi di Lomar Radio, cioè Lorenz e Martin) abbiamo preso in cura una rosa ritrovata nel giardino di Lorenz, e che abbiamo chiamato "Bella di Barbiano". Ne ho parlato in questo post

mercoledì 13 dicembre 2023

PRECISAZIONE A PROPOSITO DELL'IDEA DEL CONCORSO

Innanzitutto desidero ringraziare tutti gli amici delle rose che mi hanno inviato commenti entusiasti riguardo alla mia idea di organizzare, nel prossimo maggio 2024, un piccolo concorso a livello locale per rose (VEDI POST https://valentinaelesuerose.blogspot.com/2023/12/societa-delle-rose-e-concorsi.html).

Una precisazione: questa desidera essere una gara APERTA A TUTTI, ma proprio a tutti quelli che coltivano delle rose nel proprio giardino (e chi non ne ha???). 
NON E' ASSOLUTAMENTE RICHIESTO CHE SIA UNA ROSA DI PROPRIA CREAZIONE!

Immagino che nei vostri giardini coltiviate delle rose acquistate nei vivai, magari proprio in un vivaio specializzato in rose, ma vanno bene anche quelle acquistate nei vivai generici, o addirittura nei supermercati. 
Quasi sempre, quando le acquistate, le rose hanno un cartellino che riporta il nome della rosa stessa, e a volte anche l'ibridatore (qualche esempio: l'italiano Barni, oppure il francese Meilland, i tedeschi Kordes e Tantau...). 
A volte le rose non hanno un cartellino con il nome specifico, ma si chiamano semplicemente "rosa rossa" o "rosa gialla": significa che quelle rose sono uscite sul mercato diversi anni fa, di solito negli anni Sessanta e Settanta, e il loro brevetto è di conseguenza scaduto, quindi chiunque le può rivendere senza incorrere nella legge.

Cosa si richiederà per partecipare al concorso? Si richiede che portiate una rosa fiorita del vostro giardino, con lo stelo lungo 20-25 cm., e che appartenga ad una di queste categorie:
- rose con fiore singolo
- rose con fiori a mazzi.

Semplice no?
Poi pubblicherò il regolamento e alcuni consigli su come curare, da adesso fino a maggio, una rosa che si voglia far partecipare ad un concorso come il nostro.
A PRESTO!


lunedì 11 dicembre 2023

SOCIETA' DELLE ROSE E CONCORSI

Ci sono nazioni in cui la coltivazione della rosa è molto sentita proprio a livello di popolazione. L'Italia è purtroppo un po' indietro in questo campo, in quanto, a parte l'esistenza della Associazione Italiana della Rosa, con sede presso il roseto Niso Fumagalli di Monza, non esistono altre realtà locali, associazioni o club dediti alla coltivazione della rose. L'ultimo concorso nazionale svoltosi a Monza, tra l'altro, risale al 2015, anche se vedo dal sito che hanno continuato a tenere visite guidate del roseto durante gli ultimi anni.

Negli Stati Uniti invece la situazione è molto diversa.

L'ARS - American Rose Society, è stata fondata nel 1892, e il suo scopo è "promuovere la cultura, la conservazione e l'apprezzamento della rosa e per migliorare il suo standard di eccellenza per tutte le persone, attraverso l'istruzione e la ricerca".

L'ARS coordina tutte le associazioni della rosa locali, che sono veramente tante. Ho avuto modo di seguirne diverse su Facebook e su Internet, e provo un po' di invidia vedendo tutte le attività e le iniziative che promuovono.

Una iniziativa che mi piacerebbe proporre qui, nella mia zona, sarebbe un piccolo concorso per rose recise. Ho chiesto ad una di queste società se mi mandavano il proprio regolamento, e mi hanno risposto molto gentilmente. I loro eventi sono in grande stile, perchè probabilmente coinvolgono molte persone amanti delle rose. Comunque, in breve, si tratta di portare alla giuria, nel giorno stabilito per la gara, una rosa del proprio giardino, che appartenga ad una delle categorie elencate nel regolamento del concorso. Una giuria sceglierà e premierà le prime tre rose classificate per ogni categoria.

