lunedì 4 aprile 2022

LE MICORRIZE

Non elogerò mai abbastanza i social media per la possibilità che danno di condividere velocemente informazioni ed esperienze tra i gruppi di persone; nel nostro caso, tra gli amanti delle rose.

Fino a circa un anno fa non avevo mai sentito parlare delle MICORRIZE e devo ringraziare a questo proposito l'amico F.V.

 Voi magari sapete già cosa sono, ma ora ne parlerò per tutti.

Circa il 90 per cento di tutte le piante formano un rapporto simbiotico con funghi micorrizici benéfici nel terreno. Spesso, tuttavia, nel terreno non sono presenti abbastanza spore, ad esempio perché sono state uccisi eliminate l'uso di fungicidi.

Le micorrize sono dei microrganismi fungini che realizzano un legame simbiotico con le radici delle piante e del prato. Questo legame stretto tra radice e fungo offre alla pianta numerosi benefici sia nutrizionali che fisiologici.

Il termine micorriza si deve al biologo A.B.Frank e deriva dal latino Myco (fungo) e da Rhizae (radici in greco). Frank aveva osservato che il fungo colonizzava le radici delle piante ospiti creando una rete supplementare di ulteriori piccolissime radici che si espandevano a grande distanza nel terreno alla ricerca di acqua ed altri elementi utili; la pianta a sua volta, con la sintesi clorofilliana, provvedeva a nutrire il fungo.

Quello che succede nella simbiosi è che dopo la colonizzazione dei tessuti radicali, il fungo sviluppa un reticolo di ife, una sorta lunghi di filamenti simili ai peli radicali, che sondano ed esplorano il terreno, assorbendo elementi nutritivi e acqua.

Le ife possono essere lunghe da 10 a 100 volte in più dei normali peli radicali (!) e dopo aver intercettato i nutrimenti e l’acqua, li trasportano fino alle radici e li cedono alle cellule della pianta.

È stato dimostrato che la simbiosi tra i funghi e la pianta aumenta fino a 1000 volte la superficie di assorbimento e amplia in modo enorme il volume di terreno esplorato. Come conseguenza i nutrimenti e l’acqua vengono resi disponibili in quantità molto superiori.

Le micorrize sono sino a 6 volte più efficienti della radice nel prelevare il fosforo, abbassano il pH per aiutare l’assorbimento minerale e inducono una più efficiente assimilazione di azoto e potassio.

Ma non è finita qui perchè i benefici sono ancora più numerosi e sono talmente desiderati dalle piante che esse stesse cedono nutrimenti (esudati radicali) alle micorrize pur di tenersele strette.

Quando una struttura radicale è bene micorrizata vi è una maggior resistenza alle malattie fungine in quanto i patogeni trovano gran parte dello spazio occupato.

Il sistema di ife delle micorrize garantisce inoltre un migliore attecchimento radicale ed è in grado di ripulire il suolo abbattendo la presenza di composti fenolici e metalli tossici.

E dulcis in fundo, le micorrize, formando aggregati con le particelle del suolo, migliorano la struttura del terreno che risulterà più capace di trattenere acqua e aria.

Le micorrize sono disponibili in due forme:

- polvere di micorrize idrosolubili 

- polvere di micorrize non idrosolubili 

Le polveri di micorrize idrosolubili vengono apportate attraverso l’acqua di irrigazione che viene usata come veicolo per arrivare alle radici.

Le polveri di micorrize non idrosolubili vengono usate in tutte le applicazioni in cui è possibile inserirle facilmente nel terreno, quindi mescolate nel terriccio di un rinvaso.

La somministrazione che garantisce un primo livello di simbiosi è l’esecuzione di almeno 3 trattamenti all’anno che solitamente vengono fatti:

- fine inverno / inizio primavera

- fine primavera

- fine estate / inizio autunno

Ovviamente aumentando il numero di interventi aumenta anche la garanzia che si sviluppi bene il legame simbiotico tra micorrize e radici e non vi è alcune controindicazione nell’eseguire più trattamenti, anzi.

È molto importante scegliere solo prodotti professionali ad alta concentrazione di colonie e tenere a mente che i risultati della micorrizzazione non sono visibili immediatamente ma richiedono da 2 a 4 settimane per dare tempo di compiersi la “fusione” tra radici e funghi. Le temperature ottimali per le micorrize sono comprese tra 8 e 30°C e sono relative alla temperature del terreno.

Io personalmente ho iniziato in novembre un primo tentativo di micorizzazione su alcune piante che ho visto un po' in crisi. Probabilmente era tardi e la pianta già dormiente e non so dire al momento se il primo trattamento abbia fatto effetto; comunque ieri sono partita con la seconda micorizzazione. Vedrò tra qualche settimana e vi terrò aggiornati.

Foto: simbiosi micorrize-pianta di rosa



venerdì 1 aprile 2022

IL ROSETO DI MURTA

I Social Network hanno portato molti problemi soprattutto ai giovani, come ad esempio dipendenza e cyberbullismo. Per fortuna, però, hanno anche qualche lato positivo, come ad esempio farci conoscere persone che condividono le nostre idee o i nostri gusti.

E’ stato proprio grazie a Facebook che ho conosciuto una ragazza in gambissima. Si chiama Sabrina Masnata, vive nella provincia di Genova, fa l’insegnante di inglese, ma nel tempo libero si dedica… alle rose!

Lei ed un gruppo di volontari, hanno recuperato un cimitero storico, il Roseto di Murta (rosetodimurta.it).

Dopo anni di abbandono, il cimitero era stato invaso da rovi e arbusti di ogni tipo e per la pulizia è stato necessario organizzare una squadra di circa 15 volontari che, a partire dal 15 gennaio 2019 fino a marzo, ha lavorato per poter riportare alla luce i tesori nascosti del cimitero: sepolture pregiate risalenti soprattutto a fino 1800 e primi anni ’30 del 1900. 

Terminata la fase di recupero, sono state impiantate le rose: 42 piante di Rose Chinesis e dei gruppi ad esse correlate. La scelta di ospitare nel cimitero una collezione botanica di rose cinesi è dovuta al fatto che questa varietà di rose si è è diffusa in Europa proprio negli anni in cui anche il cimitero entrava in attività.

Quando ho conosciuto Sabrina non sapevo nulla della storia del Roseto di Murta. Sabrina l’ho incontrata in un gruppo dedicato alle rose, e un po’ alla volta siamo entrate in confidenza. Lo scorso autunno Sabrina mi ha chiesto se le potevo inviare una talea di una rosa cinese molto rara che io possiedo, la Rosa Moceniga (che trovate a questa pagina del mio blog https://valentinaelesuerose.blogspot.com/p/rosa-n-90-cinese-moceniga.html). Ho inviato a Sabrina 3 talee, confezionate in modo che avessero umidità sufficiente per il viaggio. Purtroppo mi sono affidata alle Poste invece che ad un corriere, e sono giunte a Sabrina dopo quasi 2 settimane. Lei comunque aveva un asso nella manica: le ha affidate ad un esperto dell’orto botanico, che le ha fatte radicare e ne ha ricavato tre bellissime piante.

Nelle foto: alcuni particolari del Roseto di Murta.