venerdì 29 aprile 2016

Rosa di Anna (ottenuta da seme)

Ho già scritto delle rose nate da seme la scorsa primavera, e di quella che ho regalato alla mia amica Anna: sembrava avere un fiore un po' strano, con i petali piuttosto "corti".
Ebbene, sorpresa, la rosa si è ulteriormente aperta, e ne è risultato un bel fiore, rosso vivo. Peccato non abbia profumo! (foto a destra)
Pare che le rose nate dai semi ottenuti da rose innestate, siano rose selvatiche, cioè ereditano il carattere dal portainnesto piuttosto che dalla pianta innestata. Queste rose selvatiche rimangono pertanto piccoline.  Però... non è sempre detto, come mi ha spiegato Maria Vittori dei Vittori Vivai di Forlimpopoli. Può anche capitare che si ottengano delle piante che si sviluppano come rose "normali".
Tra le mie "sopravvissute" all'inverno (6 in tutto), quattro sembrano abbastanza piccoline, mentre due sono un po' più alte.  Non sono molto belle, ma non ho certo delle pretese... i miei sono tutti esperimenti!

Ecco le "bambine", hanno già un anno. Due le ho lasciate in vaso, 4 le ho messe a terra. 

Ancora su oidio

Visto che, come ho già scritto, molti rosai del mio giardino sono stati contaminati dall'oidio, oltre alla classica cura a base di solfato di rame, ho trovato in internet le istruzioni per creare una soluzione casalinga, utile soprattutto perchè la "infezione" non si propaghi ulteriormente.

Ecco la ricetta:
- miscelare un cucchiaio di bicarbonato di sodio e 4 litri d'acqua a temperatura ambiente
- aggiungere 1-2 gocce di sapone liquido (possibilmente senza profumo): aiuterà la miscela ad aderire meglio alla pianta
- aggiungere un cucchiaio di olio vegetale (oliva, arachidi, ecc.). 
- Mescolare per creare un'emulsione in grado di bloccare la diffusione delle spore, limitando una nuova propagazione del fungo.
- Spruzzare la soluzione su tutte le aree della pianta affette da oidio.

Ieri ho provato: adesso vedremo i risultati.