lunedì 27 maggio 2024

4° CONCORSO "UNIBO International New Rose Trials"

 Io c'ero. Ed ecco le mie impressioni scritte durante la mattinata.

25 maggio 2024. È la prima volta che partecipo ad un concorso internazionale delle rose. L'emozione è tanta, soprattutto considerando che mi trovo al cospetto di partecipanti del calibro di Barni tra gli italiani, e Tantau, Kordes, Meilland altri tra gli stranieri.
La giuria è numerosissima, formata da alcuni rappresentanti della World Federation of Rose Societies, e da esperti provenienti da tutto il territorio nazionale e anche dall'estero. 



















Dopo la presentazione di rito da parte degli organizzatori, i giudici si sono divisi in gruppetti di 3-4 persone e hanno iniziato a giudicare i rosai in concorso.

Il punteggio è cosí suddiviso:  

Profumo max 10 punti
Bellezza del fiore max 30 punti
Resistenza alle malattie max 30 punti
Impressione generale pianta max 30 punti.

Il punteggio massimo raggiungibile è quindi 100.

Dopo avere girellato un po' tra le file dei rosai che saranno in concorso il prossimo anno, e quelli che hanno partecipato nei 2 anni passati, mi sono avvicinata alla mia pianta in gara e sono stata ad ascoltare i diversi commenti.
(nella foto: le rose che saranno giudicate nel 2025)

















Ho avuto la sfortuna di avere 1 SOLO fiore aperto oggi, mentre tantissimi erano già sfioriti e numerosissimi erano boccioli ancora chiusi.
(vedete nella prima foto come apparivano le mie rose 10 giorni fa, e nella seconda foto come appaiono oggi)









































Della mia pianta è piaciuto soprattutto il portamento generale; penso infatti che sia una delle poche - se non l'unica - vera Ibrido di Tè in gara quest'anno. Risponde infatti alla definizione classica di ibrido di tè, cioè 1 solo fiore per stelo. Altre erano in gara come ibridi di tè anche se presentavano diversi boccioli per stelo.

Ho sentito un giudice anziano che ha giudicato la mia pianta "con fogliame triste"; un altro invece ha detto che ha un portamento eccezionale.
In ogni caso tutti i giudizi, dai più positivi a quelli piú severi, sono assolutamente costruttivi. Posso dire di avere imparato tanto oggi.



















La location è molto bella, si trova alle pendici delle colline, lo spazio dedicato al roseto sperimentale è davvero molto ampio, aperto e arioso. La mattina il tempo per fortuna ha tenuto, c'era il sole e faceva caldo. Verso le 11 peró il cielo ha iniziato a rannuvolarsi. 


















Intanto gli organizzatori hanno raccolgo i punteggi dai giudici man mano che ritornavano dal loro giro, e alle 13 circa ci siamo recati al Resort di Faenza "Villa Abbondanzi" dove siamo stati tutti "coccolati" con un meraviglioso pranzo, e dove si è tenuta la premiazione (al chiuso perchè fuori nel frattempo è scoppiato un temporale).

Prima si è provveduto alla premiazione ufficiale per le medaglie d'oro vincitrici del 2023, in quanto lo scorso anno, a causa dell'alluvione che ha colpito la Romagna e quindi anche Faenza, non si era potuto fare.























Poi è seguita la premiazione del 2024.
Come ho già scritto in un post precedente, le categorie in gara sono 5: “Ibridi Tea a grande fiore unico”, “Coprisuolo e cultivar da paesaggio”, “Floribunda da aiuola”, “Arbustive”, “Rampicanti e sarmentose”.
Pubblico qui sotto le pagine del verbale con le prime 3 rose classificate per ogni categoria, e per i premi "extra":























La mia rosa non si è classificata fra le prime tre della sua categoria (sarebbe stato sperare troppo!), ma ho chiesto all'organizzatrice M. Eva Giorgioni dell'Università di Bologna, se riuscirà a rintracciare il mio punteggio finale.