(vedi le foto sotto, che ho preso dal sito della Nashville Rose Society, per capire grosso modo come si svolge la gara).





Pensate che ho letto in un bando di uno di questi concorsi, che esistono addirittura 50 categorie!!!

Ma loro è come se fossero "studenti universitari" delle rose. Se propongo una gara di questo genere qui da noi, dovremo tenere a mente che noi siamo ancora come bambini dell'asilo. 

Quindi ho pensato che a maggio potrei proporre una gara con 3 categorie, tanto per cominciare:
- rose a fiore unico (anche chiamate Ibridi di tè)
- rose con fiori a mazzi (chiamate Floribunda)
- rosa con il miglior profumo (che può appartenere a qualsiasi categoria).

Ecco alcune foto esplicative:

ROSE A FIORE UNICO




ROSE CON FIORI A MAZZI


Il grande maestro ibridatore italiano Domenico Aicardi dedica un intero capitolo del suo libro "Le Rose" alle cure da prestare in inverno alla rosa del proprio giardino, che si vorrà far partecipare ad un concorso in primavera. Nei prossimi giorni riporterò i suoi consigli.

Intanto vorrei conoscere da voi se vi piacerebbe partecipare ad un concorso di questo genere...

Per favore, fatemelo sapere a vbordini69@gmail.com!!! Oppure scrivete nei commenti.

Grazie!

mercoledì 6 dicembre 2023

2 NOVITA'

Come vi evince dal titolo (evince: che parolona che uso oggi!!!) ho ben due novità da comunicarvi.

La prima è che gli acheni (i semi) di rosa che ho ricavato dalle ibridazioni di maggio e che ho messo in frigorifero, stanno iniziando a germinare. Guardate:












La seconda novità riguarda invece la struttura del mio blog: ho voluto infatti aggiungere una suddivisione dei miei post per "macro-argomenti", riunendo quindi in un unica pagina diversi post che trattano dello stesso argomento, come ad esempio la potatura, l'ibridazione, gli insetti, ecc.

Trovate il link scorrendo in basso, nella colonna a destra, dopo la lista dei numeri che rappresentano le rose nel mio roseto.











E già che scorrete in basso, mi farebbe tanto tanto piacere se voleste cliccare su "I miei followers" così da potervi tenere sempre aggiornati. Grazie!

venerdì 1 dicembre 2023

IL DOTTOR VAN FLEET

Un post del mio amico Andrea del Vivaio "Il Rosificio" riguardo Walter Van Fleet mi ha incuriosito, per cui mi sono messa a scavare pure io per conoscere qualcosa di più su questo personaggio americano.

Walter Van Fleet è stato sicuramente un uomo ricco di passioni con un pragmatismo da uomo di scienza. Nato a Piermont nello stato di New York nel 1857, oltre ad essere un notevole selezionatore di piante (al di là alle rose si è occupato di castagni, lamponi, gladioli, canne indiane e molto altro) è stato un medico di successo, un esploratore, “un abile tassidermista, un noto ornitologo, un abile musicista, era un'autorità in materia di piante medicinali, un abile fotografo e un abile orticoltore.” Visse per diversi anni con la moglie in una comunità utopica socialista... il tutto mentre lavorava come redattore orticolo per il Rural New Yorker.

(Nella foto: il Dr. Van Fleet è il primo a sinistra)

Tra il 1889 e il 1926 introdusse 29 cultivar di rose. Nel 1929, il National Horticultural Magazine scrive di lui: "L'onore dovuto a coloro che hanno reso il mondo un posto più bello in cui vivere appartiene sicuramente al dottor Walter Van Fleet. Era uno dei più grandi coltivatori di piante di questo paese". Ha avuto e ha dedicato particolare attenzione alle rose. Fin dall'infanzia si è interessato alla storia naturale e alla coltivazione delle piante e i prodotti della sua incessante e scrupolosa energia, combinati con una pazienza illimitata, sono noti agli amanti dei giardini di tutto il paese e all'estero." 

