martedì 16 dicembre 2025

COME "SENTIRE" UNA ROSA

Chi ama i profumi in generale, sicuramente sa di cosa parliamo quando trattiamo di piramide olfattiva.

La piramide olfattiva è un modello che descrive la struttura di un profumo, suddividendolo in tre livelli di note che si rivelano in momenti diversi: note di testa (immediato e volatile), note di cuore (il "cuore" che emerge dopo, più persistente) e note di fondo (la base profonda e duratura che rimane sulla pelle per ore). 

Questa è la piramide olfattiva generale per quello che riguarda il profumo nelle rose:

Le note di testa, quelle che evaporano subito, sono costituite da due famiglie olfattive: agrumato e aromatico.

Le note di cuore costituiscono la "personalità" del profumo, appare dopo le note di testa, ed sono composte da quattro famiglie olfattive: fiorito, verde, fruttato, speziato.

Infine le note di fondo (in francese "sillage", cioè scia) sono le più tenaci e in questa piramide sono costituite dalle famiglie legnoso e balsamico.

Note agrumate: limone, mandarino, bergamotto...

Note aromatiche: anice, citronella, lavanda...

Note fiorite: rosa, lillà, gelsomino...

Note verdi: edera, foglie, erba...

Note fruttate: fragola, pera, pesca...

Note speziate: cannella, chiodi di garofano, noce moscata...

Note legnose: patchouli, cedro, muschio

Note balsamiche: fave tonka, vaniglia, eliotropio...

Naturalmente ogni rosa profumata non conterrà mai tutte queste famiglie.

Ecco un paio di esempi di profumo di rose tratti dal catalogo di Delbard - 2025-26















La rosa dei pittori "Edgar Degas" ha questa piramide olfattiva:

Note di testa = giacinto

Note di cuore = foglie

                    ribes nero

















Altra rosa di Delbard, cioè Papi Delbard, ha questa piramide olfattiva:

Note di testa = citronella

Note di cuore = rosa

                        pompelmo, pesca, albicocca, litchi

lunedì 15 dicembre 2025

COMMENTO SU "LA DIFFICOLTA' PER GLI IBRIDATORI AMATORIALI"

Mi scrive una carissima amica che ha letto il post precedente dal titolo "LA DIFFICOLTA' PER GLI IBRIDATORI AMATORIALI". Con il suo consenso, pubblico la sua lettera.

Ho letto con interesse il tuo ultimo post relativo alle problematiche degli ibridatori amatoriali.

È un problema che mi ero già posto, anche se nel mio caso sono perfettamente consapevole che al momento non ho nessuna creazione di livello di mercato.

Gli amatori hanno dalla loro la passione, spesso intuito e soprattutto esplorano vie non battute, potenzialmente sono capaci di creare vere novità, inusuali.

Di contro i mezzi sono limitati e le barriere all'entrata sul mercato potenzialmente invalicabili.

Personalmente penso che l'unica via veramente percorribile sarebbe unire le forze creando una associazione no profit.

Una associazione di questo tipo da visibilità, permette di condividere i contatti ma soprattutto dà notevoli agevolazioni per partecipare a fiere specializzate nonché accesso a fondi regionali ed europei..

Apre anche la strada a collaborazioni con Università, i dipartimenti di agraria spesso testano e verificano nuove varietà vegetali nei loro campi prova, per mezzo di tesi di laurea.

Operazione che richiede dedizione e soprattutto scelta oculata dei membri, evitando come la peste le primedonne e quelli che mancano di consapevolezza dei propri limiti...

Come appassionata sto dietro al mercato che vedo essere di 2 tipi:

Uno di gran lunga maggioritario rivolto a tutti dove imperano le vecchie glorie e le novità passeggere del momento dei maggiori ibridatori, un altro per soli amatori, che però esistono, dove si possono trovare varietà di nicchia.

Ed è il secondo a cui puntare.

PS da qualche anno non vedo sul mercato niente di veramente nuovo....

Che ne pensi?

Un abbraccio 

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Nelle foto: la mia Emma's Whims classificatasi seconda al concorso Premio Rosa d’Oro Principessa Maria Letizia di Savoia lo scorso maggio 2025.





