venerdì 2 luglio 2021

LA HALL OF FAME DELLE ROSE

La World Federation of Rose Societies (WFRS) è una federazione di società di amanti di rose di 39 paesi mondiali, tra cui l'Italia.

Tra i tanti obiettivi della WFRS, oltre a divulgare le conoscenze sulle rose, vi è anche quella di attribuire premi a quelle che sono ritenute le rose più amate, elette attraverso un voto popolare dei paesi membri.

Cominciato nel lontano 1976, ogni due-tre (non ho capito bene) anni viene scelta una rosa che entra di diritto nella Hall of Fame delle rose.

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1976: Peace (Ibrido di Tè, Meilland 1939)

Creata nel 1939 da Francois Meilland e chiamata in onore di sua madre, Madame A. Meilland. Durante i giorni bui della seconda guerra mondiale, nel suo vivaio vicino a Lione, Francois produsse un promettente nuovo cespuglio con un incrocio tra Joanna Hill, Charles P. Kilham e Margaret McGredy.

Meilland non poteva sopportare l'idea questa rosa potesse andar perduta per sempre a causa della guerra: un fascio di fragili talee prese l'ultimo aereo alleato da Parigi raggiungendo le più svariate destinazioni. In ogni paese quindi questa splendida rosa prese un nome diverso: in Italia Gioia, in Germania Gloria Dei, nei paesi anglosassoni Peace.

Peace oggi è probabilmente rosa più nota al mondo e i venti anni che seguirono dalla sua introduzione sono dominati dalle sue piantine, per cui quasi ogni rosa moderna può rivendicarla come antenato.

Numerosi i suoi riconoscimenti, tra l'altro insignita della medaglia d'oro a Portland nel 1944, proprio il giorno della resa del Giappone.

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1979: Queen Elizabeth (Grandiflora, Lammerts 1954).

Ibrido di Tè dal fiore molto grande, fu per questo motivo la prima rosa ad inaugurare il gruppo delle "Grandiflora". Fiori rosa chiaro brillante, non profumati, la pianta è molto sana e robusta.

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1981: Fragrant Cloud (Ibrido di Tè, Tantau 1963).

"Nuvola profumata", questo il significato del suo nome. Bellezza, dimensione e profumo meraviglioso: ha tutte le qualità che si possono ricercare in una rosa.

Dal colore vermiglio brillante, ha fiori grandi e ben formati per lo più solitari.

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1983: Iceberg (Floribunda, Kordes 1958).

Risultata dell'incrocio tra un ibrido muschiato (Robin Hood) e un ibrido di tea (Virgo) è classificata come floribunda.

E' eccezionalmente rustica e fiorifera: i boccioli sono lunghi, a volte verdognoli o rosa, mentre i fiori leggermente doppi sono candidi.

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1985: Double Delight (Ibrido di Tè, Swim & Ellis 1977).

Double Delight è una delle rose moderne meglio conosciute e apprezzate.

Non si sa se il suo nome fa riferimento ai due colori contrastanti nei suoi fiori o se "doppia delizia" siano il suo colore e il suo profumo.

La spettacolare combinazione dei colori ed il sensazionale profumo rendono questa classica rosa unica nel suo genere.

Il boccio elegante si apre in un fiore pieno e con grandi petali, dove il bianco avorio e il rosso ciliegia variano nelle proporzioni a seconda delle stagioni. Rifiorente e con lunghi steli da recidere.

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1988: Papa Meilland (Ibrido di Tè, Meilland 1963).

A detta di molti Papa Meilland è il miglior ibrido di tea cremisi al mondo; indubbiamente è uno dei più fragranti: emette un profumo dolce, intenso e penetrante premiato con riconoscimenti internazionali.

I fiori sbocciano solitari portati da lunghi steli e durano a lungo; non molto prolifica ma i suoi fiori sono di una qualità eccelsa.

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1991: Pascali (Ibrido di Tè, Lens 1963).