Diverse cultivar di Van Fleet sono ancora vendute oggi e molte cultivar moderne includono discendenze dal lavoro del Dr. Van Fleet.
Le rose Van Fleet fioriscono solo una volta, nel mese di giugno, ma sono molto resistenti all'inverno e alle malattie.
Le sue 4 piante di maggior successo sono le rose American Pillar (ibrido di wuchariana), Silver Moon (rampicante), Walter Van Fleet (rampicante) e Sarah Van Fleet (ibrido di rugosa) (vedi le foto sotto).








lunedì 27 novembre 2023

LA ROSA "HIAWATHA"

Una delle mie passioni sono sempre state le rose a corolla semplice. Ne ho raccolto tante nel roseto, di seguito solo alcuni esempi: l'ibrido di tè Mrs. Oakley Fisher, l'ibrido di rugosa Basye's Purple Rose, la rampicante Cocktail.















Ogni volta che ne vedo una che non conosco, il cuore mi accelera i battiti e finchè non ho saputo tutte le caratteristiche di quella rosa non sono soddisfatta. Mi era successo proprio questo quando un giorno, al vivaio Vivaverde di Imola (ora, purtroppo chiuso), vidi la rosa Hiawatha.












Dopo di allora non mi sono più imbattuta in questa rosa così particolare, finchè ho visto un post a lei dedicato sulla pagina Facebook del vivaio "Il Rosificio" https://www.facebook.com/vivaioroseantichecongiardinobotanico/.

Ci sono notizie particolari e molto interessanti in questo post, che ora riporto:

HIAWATHA: L’AMERICANA DAGLI OCCHI BIANCHI E LE ANTERE DORATE (ibrido di wichurana) 

Questa rosa prende il nome da un carismatico capo indiano fondatore della confederazione degli Irochesi. Con il libro “The Song of Hiawatha”, scritto da Henry Wadsworth Longfellow nel 1855, il personaggio storico diventa leggenda. La leggenda di Hiawatha ispira film, cartoni animati e addirittura una rosa. Il motivo di questo omaggio da parte del suo ibridatore ci è sconosciuto ma possiamo riconoscere in questa pianta estrema tenacia, forza e fascino dato dai sui mille occhi che sembrano tenerti controllato come potrebbe fare una buon guerriero 

Hiawatha:  ibridata da H.Walsh, 1904
Molto Rustica, ottima per coprire recinzioni o poggiasi a un muro o ad un albero: attenzione che dove poggia… radica. 
Fiori a grappoli semplici dal caratteristico disegno. 
Il suo ibridatore, H.Walsh nato nel Galles del Nord e trasferitosi nel Massachusetts all’età di 20 anni, è stato uno tra i più prolifici  ibridatori americani. Ha lavorato molto sugli ibridi wichurana creando rose con un’estetica decisamente diversa dal gusto europeo.

Foto sotto:
- Jesse Cornplanter (al centro) in “the American film Hiawatha” (1913). 
- Foto di T. Ernest Waltham dal libro di Darlington, "Roses", 1911.



venerdì 24 novembre 2023

IL ROSIFICIO

Tramite una comune conoscenza, sono venuta in contatto con un vivaio relativamente nuovo che si chiama "Il Rosificio" e ha sede in provincia di Udine. 

A dire il vero chiamarlo vivaio è piuttosto riduttivo, e il nome che si sono dati, Rosificio, esprime senza dubbio in modo completo la loro essenza. Infatti il Rosificio non si limita ad acquistare rose dai grossisti e a venderle ai propri clienti. No! Loro le rose le vivono...

Ho avuto la possibilità di parlare con Andrea, il titolare dell'azienda, e mi ha favorevolmente colpito per la passione e la carica vitale che mette nella sua professione. L'ho sentito molto vicino al mio modo di vivere le rose, solo che lui riesce a portare a compimento quello che per me sarebbe un grande sogno: cioè a coinvolgere il proprio paese e la propria comunità nella passione per le rose. D'accordo con il sindaco, faranno diventare il loro paese, Chiasiellis, il "paese delle rose antiche".

