venerdì 1 aprile 2022

IL ROSETO DI MURTA

I Social Network hanno portato molti problemi soprattutto ai giovani, come ad esempio dipendenza e cyberbullismo. Per fortuna, però, hanno anche qualche lato positivo, come ad esempio farci conoscere persone che condividono le nostre idee o i nostri gusti.

E’ stato proprio grazie a Facebook che ho conosciuto una ragazza in gambissima. Si chiama Sabrina Masnata, vive nella provincia di Genova, fa l’insegnante di inglese, ma nel tempo libero si dedica… alle rose!

Lei ed un gruppo di volontari, hanno recuperato un cimitero storico, il Roseto di Murta (rosetodimurta.it).

Dopo anni di abbandono, il cimitero era stato invaso da rovi e arbusti di ogni tipo e per la pulizia è stato necessario organizzare una squadra di circa 15 volontari che, a partire dal 15 gennaio 2019 fino a marzo, ha lavorato per poter riportare alla luce i tesori nascosti del cimitero: sepolture pregiate risalenti soprattutto a fino 1800 e primi anni ’30 del 1900. 

Terminata la fase di recupero, sono state impiantate le rose: 42 piante di Rose Chinesis e dei gruppi ad esse correlate. La scelta di ospitare nel cimitero una collezione botanica di rose cinesi è dovuta al fatto che questa varietà di rose si è è diffusa in Europa proprio negli anni in cui anche il cimitero entrava in attività.

Quando ho conosciuto Sabrina non sapevo nulla della storia del Roseto di Murta. Sabrina l’ho incontrata in un gruppo dedicato alle rose, e un po’ alla volta siamo entrate in confidenza. Lo scorso autunno Sabrina mi ha chiesto se le potevo inviare una talea di una rosa cinese molto rara che io possiedo, la Rosa Moceniga (che trovate a questa pagina del mio blog https://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-90-cinese-moceniga.html). Ho inviato a Sabrina 3 talee, confezionate in modo che avessero umidità sufficiente per il viaggio. Purtroppo mi sono affidata alle Poste invece che ad un corriere, e sono giunte a Sabrina dopo quasi 2 settimane. Lei comunque aveva un asso nella manica: le ha affidate ad un esperto dell’orto botanico, che le ha fatte radicare e ne ha ricavato tre bellissime piante.

Nelle foto: alcuni particolari del Roseto di Murta.











mercoledì 30 marzo 2022

A PROPOSITO DEL NUMERO DEI PETALI

Sempre dal volumetto "Le Rose in Fila" di cui ho parlato nei due post precedenti, colgo queste indicazioni sulla classificazione delle rose a seconda del numero dei petali.

Il numero base dei petali nelle rose è 5, ad eccezione di R. sericea che ne ha 4 (foto a destra). Il tipo di inserzione (radiale o a spirale) e la conformazione dei petali con le eventuali curvature, piegature e increspature contribuiscono a dare una precisa forma al fiore, aspetto che è tipico per i vari gruppi di Rosa.

Il numero dei petali è utilizzato nella classificazione della corolla. Nella seguente tabella si comparano le definizioni attinte da fonti statunitensi, britanniche, italiane e francesi ed è interessante notare le discrepanze.





martedì 29 marzo 2022

A PROPOSITO DEI COLORI DELLE ROSE

Sempre dall'interessante libro "Le Rose in Fila" di cui ho parlato nel link precedente, colgo queste riflessioni circa la classificazione del colore delle nostre amatissime rose.

Rispetto alla tavolozza che potevano presentare le rose medievali, quella delle moderne è molto più ampia e va dal bianco all’avorio, dal rosa e cremisi ai rossi lacca che non sbiadiscono (eredità dalle rose cinesi), dal porpora scuro al color cioccolata, dal viola profondo al tenero rosa lilla, dagli intensi gialli agli arancioni brillanti. 

La rincorsa degli ibridatori per ottenere effetti cromatici sempre più violenti non sempre ha convinto il pubblico, ma molte rose di Pedro Dot e di Domenico Aicardi continueranno ad essere un punto di attrazione per le loro intense sfumature.

Nelle foto sotto: a sinistra "Condesa  de Sastago" di Dot, a destra "Cristoforo Colombo" di Aicardi.

Il colore è chiaramente percepito in modo soggettivo e per descriverlo con precisione si utilizzano le carte colorimetriche standardizzate di confronto, come le RHS Colour Chart. Le ho anche trovate online e mi piacerebbe davvero tantissimo possederle, ma costano un sacco! Tutti e 4 i "ventagli" si aggirano sui 400 euro...








La corolla va osservata al momento in cui sia mediamente espansa, a fiore reciso, nel periodo della prima fioritura e al mattino.

Aicardi, nel suo libro "Le Rose", ci dà le indicazioni su toni (gradi di intensità del colore), tonalità (colorazione intrinseca), sfumature, riflessi e variegature.

Sfumatura: parziale o dominante; l’accostamento del colore è ben distinguibile. Si utilizza il termine sfumato quando il colore di base è modificato in modo graduale. Il colore dominante può essere: rischiarato quando i cam biamento sia dovuto a un colore più luminoso, ombrato in caso contrario, tinto (soffuso) quando sia da attribuirsi a un colore brillante.

Riflesso: diffuso (apparentemente privo di localizzazione), laccato (se sembra ricoperto di vernice trasparente), satinato (per i colori chiari) e vellutato (per i colori non luminosi).

Variegatura: si usa una terminologia comune a vari generi e si può parlare di rose orlate (bordo dei petali di un colore differente da quello del fiore), chiazzate, lineate, listate, marginate, punteggiate, rigate e venate.

Secondo Aicardi «Per le rose che hanno colorito diverso nelle singole parti, bisogna indicare prima il colore fondamentale, poi gli altri colori, i toni, le tinte, con le loro gradazioni e sfumature, cominciando dalla base dei petali e andando verso il margine, prima dalla parte interna, poi dall’esterna».

Il colore uniforme della corolla è l’eccezione rispetto alla regola; sempre più spesso i vivaisti propongono effetti cromatici di alto impatto visivo come un centro diverso dal resto del fiore, petali variegati o dalle pagine superiori e inferiori in contrasto cromatico.

Nella foto "Ferdinand Pichard".