Non abbiamo certo bisogno di dircelo: un anno di pandemia ci pesa sulle spalle e tutti lo sentiamo, eccome! Senza entrare nella dolorosa casistica dei morti e degli ammalati, non mi stupisce venire a conoscenza di sempre più numerosi casi di depressione tra persone di tutte le età.
Io sarei una di questi casi, se non avessi una miracolosa cura da mettere in atto, che consiste nella passione per le rose.
Credo che ogni persona alberghi nel suo cuore una passione, un hobby, un segreto amore per qualcosa (non parlo di qualcuno!) che magari si porta dietro fin dall'infanzia...
Tra i miei conoscenti, annovero appassionati di aeromodelli, di scacchi, di pesca, di tiro a segno, di trekking; io sono quella della passione (la mia vivaista la chiama in senso buono "malattia") per le rose.
Come ho già avuto modo di scrivere, la mia passione per le rose ha covato parecchio sotto la cenere, ed è esplosa nel momento in cui ho avuto a disposizione uno spazio più ampio per ospitarle. Da allora è stato un crescendo coinvolgente e sconvolgente, più mi addentravo nel mondo delle rose più scoprivo che era sempre più vasto. Pian piano mi sono documentata tramite libri, cataloghi cartacei e online, ho fatto esperimenti, e sono giunta ora ad un momento in cui le rose sono in grado di tenermi la mente occupata per tutto l'anno.
A metà febbraio circa si pota (e per questo ho fatto due corsi); poi c'è da lavorare il terreno, fare i trattamenti anticrittogamici e la concimazione, poi già da aprile iniziano a fiorire, allora c'è la corsa a fare le foto che pubblico su Facebook nei gruppi delle rose, e su Instagram. Con la prima fioritura c'è anche l'impollinazione, che pratico da due anni, ed è una delle esperienze più entusiasmanti. Nel frattempo c'è sempre da tenere pulito il roseto dalle erbacce infestanti, e occorre stare sempre all'erta per pidocchi o eventuali infezioni fungine; i trattamenti per queste ultime sono da ripetere sistematicamente durante tutta la stagione vegetativa.
Dopo la fioritura di giugno, si può fare una prima potatura leggera o comunque una ripulitura, e continuano i reportage fotografici fino a ottobre...
Ottobre e novembre sono i mesi migliori per riprodurre le rose tramite talea.
Da ottobre poi è già possibile raccogliere i primi cinorrodi (i falsi frutti delle rose, cioè quelle palline rosse o arancioni), prodotte dalle impollinazioni. I semi si mettono in frigor e dopo 6-8 settimane si possono già controllare perchè alcuni hanno iniziato sicuramente a germinare. Man mano che germinano, sono da mettere in un contenitore con il terriccio e l'indicazione dell'incrocio. Questo lavoro tiene occupato fino a gennaio-febbraio, dopodichè il ciclo ricomincia...
Chi si occupa di rose a tutto tondo, non ha tempo di annoiarsi e di cadere in depressione!
Nessun commento:
Posta un commento