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sabato 22 novembre 2025

ANCORA SULLA GALLA DEL COLLETTO

Torno a parlare della Galla del Colletto (anche detta Galla della Corona), un grosso problema che colpisce più di quanto possiamo aspettarci.

(ho già affrontato il problema qui e qui)

La "galla del colletto" è una malattia batterica causata da Agrobacterium tumefaciens (ora noto anche come Rhizobium rhizogenes), che crea rigonfiamenti tumorali (galle) sulle radici, sul colletto o sul fusto della pianta. Queste escrescenze anomale sono il risultato di una modificazione genetica indotta dal batterio che stimola una crescita cellulare incontrollata e possono compromettere la salute e la produttività della rosa. 















Il riconoscimento della malattia non è sempre immediato. A volte passa anche qualche anno prima che si renda evidente la causa: si nota che la pianta ha meno vigore, che produce meno fiori degli anni precedenti, poi inizia a seccare un ramo o due, poi sempre di più... Allora, da un controllo approfondito, si giunge a riconoscere l'infezione.

Meccanismo: Il batterio entra nella pianta attraverso ferite (ad esempio, dovute a potature o danni meccanici) e inserisce un plasmide nel DNA della pianta, alterandone il sistema ormonale e inducendo la formazione di galle. Se la pianta non ha "ferite" il batterio non può entrare nel suo organismo, anche se si trovasse nel terreno.

Diffusione: Si diffonde attraverso il suolo, l'acqua, gli strumenti infetti e i materiali vegetali contaminati.

Condizioni favorevoli: Prospera in condizioni di terreno caldo, umido e poco drenato. 

Danni: Questi tumori possono crescere fino a compromettere gravemente la salute generale della pianta, bloccando la crescita e riducendo il rendimento. 

Gestione e prevenzione

Rimozione: una volta che una pianta è stata infettata non resta che rimuoverla totalmente e bruciarla o metterla nei cassonetti per la raccolta degli sfalci. Non lasciarla nel proprio giardino. Il terreno dove si trovava la pianta deve essere rimosso: almeno per 50 cm in profondità e in ampiezza. Sostituire con terreno preso da altre parti del giardino.

Trattamenti: si può provare una coltivazione di Tagete Patula. In primavera piantare i Tageti Tatula nel punto dove si trovava la pianta infetta. Non piantare altro. In settembre i tageti andranno completamente interrati nel suolo. L'anno successivo si potrà piantare di nuovo una rosa in quel posto. Lens Roses vende Tageti Patula espressamente per contrastare il problema della Galla (https://lens-roses.com/en_US/shop/tagetes-patula-zaad-150g-10m2-15108).

E' utile anche procedere con una disinfezione del terreno tramite SOLARIZZAZIONE. Come funziona:

- Il terreno deve essere preparato come se si dovesse già provvedere alla semina o al trapianto della coltura attraverso una lavorazione dei primi 30 cm di profondità del suolo ed un suo livellamento. 

- Prima dell’applicazione del film plastico il terreno deve essere abbondantemente irrigato per portarlo fino alla saturazione idrica così da favorire la trasmissione del calore dagli strati superficiali a quelli più profondi. In tal modo aumenta la capacità termica del terreno, che è tanto maggiore quanto più è ridotta la fase gassosa e quanto più è elevata quella liquida. Inoltre la presenza dell’acqua nel suolo stimola le attività vitali di organi di resistenza di funghi, parassiti animali e di semi rendendoli così più vulnerabili. 

- Immediatamente dopo l’irrigazione il terreno va coperto con un film plastico trasparente di ridotto spessore (da 0,03 a 0,05 preferibilmente PE) cercando di far aderire quanto più possibile il film al terreno e interrando i bordi. 










- La solarizzazione deve essere eseguita in piena estate, tra i mesi di giugno ed agosto, per una durata da un minimo di 40 giorni ad un massimo di 70 giorni. La solarizzazione è efficace quanto maggiore è il numero di ore con temperature superiori a 37°C, limite considerato critico per la validità del trattamento di sanificazione sui principali parassiti tellurici.

- Una volta tolto il film plastico è importante non rimescolare il profilo verticale, pertanto la fertilizzazione minerale a favore della coltura che segue va eseguita prima della copertura, e le lavorazioni, quando non è prevista la pacciamatura, devono prevedere al massimo la rottura della crosta. La solarizzazione può essere integrata dall’interramento di materiali organici, quali compost, residui vegetali, paglia la cui decomposizione comporta l’emissione di sostanze volatili che favoriscono il livello di fungistasi o sono direttamente letali per alcuni microrganismi tellurici.

