mercoledì 22 novembre 2023

IL ROSETO DI VITERBO

Ieri ho ricevuto una telefonata che mi ha fatto sprizzare di gioia. Il sig. Carlo Carulli, di Roma, che ha ricevuto l'incarico di rinnovare il Roseto di Viterbo, mi ha chiesto se sono d'accordo di fargli avere una o due delle mie rose, da mettere nel roseto.

Un onore grandissimo!!! Gli ho subito inviato le foto dei tre rosai ibridati da me, che ho al momento a disposizione.










Mi sono quindi subito informata su questo roseto, e ho trovato questo articolo:

(Da: http://www.ortobotanico.unitus.it/index.php/it/collezioni/roseto)

Fu una Rosa bracteata J.C. Wendl. la prima pianta messa a dimora nell'Orto Botanico di Viterbo, il 16 febbraio 1991, qualche giorno prima dell’inaugurazione ufficiale, ed è questa specie a delimitare il confine lungo la strada Bulicame, a nord dell’Orto.

A quasi trent'anni dalla sua realizzazione, si vuole dare una nuova veste a questa importante collezione che contava più di 200 esemplari appartenenti a differenti sezioni, ognuna delle quali rappresentata da una o più specie botaniche e dai relativi ibridi.  Oggi, a causa delle condizioni pedologiche dell’area, necessita di un intervento di recupero.

Per questo motivo è stato pensato un progetto per la realizzazione di un percorso dedicato all'evoluzione del genere Rosa che racchiude un valore storico e culturale fondamentale, oltre che estetico. Il visitatore potrà passeggiare tra bellissimi esemplari, immerso in colori e profumi, attraverso un viaggio che ripercorre la storia della rosa.

Nasce così nel 2019 il “Progetto Rosa, Regina dei fiori” frutto di un’intensa collaborazione tra L’Orto Botanico dell’Università della Tuscia, il Dipartimento DAFNE, il Roseto Comunale di Roma, il Vivaio Michelini di Viterbo e l’azienda Self Garden di Aprilia (Latina).



venerdì 17 novembre 2023

LA ROSA "GARDEN CLUB BIELLA"

"Esistono molte rose che sono state create per ibridazione nel diciannovesimo secolo, quando ancora non esisteva il registro internazionale delle rose, e molti creatori di rose non conservavano i dati. Esistono anche delle rose create in modo accidentale da persone amanti del giardino, delle quali non si sa nulla. Così come esistono rose che si sono ibridate spontaneamente. Qualche giardiniere ebbe queste rose e le piantò da qualche parte, alcune di queste rose forse, facevano parte del piccolo giardino di una casa in campagna, poi abbandonata o distrutta da qualche evento, o ancora una donna innamorata piantò una rosa vicino al suo uomo scomparso. Può anche essere successo che un emigrato appassionato portò con sé, in un paese lontano, la sua rosa preferita, e lei è ancora lì, che aspetta di essere ritrovata. Spesso alcune di queste rose sono ancora coltivate con cura e passione da qualche discendente di un antico giardiniere o fanno ancora parte del giardino di qualche dimora, storica o di famiglia, e vengono chiamate con nomi tipo “la rosa del nonno”, “La rosa della casa”. Nomi che sottintendono che la rosa è sempre stata lì: da quando ho memoria, dicono alcuni. Ogni tanto succede di ritrovare queste rose, in mezzo ai boschi, in un vecchio cimitero, presso un rudere abbandonato o semplicemente lungo la siepe di una antica strada."(da https://www.museoroseantiche.it/index.php/rose-ritrovate).

Le storie di rose ritrovate mi hanno sempre appassionato (vedi la mia avventura per venire in possesso della rosa Moceniga), pertanto oggi presento un'altra rosa ritrovata, a cui è stato dato il nome di "Rosa Garden Club Biella". 















Si tratta di una rampicante ritrovata sulle montagne biellesi. Localmente questa rosa, un tempo diffusa, viene chiamata “delle quattro stagioni” perché i primi boccioli si schiudono in marzo, la massima fioritura avviene verso fine maggio, rinnovata con generosità per tutta l’estate e gli ultimi fiori compaiono ancora in pieno dicembre. Ha portamento rampicante, ma a scarso sviluppo (3 m circa di altezza). I fiori sono rosso cremisi, di 6-8 cm di diametro, intensamente profumati, tanto che il loro profumo si sente anche a diversi metri di distanza.

La particolarità di questa rampicante è che i petali si prestano ottimamente per sciroppi e confetture.

Grazie alla collaborazione con il Garden Club di Biella questa rosa viene riprodotta dal Vivaio Veimaro e messa in commercio da loro in esclusiva.