lunedì 1 marzo 2021

UN ANNO DI ROSE


Non abbiamo certo bisogno di dircelo: un anno di pandemia ci pesa sulle spalle e tutti lo sentiamo, eccome! 
Senza entrare nella dolorosa casistica dei morti e degli ammalati, non mi stupisce venire a conoscenza di sempre più numerosi casi di depressione tra persone di tutte le età.

Io sarei una di questi casi, se non avessi una miracolosa cura da mettere in atto, che consiste nella passione per le rose.
Credo che ogni persona alberghi nel suo cuore una passione, un hobby, un segreto amore per qualcosa (non parlo di qualcuno!) che magari si porta dietro fin dall'infanzia...
Tra i miei conoscenti, annovero appassionati di aeromodelli, di scacchi, di pesca, di tiro a segno, di trekking; io sono quella della passione (la mia vivaista la chiama  in senso buono "malattia") per le rose.

Come ho già avuto modo di scrivere, la mia passione per le rose ha covato parecchio sotto la cenere, ed è esplosa nel momento in cui ho avuto a disposizione uno spazio più ampio per ospitarle. Da allora è stato un crescendo coinvolgente e sconvolgente, più mi addentravo nel mondo delle rose più scoprivo che era sempre più vasto. Pian piano mi sono documentata tramite libri, cataloghi cartacei e online, ho fatto esperimenti, e sono giunta ora ad un momento in cui le rose sono in grado di tenermi la mente occupata per tutto l'anno.

A metà febbraio circa si pota (e per questo ho fatto due corsi); poi c'è da lavorare il terreno, fare i trattamenti anticrittogamici e la concimazione, poi già da aprile iniziano a fiorire, allora c'è la corsa a fare le foto che pubblico su Facebook nei gruppi delle rose, e su Instagram. Con la prima fioritura c'è anche l'impollinazione, che pratico da due anni, ed è una delle esperienze più entusiasmanti. Nel frattempo c'è sempre da tenere pulito il roseto dalle erbacce infestanti, e occorre stare sempre all'erta per pidocchi o eventuali infezioni fungine; i trattamenti per queste ultime sono da ripetere sistematicamente durante tutta la stagione vegetativa.
Dopo la fioritura di giugno, si può fare una prima potatura leggera o comunque una ripulitura, e continuano i reportage fotografici fino a ottobre...

Ottobre e novembre sono i mesi migliori per riprodurre le rose tramite talea.
Da ottobre poi è già possibile raccogliere i primi cinorrodi (i falsi frutti delle rose, cioè quelle palline rosse o arancioni), prodotte dalle impollinazioni. I semi si mettono in frigor e dopo 6-8 settimane si possono già controllare perchè alcuni hanno iniziato sicuramente a germinare. Man mano che germinano, sono da mettere in un contenitore con il terriccio e l'indicazione dell'incrocio. Questo lavoro tiene occupato fino a gennaio-febbraio, dopodichè il ciclo ricomincia... 
Chi si occupa di rose a tutto tondo, non ha tempo di annoiarsi e di cadere in depressione! 



mercoledì 24 febbraio 2021

COSA FARE ADESSO CHE HO POTATO? - 3

Per i trattamenti contro l'oidio o "mal bianco" consiglio di aspettare i nuovi germogli e, quando questi hanno una lunghezza di 10-15 cm, eseguire il primo trattamento preventivo, la cui frequenza va decisa in base all'andamento stagionale.
Se il clima è molto asciutto, il trattamento va ripetuto ogni 10-15 giorni; se si allungano i tempi, infatti, si rischia di incorrere in una infezione che, una volta contagiata la pianta, è molto difficile da estirpare.

Contro l'oidio i prodotti che maggiormente uso  sono il Nimrod (15-20 gr in 10 litri d'acqua), il Flint (3-4 gr), l'Anvil (6-10 gr), il Tilt concentrato (1-2 gr) sempre per 10 litri d'acqua.
E' importante aggiungere a qualsiasi miscela un bagnante come se ne trovano tanti in commercio, nella misura di 10 gr per 10 litri d'acqua; questo è importante in particolare modo per le rose, le cui foglie sono cerose, per cui il prodotto tende a scivolar via senza aderire.

In primavera, anche se inoltrata, questi trattamenti si possono fare in qualsiasi momento della giornata, mentre da giugno a settembre è opportuno farli verso sera, in modo da escludere eventuali bruciature da colpi di sole. E' importante anche non eseguire trattamenti dopo la pioggia, ma lasciare asciugare la vegetazione per non diminuire l'efficacia del prodotto.

(da "Una vita tra le rose" di Giulio Pantoli).