Quinto Mansuino nacque a Sanremo nel 1889. Figlio di un fotografo professionista, all'inizio Quinto e il fratello seguirono le orme del padre. Nel dopoguerra Quinto svolse ancora la sua attività nello studio paterno ma da 1922 si dedicò completamente alla coltivazione dei fiori ed ai primi esperimenti di ibridazione nella piccola proprietà paterna di Capo Verde.
Nel 1925 conobbe Domenico Aicardi col quale strinse un rapporto di fraterna amicizia.
Da prima Mansuino seguì la tradizione classica degli ibridatori, ma nel 1945, avendo per lunghe meditazioni e studi, raggiunta la convinzione delle conseguenze negative che sul lavoro d'incrocio ha il processo di decadimento degli ibridi impiegati e che solo risalendo alla materia grezza delle specie botaniche, sia possibile attuare un lavoro destinato a pregevoli realizzazioni, abbandonò i criteri di lavoro sino allora eseguiti per orientare i suoi esperimenti su di una nuova rivoluzionaria linea di ricerche.
Nascono così infinite nuove varietà di fiori e soprattutto nuove razze di rose: le rose Mansuiniane (la Red Flare e l'Aida).
E' difficile datare le varietà di rose di Mansuino: la datazione più vecchia è quella di Red Flare (1954), tuttora disponibile in commercio.
Negli anni tra il 1954 e il 1961 circa, Mansuino si dedicò soprattutto agli incroci tra le varietà moderne create da Aicardi e Meilland. A questo periodo appartengono Aida (in commercio), Sanremo, Torino, e la grandiflora Super Candy.
Già dal 1957 però Mansuino, sempre sensibile agli umori del mercato, intraprese sperimentazioni con le Rose Miniatura. La sua creazione forse più popolare tra quelle derivate da questi esperimenti è Purezza (in commercio). Ma, secondo Mansuino, una buona rosa non è solo la somma di caratteristiche positive: per meritarsi la commercializzazione deve anche avere gli attributi dell'armonia e delle proporzioni. Mansuino sentì di aver raggiunto il proprio obiettivo quando riuscì a ottenere l'ibrido di tè rosa intenso, dai fiori minuti, Generosa, chiamata all'estero Rosa Mansuiniana, dalla quale nasce poi tutta una categoria nota sotto il nome di "Rose Mansuiniane", tra cui:
Carla, Biancaneve, Cerasella, Diavoletta, Villa d'Este, Folletto, Epoca, Zecchino d'Oro, Rosi, Gigliola, Maga Circe, Letizia Rosa, Canarina...
Dalle più alte autorità in materia pervengono a Mansuino innumerevoli riconoscimenti, la sua azienda sperimentale di floricoltura riceve delegazioni inviate da governi stranieri, di professori universitari, di studiosi.
Tra i maggiori premi alle Esposizioni Floreali si ricordano: il premio Roma per la migliore rosa (1960), il primo Gran Premio Sanremo Garofano d'oro (1960), il Primo Premio Monza per la più bella rosa italiana (1967), il Primo Premio per il Garofano italiano Montecarlo (1967), il Primo Premio alle Floralies internazionali di Parigi per il più bel gruppo di rose multicolori (1969), medaglia d'oro a Monza nel per la rosa Superba (1970).
Il 13 ottobre 1969 fu insignito del titolo di "Cittadino benemerito".
Morì a Sanremo nel 1981.
Io possiedo un'unica rosa la cui attribuzione a Mansuino non è nemmeno certa al 100%. Si tratta comunque dell'Ibrido di Rugosa "Ibisco".
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