LA DIFFICOLTA' PER GLI IBRIDATORI AMATORIALI

Se è brutto è brutto, e alcune cose nel settore delle rose sono proprio brutte...  

Ci sono migliaia e migliaia di amanti delle rose e alcuni diventano ibridatori amatoriali e iniziano a creare le proprie varietà. La maggior parte di queste rose sono, nella migliore delle ipotesi, mediocri e sarebbe sbagliato immetterle sul mercato, ma esistono anche varietà eccezionali. Con varietà eccezionali intendo speciali, qualcosa di nuovo, qualcosa che l'amante delle rose vorrebbe certamente provare e mettere nel suo giardino. Tali rose, dotate di queste qualità, dovrebbero essere accessibili al pubblico. Se è buono è buon, no? 

Invece... no... Molti coltivatori amatoriali di rose rimangono profondamente delusi e scoraggiati quando si scontrano con un muro se cercano di promuovere le loro creazioni. Pochissimi vivai vogliono inserirli nel loro catalogo o propagarli. Sì, possono esserci difficoltà nell'esportazione o nell'importazione di materiale vegetale, quando parliamo dei diversi continenti; ma le rose delle affermate aziende produttrici di rose vengono distribuite dall'Europa all'America, all'Australia e alla Nuova Zelanda e viceversa. Sì, ci vogliono alcuni anni prima che le rose americane raggiungano l'Europa o le rose europee l'America, ma è così. E molte di queste nuove varietà sono mediocri, sempre le stesse. Allevatori amatoriali come Barden, Millington, Viru e Girija Viraraghavan hanno creato rose incredibilmente buone e belle, ma non possono essere acquistate o sono molto, molto limitate.

Prendiamo l'esempio di Oshun (foto sotto) di Paul Barden, un ibridatore di rose dilettante americano. 















Oshun è il frutto dell'incrocio Abraham Darby x  Abraham Darby. Il risultato è mozzafiato e molto sano. Sappiamo tutti che Abraham Darby è una rosa molto difficile e si ammala rapidamente, ma la gente si innamora comunque dei suoi fiori albicocca giganti e profumati. La gente vorrebbe conoscere una rosa con le stesse caratteristiche ma molto più facile da coltivare. Si venderebbe sicuramente.

Nel 2011 Paul Barden smise di creare rose, perché era molto scoraggiato e deluso. Ora le sue creazioni sono così raramente disponibili in così pochi vivai che è necessario mettersi in lista d'attesa per anni per ottenere la varietà che si desidera e la lista d'attesa è lunga, molto lunga.

Ciò chiaramente non è nel migliore interesse degli amanti delle rose e scoraggia le persone a iniziare a ibridare. 

E ora parliamo della situazione nel nostro paese.

In Italia Marc Alberici, classe 1967, ibrida rose da più di 20 anni. Le sue creazioni sono state premiate in diversi concorsi per nuove rose sia nazionali che internazionali. “Souvenir de Gilles Villeneuve”, ad esempio, rosa Polyantha Floribunda creata nel 2010, ha vinto nel 2012 il Premio La Rosa del Pubblico al Concorso Internazionale di Monza; “Angel Eyes” ha vinto il primo premio al concorso di Madrid per la categoria Ibridi di Tè; “Vertigo” ha vinto nel 2024 il primo Premio per il profumo e Premio Pere Dot dell’Ass. Spagnola della Rosa nel concorso di Madrid. Al momento nessuna di queste rose è disponibile per l’acquisto. Fortunatamente io le ho e le potete vedere a queste pagine:











Souvenir de Gilles Villeneuve, profumatissima, con profumo speziato e molto sana













Angel Eyes, molto sana e profumata; ha la particolarità di avere i petali più scuri all'esterno che all'interno













Vertigo, fiore con tantissimi petali, profumatissima e sana.

Sto proponendo Souvenir de Gilles Villeneuve al Vivaio “Rose Glorio”, alla signora Annalisa che in molti di voi devono conoscere. Se desiderate acquistarla da lei, scrivetele e chiedetele di inserirla nel suo catalogo!