Attenzione: il batterio si può trasmettere facilmente attraverso gli attrezzi (cesoie, vanghe ecc.). Vedi gli esempio tratti da questo libro, dove il tumore si è sviluppato in prossimità del taglio. Disinfettare quindi sempre gli attrezzi con alcol etilico.
















NB Spesso il batterio arriva in giardino con le piante già infette acquistate in vivaio. Se avete casi di Galla su una pianta, controllate tutte quelle acquistate dallo stesso vivaio.

venerdì 21 marzo 2025

LA GALLA DEL COLLETTO: IL PUNTO SUGLI STUDI

Sempre grazie al carissimo Carlo Carulli, sono in grado di fare un po' il punto della situazione su questa mostruosa malattia (mostruosa perchè crea delle malformazioni veramente orribili a vedersi).












Il controllo dell’Agrobacterium si basa esclusivamente su interventi preventivi, perché non esistono presidi sanitari, autorizzati in agricoltura, in grado di curare questa alterazione. Efficaci risultano lunghe rotazioni con graminacee o altre monocotiledoni e l’immersione delle radici del materiale da mettere a dimora in poltiglia bordolese al 4-5% per 30 secondi. Nella difesa da questo batterio si può anche ricorrere alla lotta biologica basata sull’impiego dell’Agrotacterium radiobacter K84.

Quest'ultimo è un batterio antagonista, ma lo stanno ancora studiando. È chiaro, per ovvie ragioni, che la rotazione affidata alle monocotiledoni non è facilmente praticabile per le rose e, più in generale per le piante ornamentali a terra.




LA GALLA DEL COLLETTO: I CONSIGLI DI UN ESPERTO











L'amico ed esperto di rose CARLO CARULLI mi ha regalato questi consigli circa il problema della Galla del Colletto:

Purtroppo quest'anno questo 'tumore', il cui responsabile si chiama 'agrobacterium tumefaciens', si è presentato un po' ovunque e i danni sono difficilmente superabili... peraltro il batterio sopravvive nel terreno anche per due anni, comportandosi come un saprofita, nutrendosi di materia in decomposizione.

Occorre fare attenzione alla pulizia degli strumenti da potatura, e se possibile applicare poltiglia bordolese sui tagli importanti, perché il batterio penetra attraverso le ferite e attraverso le cellule vegetali va a integrarsi nella struttura genetica della pianta colpita. È utile la prevenzione, ad esempio, dovendo mettere a terra rose a radice nuda, si può ricorrere alla zaffardatura, integrando il composto aggiungendo la poltiglia bordolese, e lasciare la rosa in immersione il tempo sufficiente perché le radici se ne impregnino.

Per spiegazioni sulla zaffardatura (o inzaffardatura) seguite il prossimo post.

mercoledì 19 marzo 2025

LA GALLA DEL COLLETTO O TUMORE DELLA ROSA

Cattivissime notizie. Anzi pessime.

Ho scoperto che tre delle mie rose sono malate, e così le ho dovute togliere. Sono la Ferdinand Pichard, la Hanabi e la Alissar Princess of Phoenicia. Tutte grandi rose, le prime due variegate.

Ma di che malattia si tratta?

Nelle foto sotto vedete il male che ha colpito le mie piante. Non l'avevo mai visto prima.



Quando ho potato ho notato questa formazione nera alla base dei rami, praticamente nel punto di innesto. Non conoscendo questa malattia, in un primo momento pensavo si trattasse di marciume provocato dalle troppe piogge. Ma leggendo vari post su Facebook, in gruppi dedicati alle rose, mi sono resa conto che le mie piante erano malate di GALLA DEL COLLETTO, praticamente un tumore dovuto ad un batterio. Ho trovato una spiegazione molto esauriente nel gruppo Facebook di Dirk Milis, che seguo da tempo.


La Galla della Colletto è una comune malattia delle piante causata dal batterio del suolo Agrobacterium Tumefaciens. È presente in tutto il mondo e si verifica su arbusti legnosi e piante erbacee tra cui uva, lamponi, more e rose.

I sintomi della galla coronaria includono escrescenze rotonde, simili a verruche o a cavolini, di 5 cm o più di diametro, che compaiono sulla linea del terreno o appena sopra di essa, o sui rami e sugli steli più bassi. 























