martedì 4 agosto 2020

IL ROSETO COMUNALE DI ROMA

Ritornando in Italia, non si può ignorare il Roseto comunale di Roma.

(Di MM - Foto propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=767361)

LA STORIA
Unico al mondo per la sua spettacolare posizione, si adagia sulle pendici dell'Aventino, di fronte ai resti del Palatino, appena sopra il Circo Massimo. Di dimensioni contenute, offre una magnifica vista che spazia dal colle Palatino, al campanile di S. Maria in Cosmedin, alla cupola della Sinagoga, al Vittoriano, fino ad arrivare all'osservatorio di Monte Mario.
Fin dal III sec. a.c. il luogo in cui sorge il roseto era dedicato ai fiori. Tacito, negli Annales, parla di un tempio dedicato alla dea Flora, i cui festeggiamenti, "floralia", si svolgevano in primavera nel Circo Massimo.
Ricoperto di orti e vigne fino a tutto il XVI sec., divenne, nel 1645, l'Orto degli Ebrei con annesso il piccolo cimitero della Comunità. Dal 1934, anno del trasferimento del cimitero ebraico al Verano, l'area, destinata dal piano regolatore generale di Roma a Parco, rimase incolta fino al 1950, quando divenne sede del nuovo roseto comunale. L'antico, che si trovava sul colle Oppio, era andato distrutto nella seconda guerra mondiale. Come ringraziamento alla comunità ebraica, che aveva permesso di ricreare il roseto in un luogo sacro, venne posta all'ingresso del giardino una stele in ricordo della precedente destinazione, e i vialetti che dividono le aiuole nell'area collezione, assunsero la forma della menorah, il candelabro a sette bracci, simbolo dell'Ebraismo. Il giardino segue la pendenza del terreno con una forma ad anfiteatro. Il disegno architettonico vuole mimetizzare la frattura orizzontale costituita da via di valle Murcia, che divide il giardino in due parti.
Nell'area più vasta si trova la collezione di rose botaniche, antiche e moderne. Nella parte in basso, più piccola, si trovano i settori dove vengono dimorate le rose partecipanti al "Premio Roma" e la collezione delle rose che, dal 1933 - anno della prima edizione svoltasi a Colle Oppio - hanno vinto questa prestigiosa manifestazione.

LA COLLEZIONE
Nella sezione più ampia è ospitata un'interessante collezione, in tutto circa 1200 esemplari, di rose botaniche, antiche e moderne, rinomata in tutto il mondo per la sua straordinaria bellezza. Gli esemplari coltivati provengono un po' da tutto il mondo: dall'Estremo Oriente sino al Sud Africa, dalla Vecchia Europa sino alla Nuova Zelanda, passando per le Americhe. Sono presenti specie primordiali, o "rose botaniche", che risalgono a 40 milioni di anni fa, molto pregiate e poco conosciute, dimorate insieme alle "rose antiche", tutte di grande originalità e bellezza.

Nella seconda sezione, più piccola, vengono ospitate le nuove varietà di rose appena create, inviate qui da tutto il mondo, che dopo una permanenza di due anni partecipano al concorso internazionale "Premio Roma" per nuove varietà.

IL CONCORSO
Il concorso è riservato alle più belle varietà di rose, apre la stagione internazionale delle manifestazioni europee come quelle di Barcellona in maggio, Parigi (Concours international de roses nouvelles de Bagatelle) e Ginevra in giugno, Vienna, Dublino, l'Aja (Westbroekpark) e Hague in luglio e Glasgow (Tollcross Park) in agosto; si tratta di un avvenimento di grande importanza nel campo della coltivazione di questo fiore. La manifestazione è promossa e organizzata dall'Assessorato all'Ambiente del Comune di Roma.
Due anni prima della manifestazione le diverse varietà a concorso arrivano da ogni parte del mondo al Roseto Comunale Romano dove vengono curate dai tecnici del Roseto e controllate da una speciale Giuria Permanente che valuterà vari aspetti come il portamento della pianta, al resistenza alle malattie, la rifiorenza ecc..definendo un punteggio tecnico per ciascuna varietà.
Un Punteggio Estetico viene dato il giorno del concorso da una Giuria Internazionale, dichiarando vincitrice una rosa per ogni categoria in gara.
A livello internazionale il premio è riconosciuto come "International Trials for New Varieties".

Categorie delle varietà in gara
Floribunde
Mini
Coprisuolo
Sarmentose
Ibridi di Tea (H.T.)
Arbustive da Parco

Premi speciali
Premio Fragranza




Rosa dei Bambini
Rosa degli Angeli senza Ali
Rosa Moderna Color Rosa più Bella

Rosa dei Pittori



Nella foto, la rosa "Mistral" di Barni, vincitrice del primo premio per la categoria "Floribunde" nel 2015

mercoledì 15 luglio 2020

IL PEGGY ROCKEFELLER ROSE GARDEN DI NEW YORK

Continuando nel giro attorno al mondo, alla ricerca dei roseti più belli e famosi, ci fermiamo a New York, dove nel quartiere del Bronx si trova il New York Botanical Garden, spesso abbreviato in NYBG,  uno dei giardini botanici e dei “musei viventi” più grandi e importanti al mondo.
Il Giardino fu fondato nel 1891 su iniziativa del botanico Nathaniel Lord Britton e di sua moglie Elizabeth, in collaborazione con la Città di New York, “allo scopo di creare e mantenere un giardino botanico, un museo ed un arboreto, per collezionare e coltivare piante, fiori e cespugli, per il progresso della scienza e della conoscenza botaniche (…), e per diletto ed istruzione del popolo”.


Il NYBG presenta un insieme complesso di giardini, collezioni botaniche e mostre di piante viventi.

Il Peggy Rockefeller Rose Garden è tra le destinazioni più popolari del Giardino Botanico da maggio a ottobre, quando più di 650 varietà di rose sono in piena fioritura. Le rose piantate qui includono varietà antiche selezionate per i loro profumi inebrianti e selezioni moderne scelte per la loro resistenza alle malattie, ai parassiti e alla loro bellezza. I panorami - e i profumi - sono davvero abbaglianti.

   

Progettato dall'architetto paesaggista Beatrix Farrand nel 1916, questo giardino fu completato nel 1988 con il sostegno di David Rockefeller e intitolato a sua moglie Peggy, orticoltore e ambientalista che amava le rose. Il Rose Garden ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali ed è considerato uno tra i migliori roseti al mondo.

A Peggy Rockefeller è stata anche intitolata nel 1992 una rosa ibrido di tea dello statunitense J. Benjamin Williams. Nella foto sotto.