Le cose devono cambiare nel settore delle rose da giardino. Il pubblico se lo merita e gli ibridatori amatoriali di rose devono ricevere l'attenzione che meritano quando il loro prodotto è di altissimo livello. Il nuovo talento viene scartato come uno straccio sporco. Ciò indebolisce enormemente l'hobby delle rose.

venerdì 12 dicembre 2025

PIANTARE ROSE IN TERRENO SECCO E ASCIUTTO

Se hai intenzione di piantare una rosa in un luogo asciutto come contro un muro o dove il terreno è sabbioso e si asciuga rapidamente, è bene tenere presente che è sempre meglio piantare ad almeno 50 cm di distanza dal muro. I muri di mattoni assorbono l'umidità e questo avrà sicuramente ripercussioni sulla rosa appena piantata. Forse non direttamente in inverno, ma quando arriva l'estate può rappresentare una questione di vita o di morte per la tua rosa. 

Questo è quello che faccio nel mio giardino secco circondato da muri: pianto rose a radice nuda in vasi in modo che il loro primo anno possano far crescere un grande apparato radicale sano. In autunno poi le pianto in modo che finiscano nel terreno con una bella zolla solida. Mescolo il compost nella buca ove la pianterò per trattenere l'umidità e inserisco anche un tubo nella buca. Il tubo mi assicura di poter annaffiare facilmente la rosa perchè l'acqua va direttamente verso le radici e non defluisce. Quando la rosa è ben radicata tiro fuori il tubo. 

Se non si pianta contro un muro ma il terreno è comunque asciutto, è meglio piantare le rose in vaso oppure coltivarle prima in vaso. Quando ritieni  che la pianta sia pronta per essere messa in terra, consiglio di mischiare nella buca del compost organico e di utilizzare di nuovo un tubo in posizione per innaffiare la rosa in modo regolare in primavera ed estate. Metti sempre uno spesso strato di compost come pacciame (foglie secche, corteccia…) per evitare che il terreno si secchi.




REGISTRAZIONE DI UN NOME E/O DI UNA NUOVA VARIETA'

Grazie alle indicazioni dell'amico F.F., stamattina ho provato ad accedere al sito del MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY.

Per prima cosa, per non perdere inutilmente tempo ad orientarmi all'interno dei numerosi link, ho sfruttato la chat online con un operatore, e ho chiesto come devo procedere per registrare sia il nome di una nuova rosa sia una nuova varietà. L'operatore mi ha gentilmente risposto così:

Per il deposito del marchio  sono previste 3 modalità di deposito:

deposito postale presso Mimit - ufficio italiano marchi e brevetti presso via delle quattro fontane 22-00184 roma

deposito cartaceo presso camera di commercio https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/deposito-titoli-di-proprieta-industriale/modulistica-per-il-deposito-cartaceo

deposito telematico https://servizionline.uibm.gov.it/deposito-online-new/pubblica/index.html accedendo con spid cie o cns

i costi 101 per il deposito comprensivo di una classe di nizza https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/marchi/caratterisctiche-del-marchio/classificazione-internazionale-dei-prodotti-e-dei-servizi-classificazione-di-nizza-2025

48 euro di marca da bollo

34 euro per ogni classe aggiunta a partire dalla seconda https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/tasse-e-tariffe

se vuole fare una ricerca di anteriorità per vedere se il nome è già presente in banca dati https://www.uibm.gov.it/bancadati/ https://www.tmdn.org/tmview/#/tmview

Se lei vuole depositare prima il nome deve fare un deposito denominativo che sarebbe il testo, se lei vuole depositare la rappresentazione grafica può depositare un marchio figurativo.

