martedì 19 luglio 2016

A PROPOSITO DI IRRIGAZIONE DELLE ROSE

Presa dal sacro fuoco per tutto quanto riguarda le rose, ho acquistato un secondo libro su tale argomento (il primo, lo ricordo, è "Sublime Rosa" di Vittorio Barni, nella prima edizione e non nella terza aggiornata come in questa immagine).
Il mio secondo acquisto è "Le Rose - Moderne coltivate ed allevate da amatori, floricoltori, seminatori", del famoso ibridatore italiano Domenico Aicardi. E' un libro che all'apparenza può sembrare datato, scritto nel 1951. Invece, leggo nella quarta di copertina: "questa monografia... intende essere in primo luogo un rigoroso punto di riferimento per chiunque voglia interessarsi, giorno dopo giorno, alla storia e alla coltivazione della Regina dei Fiori. Per competenza e passione viene universalmente considerato il contributo più importante che sia stato edito sull'argomento negli ultimi cento anni: una luce che continua a illuminare il cammino dei neofiti e degli esperti.
 
Pur essendo un manuale pieno di tecnicismi (che rivelano le profonde conoscenze biologiche, tecniche, naturalistiche ecc. del grande Aicardi), la lettura risulta scorrevole e molto piacevole.
Una parte mi ha colpito in questo particolare momento di gran caldo: quello che riguarda l'irrigazione delle piante di rose, e che riporto di seguito.
"Annacquare sembra una cosa facile e di nessun conto, mentre è un'operazione delicata, che richiede una certa pratica, dovendola eseguire a tempo e a modo. L'acqua, come sappiamo, è l'elemento più importante per mantenere attiva e turgida la vegetazione; senza la sua presenza i concimi restano inattivi; pertanto per nessuna ragione bisogna dilazionare l'annaffiamento a quando il terreno comincia a disseccarsi, peggio se fosse già asciutto. Ogni qualvolta somministrate acqua alle rose, siate generosi. Se al momento, per qualsiasi causa, l'acqua di cui disponete non fosse sufficiente a bagnarle tutte, annacquatene soltanto una parte come si deve, quelle che restano le bagnerete non appena vi sarà possibile. La peggior cosa che si possa fare nell'annaffiare è non dar acqua a sufficienza, poichè ciò non porta alcun giovamento reale e si perde liquido e tempo. Se avete acqua a volontà, non gingillatevi con il tubo di gomma in mano, deponetelo in terra vicino al piede della pianta e lasciatevelo fino a quando l'acqua rigurgiti ed abbiate la certezza che sia arrivata sino alle radici profonde.
[...] l'acqua di irrigazione, per trovarsi nelle condizioni termiche migliori, dovrebbe avere la stessa temperatura del terreno, poichè se è troppo calda accelera la vegetazione e se è troppo fredda la rallenta, portando nei due casi squilibrio alla circolazione della linfa.
Un altro pregiudizio è quello che non si debba eseguire l'annaffiamento di giorno con il sole cocente. Le rose non sono come certe piante ortive o da fiore, specialmente annuali, ch'è preferibile annacquare di sera. Esse sono piante legnose, dal sistema radicale vigoroso e profondo e con la chioma mantengono un'ombra rotante al loro piede, che impedisce il riscaldamento eccessivo del terreno".

Ho evidenziato in neretto le parti che mi hanno colpito di più, in quanto anche io avevo un comportamento errato riguardo a queste situazioni.

mercoledì 13 luglio 2016

ROSA RUBATA

Ora che la pianta ha attecchito ed è addirittura fiorita, posso confessare il mio crimine: dalla mia vacanza sulle Dolomiti mi sono portata a casa un rosaio di rosa rugosa che era piantato in una aiuola pubblica. 
Era piccolina, non si vedeva neanche dove l'ho presa, ce n'erano tante... questo per giustificare la mia azione. ;-)

In più la stagione, come sapete (fine giugno), era molto avanzata, le altre piante vicine stavano per fiorire, insomma, nulla mi garantiva che riuscisse ad a radicare.
Appena tornata a casa, in piena notte (erano le 23) l'ho interrata, l'ho innaffiata molto abbondantemente, l'ho circondata di sedie da giardino perchè di giorno non fosse bruciata dal sole. Ho continuata ad innaffiarla molto tutti i giorni; certo, un paio di rami si sono seccati, e anche diverse cime. Ma poi ha ributtato i germogli, e, come ho detto, stamattina è fiorita! Il fiore è semplice, color magenta, molto molto profumato, una essenza dolce.
Guardando qua e là in internet penso di aver capito che si tratta o di una Rosa rugosa typica o di una Rosa rugosa scabrosa (non ho notato grosse differenze nelle foto online), o un'altra simile.
Sarà la rosa n. 52.

Alcune notizie sulla rosa rugosa.
La rosa rugosa è una specie della rosa originaria della Corea, del Giappone, della Cina e della Siberia caratterizzata dalla sua buona resistenza al freddo.
L'arbusto può raggiungere un'altezza di 1,6 m, ed una larghezza di 2,5m.
Le foglie di questa specie presentano delle venature caratteristiche, (da cui deriva il nome specifico "rugosa"). La lamina è oblunga e seghettata. In autunno, le foglie assumono belle sfumature rossastre.
Il fiore è bianco o rosa con gli stami gialli, è relativamente piuttosto grande; i petali sono nettamente aperti e non racchiusi a calice, specie nei fiori semplici. I fiori possono presentarsi a gruppi, ma più frequentemente sono singoli. La pianta è rifiorente e produce bacche lucide che passano dal verde al rosso-arancione scuro. Hanno forma globosa-oblata (schiacciata, più larga che lunga), sono grandi (2 - 2,5 cm di diametro), con una considerevole quantità di polpa.

Importata in Europa nel 1796, questa rosa è oggi una delle specie più diffuse nel continente. In coltivazione, la rosa rugosa è resistente e viene utilizzata per l'ibridazione.