Il nome deriva proprio dalla corona simile ad una escrescenza nel punto dell'innesto o appena sopra. 

Le piante con diverse galle possono non essere in grado di far risalire l'acqua e le sostanze nutritive su per al tronco e diventare così indebolite, rachitiche e improduttive. Le piante più giovani possono morire più facilmente delle adulte, perchè sviluppano velocemente tessuto malato. 

I batteri responsabili della galla possono persistere nel terreno per molti anni e vengono rilasciati quando le galle diventano sature di umidità o quando le galle più vecchie si deformano. Le piante sensibili sono infettate da ferite o abrasioni fresche, molte delle quali sono il risultato di potatura, congelamento, lesioni, insetti del suolo, coltivazione e altri fattori che possono danneggiare le piante. Il materiale da vivaio è spesso infettato attraverso le cicatrici dell'innesto. 

COSA POSSIAMO FARE PER EVITARE CHE ACCADA? 

Non c'è nessuna prevenzione garantita, ma si può limitare la possibilità di infezione:

- Selezionare varietà resistenti quando possibile e comprare le piante da un vivaio con una buona reputazione

- evitare lesioni o ferite da potatura che possono venire a contatto con il terreno

- Disinfettare le cesoie dopo l'uso. 

E SE LA MIA ROSA E' INFETTATA?

Purtroppo la istruzione è l'unica opzione. Mentre la vostra rosa può ancora sopravvivere per anni, permetterà però alla malattia di diffondersi. La rimozione immediata è assolutamente necessaria. Rimuovere quindi la rosa e cercare di sbarazzarsi di tutte le radici. Bruciare i resti e non gettare le ceneri nel giardino o nel cumulo del compost. Rimuovere il terreno dove la rosa infetta è cresciuta, più o meno in una misura di 60X60 cm. Riempire il buco con terra fresca da un'altra parte del giardino. La sterilizzazione del terreno è un modo buono ed efficace per uccidere i batteri ma è costoso.

IL MIO VIVAIO MI HA DATO UNA ROSA INFETTA. COSA DEVO FARE?

Questo è male, davvero male. Significa che il vivaio è contaminato con i batteri. Far sapere al vivaio che ti hanno dato una pianta infetta e chiedere un rimborso. Non comprate altre rose da questo vivaio finché non prendano le dovute misure. Solo la sterilizzazione professionale dei campi di rose al vivaio è un buon metodo efficace. 

I governi degli Stati Uniti e del l'Europa stanno sviluppando un gene della rosa resistente alla malattia della galla. Speriamo nel futuro di vedere risolto questo problema.


E NEL MIO CASO, COSA STO FACENDO?

Per prima cosa, ieri ho tolto tutte e tre le piante, dopo aver potato i rami praticamente a zero. E' stato anche faticoso perchè erano piante di 6-7 anni di età, con radici profonde.

Poi ho iniziato a scavare via la terra dalle buche. Per ora ho terminato la prima. La terra che ho tolto l'ho portata nell'orto, dall'altra parte della casa, e ho portato indietro altrettanta terra sana. Speriamo che alle carote che pianterà mio marito non venga la galla delle rose.

Prima di versare nella buca la terra pulita, ho voluto disinfettare la buca. Ma non sapevo come fare. Alla fine ho acceso un fuocherello con carta, cartone e bastoncini di legno. Avrà bruciato una decina di minuti, non so se siano sufficienti, ma il fuoco faceva molto fumo e temevo che i vicini chiamassero i pompieri.

Poi ho foderato la buca con cenere di legna (teniamo sempre d'acconto la cenere che fa il caminetto durante l'inverno). Infine ho messo la terra pulita.

A scampo di ogni futura contaminazione, nel posto delle tre rose malate metterò rose IN VASO, così passerà un po' di tempo prima che le radici passino dal terriccio del vaso al terreno del giardino.

Questo è quanto ho fatto io. Non so se esistano "ricette" diverse, se qualcuno sa di altri metodi sarei contenta di conoscerli.

Ah, dimenticavo: col senno di poi, mi sono ricordata che queste tre rose già negli anni scorsi (almeno 1 o 2) avevano già dato segni di sofferenza: rami che si seccavano all'improvviso, diminuita vigoria. Quindi tenete sempre d'occhio le vostre piante!