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martedì 29 marzo 2022

A PROPOSITO DEI COLORI DELLE ROSE

Sempre dall'interessante libro "Le Rose in Fila" di cui ho parlato nel link precedente, colgo queste riflessioni circa la classificazione del colore delle nostre amatissime rose.

Rispetto alla tavolozza che potevano presentare le rose medievali, quella delle moderne è molto più ampia e va dal bianco all’avorio, dal rosa e cremisi ai rossi lacca che non sbiadiscono (eredità dalle rose cinesi), dal porpora scuro al color cioccolata, dal viola profondo al tenero rosa lilla, dagli intensi gialli agli arancioni brillanti. 

La rincorsa degli ibridatori per ottenere effetti cromatici sempre più violenti non sempre ha convinto il pubblico, ma molte rose di Pedro Dot e di Domenico Aicardi continueranno ad essere un punto di attrazione per le loro intense sfumature.

Nelle foto sotto: a sinistra "Condesa  de Sastago" di Dot, a destra "Cristoforo Colombo" di Aicardi.

Il colore è chiaramente percepito in modo soggettivo e per descriverlo con precisione si utilizzano le carte colorimetriche standardizzate di confronto, come le RHS Colour Chart. Le ho anche trovate online e mi piacerebbe davvero tantissimo possederle, ma costano un sacco! Tutti e 4 i "ventagli" si aggirano sui 400 euro...








La corolla va osservata al momento in cui sia mediamente espansa, a fiore reciso, nel periodo della prima fioritura e al mattino.

Aicardi, nel suo libro "Le Rose", ci dà le indicazioni su toni (gradi di intensità del colore), tonalità (colorazione intrinseca), sfumature, riflessi e variegature.

Sfumatura: parziale o dominante; l’accostamento del colore è ben distinguibile. Si utilizza il termine sfumato quando il colore di base è modificato in modo graduale. Il colore dominante può essere: rischiarato quando i cam biamento sia dovuto a un colore più luminoso, ombrato in caso contrario, tinto (soffuso) quando sia da attribuirsi a un colore brillante.

Riflesso: diffuso (apparentemente privo di localizzazione), laccato (se sembra ricoperto di vernice trasparente), satinato (per i colori chiari) e vellutato (per i colori non luminosi).

Variegatura: si usa una terminologia comune a vari generi e si può parlare di rose orlate (bordo dei petali di un colore differente da quello del fiore), chiazzate, lineate, listate, marginate, punteggiate, rigate e venate.

Secondo Aicardi «Per le rose che hanno colorito diverso nelle singole parti, bisogna indicare prima il colore fondamentale, poi gli altri colori, i toni, le tinte, con le loro gradazioni e sfumature, cominciando dalla base dei petali e andando verso il margine, prima dalla parte interna, poi dall’esterna».

Il colore uniforme della corolla è l’eccezione rispetto alla regola; sempre più spesso i vivaisti propongono effetti cromatici di alto impatto visivo come un centro diverso dal resto del fiore, petali variegati o dalle pagine superiori e inferiori in contrasto cromatico.

Nella foto "Ferdinand Pichard".



martedì 15 marzo 2022

PER ASPIRANTI IBRIDATORI: TRASMISSIBILITA' DEI COLORI NELLE ROSE

(da "LE ROSE" di Domenico Aicardi)

BIANCO
Il bianco puro può dirsi non esista nelle rose coltivate (quelle non
selvatiche, per intenderci). Tutte le varietà che chiamiamo bianche sono più o meno contaminate da giallo, verde, rosso, carminio e, secondo il grado di contaminazione, le condizioni atmosferiche e lo stato di sviluppo, si presentano più o meno bianche, più o meno sfumate dal colore in associazione. Solo in alcune specie selvatiche si trova il bianco puro, come i R. Banksiae, R. baltica, R. bracteata, R. Wichuriana. Negli incroci, l'azione del bianco è molto energica quando si combina con gli altri colori che attenua e diluisce, ed il suo potere può estendersi a più di una generazione. Ottenere una varietà di rosa bianca pura è più difficile di quanto non sembri, perchè i soggetti puri da far funzionare da genitori o sono rari o non rispondono. E' difficile che due rose bianche diano un ibrido bianco puro. Il bianco è recessivo quando si incrocia con fiori rossi o rosso granata, dando luogo a dei rosa più o meno accentuati.

ROSA
Il rosa puro si elimina difficilmente. Non è necessario ricercare con l'incrocio i colori rosa, poichè ne compaiono con maggiore frequenza di quanto si voglia e in modo affatto spontaneo, essendo il rosa un colore originale atavico.

GIALLO
Il giallo puro, persistente, che riscontriamo in altri fiori, come ad esempio nel girasole, non esiste ancora nelle rose. Ciò non deve stupirci, perchè venne ereditato da due fonti ove lasciava già a desiderare. Il primo giallo immesso nelle varietà proviene dalla R. indica fragrans, poco accentuato, scialbo, tendente al paglia o al rosso. Il
secondo proviene dalla R. lutea (persian yellow), che dal canto suo, pur avendo l'apparenza del giallo oro, non è stabile, ma evanescente sotto l'azione del calore e della luce o comunque durante lo sviluppo e l'espansione del fiore. Tanto l'uno quanto l'altro sono facilmente dominati dal rosso e dal bianco e sono di natura effimera.
Il giallo incrociato con il rosa o con il rosso nella prima generazione si muterà in rosa, rosso o rosa magenta e soltanto nella seconda o terza generazione comparirà qualche giallo, ma per recuperarlo il mezzo più spedito e pratico è di scegliere fra questi discendenti il migliore giallo ed incrociarlo di nuovo con una bella varietà gialla, o ricorrere al reincrocio con il genitore che possegga il colore analogo più forte. Il rosso in unione al giallo conferisce a questo maggiore risalto.
Tutti i gialli che si presentano come giallo arancio, giallo albicocca, giallo camoscio, sono per ereditarietà recessivi. 
Il giallo forte è recessivo davanti al giallo chiaro: per riacquistare quindi il giallo scuro si deve ricorrere all'incrocio con varietà dal colore giallo intenso.

ROSSO
Per avere buone tinte rosse è necessario incrociare varietà dove questocolore sia già purificato attraverso incroci e selezioni, ed in subordine rossi con rosa già discendenti da rossi. Da incroci fra rosso granata, rosso cremisi e rossi, si ottengono rose rosse di buona tinta.
Quando si incrociano colori rossi o cremisi con il giallo si ottengono colori rosa di varie gradazioni, che normalmente passano via via al rosso magenta. Il giallo può migliorare la tinta del rosso e portarla allo scarlatto; così il rosso, quando incorpora il giallo, diventa più attraente. Il rosso d'altra parte può imprimere maggior calore al giallo.