Sono allora entrata nel sito https://servizionline.uibm.gov.it/deposito-online-new/pubblica/index.html, per procedere occorre fare l'accesso tramite SPID o CIE. Una volta entrati occorre inserire i propri dati personali, poi si sceglie il menù "Servizi" che fa entrare in questa schermata:











non ho continuato oltre perchè al momento non ho ancora deciso cosa potrei iscrivere, comunque il processo mi sembra abbastanza intuitivo, immagino si dovrà cliccare su "Deposita", in Gestione Depositi si potrà controllare se ci sono omonimie, e infine si andrà su Pagamenti per chiudere la pratica. Come mi ha detto F.F., occorrono circa 4 mesi per avere risposta di registrazione avvenuta. 

domenica 7 dicembre 2025

SUGGERIMENTO PER UN REGALO ORIGINALE

Regalare una rosa? Ma dov'è l'originalità?

In realtà vi dimostrerò il contrario.

Infatti lo scorso anno e la scorsa estate ho avuto due richieste simili, che mi hanno fatto tantissimo piacere.

La cara amica Loredana già da tempo mi chiedeva di ibridare una rosa che voleva dedicare alla sua mamma. Mi aveva detto che la desiderava rossa. Finalmente la scorsa primavera 2024 ho pensato di aver ottenuto la rosa giusta per lei. Gliel'ho proposta e a lei è piaciuta tanto, quindi ha accettato. In estate ho quindi provveduto a innestarla e per fortuna nel febbraio 2025 ho visto che almeno un innesto di questa varietà era riuscito. Loredana non vedeva l'ora di averla, ma anche gli innesti hanno bisogno di un certo tempo per maturare. Quindi è solo ora, in dicembre, che ho giudicato che la pianta fosse in grado di affrontare una spedizione  e gliel'ho inviata. A radice nuda.

La rosa è questa:













e sarà battezzata "Rosa Mimma d'Agostino".

E' una rosa moderna, frutto dell'incrocio 

BENJAMIN BRITTEN X MME. HECTOR LEUILLOT

quindi ha sangue di rosa inglese e di rosa ibrido di tè (in questo caso, un ibrido di tè molto antico).

Loredana ha ricevuto la pianta proprio ieri, e non è passato che un giorno, che già mi ha fatto una nuova richiesta. Ha deciso di dedicare una rosa ad una sua cara amica, la cui storia è molto triste. Purtroppo si tratta di una bellissima ragazza, Nunzia, che è stata portata via da un brutto e aggressivo tumore. E' volata in cielo a giugno 2025 e Loredana ha regalato alla madre la rosa Eustacia Vye" di David Austin. Ma ora vorrebbe una rosa originale da dedicare a Nunzia, e desidererebbe che avesse tra i colori: rosa acceso - fucsia - albicocca. Ho pensato velocemente alle rose già pronte in vivaio, e ai semenzali che sono nati questa primavera. Mi è venuto in mente un semenzale che ha già 3 anni, ha portamento di piccola rampicante e fiori bianchi e rosa acceso, ma purtroppo non profuma e Loredana l'ha scartata per questo motivo.

Poi finalmente l'illuminazione: in vivaio ho già pronte tre piante innestate di questo mio semenzale:

e dopo averla vista Loredana ha esultato: è proprio la rosa che stava cercando. E' molto profumata, non è molto alta, e soprattutto ha i colori che cercava. E poco dopo averla vista ha già deciso il nome: "Scent of a Special Soul Nunzia's Rose". 

Questa varietà è nata dall'incrocio:

TOPAZIO X MALABARISTA.

Quanto prima la spedirò a Loredana.

Ho esordito questo posto dicendo che ho avuto due richieste simili. Infatti nel luglio scorso sono stata contattata da un ragazzo, F.F., che mi ha rivolto una richiesta simile a quella di Loredana ma con qualche differenza. Anche lui era alla ricerca di una rosa nuova, non ancora sul mercato, da regalare alla sua fidanzata. E non solo desiderava regalargliela, ma voleva anche registrare la rosa in modo da tutelarne il nome che le avrebbe dato.

F.F. ha sfogliato il mio catalogo virtuale e, dopo essere rimasto indeciso tra alcune varietà, alla fine ha scelto questa:














Avendone già pronte due piante, gliele ho inviate entrambe, a radice nuda. Questa rosa è figlia dell'incrocio:

IMPERATRICE FARAH x WOLLERTON OLD HALL

Il fiore è molto profumato.

