domenica 26 aprile 2020

LA PRIMA A FIORIRE

Tra i circa cinquecento semi di rosa che ho seminato lo scorso inverno, ho ricavato, sempre che non ci siano ulteriori defezioni, 53 piantine, "plantule" o "semenzali" in linguaggio da vero ibridatore.

La prima a fiorire è stata questa:

 

  


Gli esperti affermano che il primo bocciolo dovrebbe essere tagliato via prima che fiorisca, perchè sfrutta troppo la pianta. Io non ce l'ho fatta: ve lo immaginate, dopo aver aspettato tanto, tagliare via il bocciolo senza vedere come è il fiore?

Ho trovato un compromesso: ho lasciato il fiore un giorno. Il tempo di fotografarlo, annusarlo, considerarlo da varie angolazioni, e prelevare il polline. Sì, perchè, mi sono detta, chi ha tempo non aspetti tempo!
E siccome in questo momento non sono molte le rose nel mio giardino già fiorite, ho scelto di ibridare la bellissima e profumatissima "Souvenir de Gilles Villeneuve" che quest'anno è stata, appunto, la prima a fiorire.

Ma torniamo alla mia piccolina, che è molto molto profumata, e vediamo un po' la sua ascendenza.
Questa rosa è frutto dell'incrocio:

Monica Bellucci x (Sharifa Asma x Pourpre Charmant)

ha quindi una nonna Gallica (Pourpre Charmant) che, come si sa, non è rifiorente. Infatti su 14 piantine ricavate, solo 6 presentano il bocciolo, quindi sono rifiorenti. Le non rifiorenti non fioriscono mai il primo anno di vita.
Ecco di seguito schematizzata l'ascendenza. A dire il vero non trovo una gran rassomiglianza con nessuno dei genitori o nonni...











martedì 14 aprile 2020

STRANE API

Da qualche tempo, diciamo dalla fine dell'inverno, quindi da quando era ancora abbastanza freddo e non si vedevano fiori in giro, ho notato degli strani insetti nel mio giardino. Sembrano api ma sono più piccole, a volte appaiono in parte ricoperte di una sostanza gialla (immagino sia polline), inoltre si posano spesso sulle foglie delle piante (nel mio caso le rose), lasciando piccole tracce gialle dietro di sè.
L'altra mattina c'era un sole molto caldo, che riempiva il mio giardino, e ho visto un'insolita attività di questi insetti. In pratica sono diventati numerosissimi. Mi sono messa ad osservarli e, sorpresa! ne ho visto prima uno, poi diversi altri, che si posavano sul terreno e sparivano dentro piccoli buchi rotondi.
Avevo già avuto modo di notare alcuni buchi, ma avevo pensato che fossero di formiche.
Ora i buchi nel terreno sono diventati numerosissimi.

Allora ho cercato con pazienza in internet, ed ecco qua, ho scoperto chi sono queste ospiti:
API MINATRICI. 
Sono riuscita a fotografarne una (si fermano per pochissimo tempo quando si posano), e ho fotografato anche i loro buchetti nel terreno.




Sul web ho trovato le seguenti notizie:

"Nella terminologia comune di derivazione anglosassone, le api solitarie sono suddivise a seconda delle loro abitudini di nidificazione. Quelle che scavano gallerie nel terreno sono dette 'api minatrici'. Lo scavo è effettuato con le mandibole e le zampe anteriori: le api dapprima frantumano il terreno con le mandibole, poi usano le 4 zampe anteriori per ributtare indietro la terra, affrancandosi alle pareti del tunnel con le zampe posteriori. Quando lo scavo diventa più profondo, usano anche le zampe posteriori e l'addome per spingere fuori la terra, che forma dei piccoli cumuli all'entrata del tunnel; alcune specie costruiscono delle 'torrette', cioè un prolungamento verso l'alto della galleria, con una curva in modo da impedire l'entrata dell'acqua piovana.. A seconda delle specie, i tunnel hanno forme diverse. Alcuni hanno un asse centrale verticale, da cui si diramano delle gallerie laterali al termine delle quali vi è una camera, che l'ape provvede ad isolare dall'umidità con sostanze secrete da una ghiandola nell'addome, in cui è deposto un uovo con una scorta di polline e nettare per la larva. Fatto questo, l'entrata della camera viene chiusa con terra, e l'ape inizia a scavare un'altra galleria laterale con la corrispondente camera. Il materiale di scavo viene depositato nella galleria precedente, in modo da evitare di portare la terra in superficie. Altre specie sistemano le camere a gruppi. Alcune specie preparano una sola camera per galleria, altre fino a una decina. Le gallerie possono arrivare ad una profondità di 60 cm; una specie che costruisce in terreni sabbiosi, la Dasypoda altercator, arriva fino al metro (si suppone che nidi di tale profondità siano il prodotto del lavoro di più generazioni di api)."