Una delle più note HT di colore bianco, dedicata probabilmente all'artista Pino Pascali che nei primi anni 1960 ha creato paesaggi che ricordano forme primitive di paradisi perduti.

I fiori sono candidi, con il retro dei petali bianco avorio che genera riflessi color crema nelle ombreggiature tra i petali.

I fiori si aprono lentamente e sbocciano solitari su lunghi steli che li rendono adatti al taglio. Delicato e dolce il profumo.

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1994: Just Joey (Ibrido di Tè, Cant 1972).

Il punto di forza è la sua bellezza in tutti gli stadi di sviluppo: i boccioli si dispiegano elegantemente e i fiori aperti hanno i petali grandi, sostanziosi e ondulati disposti in maniera deliziosa attorno agli stami cremisi.

I petali di colore arancio-crema o camoscio, con il retro albicocca, sbiadiscono al crema quasi bianco iniziando dall'esterno e creano sfumature diverse in ogni fiore.

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1997: New Dawn (Ibrido di Wichurana, Dreer 1930).

Tradotto è "Nuova Alba", e in effetti New Dawn è stata anche l'alba di una nuova era di rose rampicanti: la rosa che ha dato origine a molti climber moderni rifiorenti e ancora oggi la migliore, la più amata, la più vigorosa di tutti.

Ha fiori di media grandezza, rosa pallidissimo e argentato, che si fa più scuro nel centro, in mazzi. Il profumo è fresco e fruttato, le foglie lucide e sane.

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2000: Ingrid Bergman (Ibrido di Tè, Poulsen, 1984).

Dedicata alla attrice svedese Ingrid Bergman, produce fiori di un caldo colore rosso scuro vellutato con grandi fiori ben formati su steli singoli. Estremamente fiorifera.

Verde scuro, coriaceo e lucido il fogliame, cresce compatto ed eretto; molto resistente alle malattie.

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2003: Bonica 82 (Floribunda, Meilland 1981).

È senza dubbio ancora oggi una delle rose moderne più vendute in Europa.

Deve questo successo alla delicatezza del colore dei suoi fiori unita alla rusticità della pianta, solido cespuglio capace di sopportare temperature anche prossime ai 30 gradi sotto zero.

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2006: Pierre de Ronsard (Rampicante, Meilland 1985).

I fiori di Pierre de Ronsard hanno un fascino antico, anche se questa rosa ha esclusivamente ascendenti moderni.

I fiori sono grandi, a coppa e fitti di petali lunghi e larghi, che impiegano vari giorni per distendersi.

Di colore crema o avorio con margini dei petali rosa intenso, ma il colore è molto variabile; i fiori tendono a incurvarsi in modo grazioso sotto il proprio peso.

La prima fioritura è particolarmente abbondante e copre la pianta da cima a fondo.

PARI MERITO:

2006: Elina (Ibrido di Tè, Dickson 1984).

Reca corolle molto grandi, raffinate e di un tenue giallo primula, singole sui fusti. L’arbusto è vigoroso e sano. Una rosa con i classici fiori di Ibrido di Tea.

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2009: Graham Thomas (Rosa Inglese, Austin 1983).

E' l'unica rosa inglese presente nella Hall of Fame.

Le corolle sono di media grandezza, a forma di coppa perfetta, di un giallo sole molto intenso e brillante, un colore ineguagliabile da qualsiasi varietà di Rosa Moderna, e impossibile da trovare tra le Rose Antiche.

Il profumo è quello tipico delle rose di questo colore, di tè con un tocco di viola.

La pianta è eretta, ramificata, molto vigorosa, con foglie lucide, verde chiaro.

Graham Thomas è uno dei più autorevoli giardinieri inglesi del nostro tempo, ed è grazie alla sua passione di collezionista e scrittore di rose che tante varietà di Rose Antiche si possono ammirare ancora oggi nei nostri giardini.

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2012: Sally Holmes (Ibrido di Moschata, Holmes 1976).