Che meraviglia!!! In bocca al lupo!!!

Il sito del Rosificio è anche la loro pagina Facebook:

https://www.facebook.com/vivaioroseantichecongiardinobotanico/

(le immagini sono tratte dalla loro pagina)






mercoledì 22 novembre 2023

FOLIAGE

Foliage è uno dei tanti termini stranieri che abbiamo importato nella nostra lingua, senza neppure cercare di tradurlo in qualche modo. E qui potrei aprire una polemica sulle troppe parole straniere, soprattutto inglesi, che la lingua italiana si compiace di utilizzare. Ma la chiudo qui.

FOLIAGE:

SIGNIFICATO Il mutamento autunnale del colore delle foglie degli alberi dal verde al giallo e alle diverse gradazioni del rosso

ETIMOLOGIA voce inglese, di origine francese, letteralmente ‘fogliame’.

Diventata un’attrazione turistica tra le più affascinanti, soprattutto in alcune zone degli Stati Uniti e nel Canada (ma si sta diffondendo molto rapidamente anche in Europa e in Giappone), il foliage entra nel nostro lessico per indicare il fenomeno della variazione del colore delle foglie in autunno, che passano dal verde al giallo, l’arancione e il rosso. Un avvenimento che ogni anno, più o meno puntualmente, si ripete dalla notte dei tempi, ed effettivamente un incantevole spettacolo della natura (anche se alcuni ne colgono il lato più macabro, legato alla caducità della vita), e che però siamo riusciti a rendere solo recentemente, grazie a questa adozione, con un unico termine. 












Bene, anche alcune mie rose "fanno il foliage", sono quelle rugose che uso come bordura per il mio posto auto coperto. Ecco le foto:


















Queste rose rugose rimarranno totalmente spoglie durante tutto il periodo freddo invernale, tanto che a volte vengono scambiate per piante morte. Ma ai primi caldini di primavera si risvegliano emettendo germogli che si sviluppano molto velocemente, finchè torneranno ad avere la loro bellissima chioma "rugosa".

IL ROSETO DI VITERBO

Ieri ho ricevuto una telefonata che mi ha fatto sprizzare di gioia. Il sig. Carlo Carulli, di Roma, che ha ricevuto l'incarico di rinnovare il Roseto di Viterbo, mi ha chiesto se sono d'accordo di fargli avere una o due delle mie rose, da mettere nel roseto.

Un onore grandissimo!!! Gli ho subito inviato le foto dei tre rosai ibridati da me, che ho al momento a disposizione.










Mi sono quindi subito informata su questo roseto, e ho trovato questo articolo:

(Da: http://www.ortobotanico.unitus.it/index.php/it/collezioni/roseto)

Fu una Rosa bracteata J.C. Wendl. la prima pianta messa a dimora nell'Orto Botanico di Viterbo, il 16 febbraio 1991, qualche giorno prima dell’inaugurazione ufficiale, ed è questa specie a delimitare il confine lungo la strada Bulicame, a nord dell’Orto.

A quasi trent'anni dalla sua realizzazione, si vuole dare una nuova veste a questa importante collezione che contava più di 200 esemplari appartenenti a differenti sezioni, ognuna delle quali rappresentata da una o più specie botaniche e dai relativi ibridi.  Oggi, a causa delle condizioni pedologiche dell’area, necessita di un intervento di recupero.

Per questo motivo è stato pensato un progetto per la realizzazione di un percorso dedicato all'evoluzione del genere Rosa che racchiude un valore storico e culturale fondamentale, oltre che estetico. Il visitatore potrà passeggiare tra bellissimi esemplari, immerso in colori e profumi, attraverso un viaggio che ripercorre la storia della rosa.

Nasce così nel 2019 il “Progetto Rosa, Regina dei fiori” frutto di un’intensa collaborazione tra L’Orto Botanico dell’Università della Tuscia, il Dipartimento DAFNE, il Roseto Comunale di Roma, il Vivaio Michelini di Viterbo e l’azienda Self Garden di Aprilia (Latina).