Ho avuto la fortuna di sedere al tavolo, per il pranzo, con due signori stranieri, una signora olandese, Marga Verwer, una dei rappresentanti del World Federation of Rose Associations, e un signore belga, Frans Thomas, presidente di una Associazione belga. Entrambi per fortuna parlavano bene inglese, soprattutto Marga, e così ho avuto modo anche di rispolverare il mio inglese.


Per chi poi si chiedesse cosa offriva il menù di Villa Abbondanzi, ecco la foto:



























Una esperienza affascinante, istruttiva, soprattutto da ripetere!

venerdì 24 maggio 2024

ROSE ANTICHE: LA ROSA BOURBON

La capostipite di questo gruppo di rose è la Rose Edouard; sussiste tuttora qualche dubbio se uno dei genitori sia una Rosa Damascena o una Rosa Portland, mentre è accertato che l’altro genitore fosse una Rosa Chinensis. L’incrocio naturale avvenne nell’isola Bourbon, attuale Réunion, che trovandosi a metà strada fra l’Oriente e l’Occidente, sulla rotta delle navi, era una delle tappe che i capitani erano costretti a fare per rifornirsi e per trapiantare le piante, che altrimenti non avrebbero sopportato la lunghezza del viaggio. Secondo la tradizione la Rose Edouard nacque nel 1817 In questa isola erano probabilmente prima arrivate le rose europee e poi le Rose Chinensis; un certo Edouard Périchon scoprì per caso la piantina nata da seme, che fu diffusa in Europa da un certo sig. Neumann, responsabile dei jardins des Plant (orto botanico di Parigi). Ma già nel 1819 il botanico francese Breon raccolse dei semi e li inviò ad all'amico Antoine Jacques, giardiniere del duca di Orleans in Francia. Da questi semi nacque una rosa che fu apprezzata soprattutto per la buona rifiorenza autunnale. In pochi anni questa rosa ebbe un successo strepitoso e si diffuse in tutta Europa.

Sono quindi due le mitiche varietà che originarono la stirpe delle Bourbon.

Nel fogliame e nel portamento vegetativo delle Rose Bourboniane si intravedono già alcuni dei caratteri delle rose moderne, mentre i fiori che sono di solito pesanti e doppi ed il loro profumo sono ancora tipicamente riferibili alle rose antiche. Queste rose, benchè abbiano nel loro patrimonio genetico i geni della rifiorenza, tipica delle Rose Cinesi, non sono tuttavia rifiorenti o lo sono in misura molto limitata. Quando in seguito furono a loro volta ibridate con le rose cinesi, il carattere della rifiorenza divenne dominante, tanto che le rose che se ne ottennero furono chiamate Ibridi Rifiorenti.

Ecco alcune rose Bourbon facilmente acquistabili nei vivai di rose.

VARIEGATA DI BOLOGNA











ZEPHIRINE DROUHINE









Questa rosa è stata resa famosa da Agatha Christie, che l'ha usata come falso alibi dell'assassina nel romanzo "La parola alla difesa". L'assassina asseriva di essersi procurata una ferita pungendosi con una rosa, quando la rosa in questione era la Zéphirine Drouhine che è SENZA SPINE.


M.ME ISAAC PEREIRE









M.ME PIERRE OGER









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L'unica rosa Bourbon che coltivo nel mio roseto è REINE VICTORIA. Nei cataloghi viene definita "Un grande classico tra le classiche Rose Bourbon, utilizzabile come cespuglio o piccolo rampicante. I fiori quasi sferici, ben doppi, sono rosa lilla ed iniziano a schiudersi presto nella stagione, con straordinaria abbondanza, per poi rallentare radicalmente la fioritura che riparte, rigogliosa, col fresco autunnale. Il profumo è uno dei più deliziosi nel mondo delle rose. con note agrumate rare tra le rose ottocentesche. Alta e slanciata, con steli lisci dalle con rade spine, ha vegetazione chiara, poco coriacea e piuttosto suscettibile agli attacchi fungini, per cui preferisce climi caldo asciutti."