Scoperta da Robert A. Holmes che la dedica alla propria moglie Sally nel 1976, la ottiene dall'incrocio tra Ivory Fashion × Ballerina. Un Ibrido di Rosa Moschata dai fiori grandi e semplici, delicatamente profumati, raggruppati in ampie ombrelle d'un bianco caldo dalle leggerissime sfumature albicocca, appena schiusi. Come pure albicocca sono i bei boccioli, lunghi e affusolati.

Grande cespuglio, eretto, dal fogliame chiaro, sano. Sempre in fiore, offre un grande spettacolo. Puo essere coltivata come rampicante con ottimi risultati.

Può essere coltivata anche in vaso, tollera la mezz'ombra.

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2015: Cocktail (Rampicante, Meilland 1957).

Si dice che Cocktail risulti una rampicante al sud, e un arbusto al nord. I fiori hanno corolla semplice di 5 petali, di un rosso brillante con il centro giallo e fragranza speziata. Le fioriture sono eccezionali; il fogliame è sano.

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2018: Knock Out (Shrub, Radler 1988).

Fiorisce ogni 5-6 settimane, dalla primavera ai primi geli, creando un impressionante spettacolo di fiori bellissimi. Figurano ottimamente in ogni paesaggio e in ogni clima. Le rose Knock Out sono le più resistenti alle malattie che si possano trovare oggi sul mercato, e molto facili da coltivare. Inoltre sono auto-pulenti, così non occorre spuntarle dopo la fioritura.

venerdì 25 giugno 2021

LA ROSA, IL FIORE DELLA MADONNA

Mi sono lasciata sfuggire il mese di maggio, dedicato alla Madonna, per pubblicare questo post. Va bene comunque in qualsiasi momento. Ecco un excursus storico sulle radici della tradizione che vuole la regina delle rose il fiore dedicato alla Vergine Maria...

La rosa nella simbologia cristiana è per eccellenza il fiore della Madonna - "rosa senza spine", come quelle che si diceva crescessero nel Paradiso terrestre - perchè nata senza peccato originale.

I colori che si svelano nelle innumerevoli varietà, al progressivo sbocciare dei petali, ricordano i Misteri della Redenzione: si passa dal bianco che richiama l'Immacolata e l'infanzia di Gesù, alle striature rosse che ricordano la Passione di Cristo, al giallo eburneo della luce della Risurrezione.

La rosa canina a cinque petali fa riferimento poi alle cinque ferite di Gesù sulla croce.

Intorno al 1200, nel Roman de l'Estoire dou Graal di Robert de Boron, cavaliere originario della Franca Contea, troviamo una delle prime definizioni della madonna come Rosa Mystica: [...] Piena di ogni virtù, in Lei [...] ogni bellezza. Ella profuma come un roseto, Ella è come un giardino pieno di rose, dal momento che portò racchiusa nel Suo grembo la Mistica Rosa [...].

Mentre il Boron così scriveva, sulle facciate delle cattedrali medievali alla Rosa Mystica venivano dedicati rosoni sempre più lavorati e "fioriti", sintesi mirabili di un linguaggio architettonico ricco di simbolismo e misticismo.

Grazie alla predicazione di San Domenico, all'incirca cinque secoli dopo, si sviluppa la pratica devozionale che inizia a chiamarsi rosario "rosarium in latino" o roseto. Simbolicamente il rosario è una corona di rose spirituali offerte alla Madonna; per sancire ancor più strettamente il legame tra la pianta vegetale ed il rito spirituale, molti rosari verranno fabbricati dapprima con il legno di rosa e poi anche con i petali del fiore pressati, ancor fragranti di profumo.

Una tra le tante leggende nate intorno alla nascita del rosario, vuole che lo stesso Arcangelo Gabriele avesse intrecciato con 150 rose celesti tre corone per la Madonna: una di rose bianche per ricordare i momenti dell'infanzia di Gesù; una di rose rosse indicanti la passione e il dolore; l'ultima di rose d'oro quale testimonianza di gloria e trasfigurazione.

(da Il Nuovo Diario Messaggero del 9 maggio 2021)

Nella foto: Madonna della Rosa di Raffaello Sanzio.