Ma F. F. non si è fermato qui: già in agosto, infatti, in attesa che le piante fossero pronte per essere inviate, ha provveduto alla registrazione. Questa parte è interessante, non l'ho mai sperimentata. 

Ha fatto tutto in autonomia collegandosi al sito uibm.mise.gov.it, e ha compilato la domanda di privativa di nuova varietà vegetale. Ha inserito il nome (che non è il nome della fidanzata, ma un nome che ha un richiamo affettivo per entrambi) e si è registrato. La registrazione dura 10 anni, è costata circa 100 Euro, e protegge il nome (solo il nome, però rimane il certificato). La durata dell'iter è stata di circa 4 mesi, quando ha avuto la conferma della registrazione sono anche arrivate le piante.

Grazie a F.F. ho imparato una procedura che forse mi servirà in futuro.

venerdì 5 dicembre 2025

ROSE RITIRATE DI DAVID AUSTIN - AGGIORNAMENTO

Grazie alla segnalazione di Paola, ho potuto aggiornare il file in cui ho riportato le rose di David Austin attualmente in commercio in Europa, quelle solo in UK, e quelle ritirate dal mercato.

Continuate pure a commentare con le vostre esperienze riguardo alle Rose Inglesi. Grazie!




Susan Williams-Ellis



Lady Emma Hamilton





Benjamin Britten












Thomas à Becket

mercoledì 3 dicembre 2025

LE ROSE DEI PIONIERI

Nel lontano 2022 ebbi l'onore di collaborare con LoMar Radio, una web radio gestita da due ragazzi eccezionali, Lorenz e Martin, e feci una serie di puntate sulle rose.

Mi è tornata in mente l'ottava e ultima puntata, il cui argomento fu scelto da Lorenz, e che fu la puntata che mi dette più soddisfazione, in quanto dovetti impegnarmi in delle ricerche approfondite scoprendo alcuni aspetti di cui non ero a conoscenza prima.

Il titolo era:

LE ROSE DEI PIONIERI

Questa sarà una puntata particolare, non parleremo di varietà di rose particolari, ma delle rose in America, sia quelle autoctone, cioè originarie del luogo, sia quelle importate dai navigatori prima e dagli immigrati successivamente.

Ora vi chiedo di immaginare una scena: siamo all’11 ottobre 1492, giovedì, a bordo della caravella Santa Maria comandata da Cristoforo Colombo. C’è grande fermento a bordo: l’equipaggio è stanco e scoraggiato, si teme che non si arriverà mai da nessuna parte e si chiede di tornare indietro. Verso sera ci sono però diversi segnali positivi: passAno accanto alle caravelle in mare diversi oggetti fra cui un giunco, un bastone, un ramoscello fresco. Soltanto la vicinanza di una terra emersa poteva giustificare questi ritrovamenti. Il ramoscello si rivela essere un ramo di rosa, carico dei suoi frutti – i cinorrodi – rossi. Quindi sappiamo già da questa precoce testimonianza, che in America c’erano rose autoctone, che più tardi verranno studiate e catalogate.

Facendo un salto di più di un secolo, incontriamo il signor Edward Winslow, uno dei fondatori della colonia di Plymouth nel 1620,che ci parla di "un'abbondanza di rose, bianche, rosse e damascene, singole ma dal profumo dolce".

Il Capitano John Smith, quello di Pocahontas per intenderci, scrisse che gli indiani della Valle del Fiume James piantavano rose selvatiche per abbellire i propri accampamenti e villaggi, facendo così della rosa uno degli arbusti più coltivati a scopo ornamentale del continente.

Ma quali potevano essere queste rose autoctone? Le rose originarie del continente americano non sono moltissime in realtà e le vediamo nelle foto.

La rosa selvatica Americana più importante è la Rosa Virginiana, che fu la prima ad essere inserita nella letteratura europea. Ricordiamo  poi la Rosa Setigera, la rosa Carolina, la rosa Woodsi (foto sotto), la rosa Californica e la Rosa Palustris di cui vediamo i cinorrodi, solo per nominare quelle più diffuse. Tutte queste rose botaniche producono in autunno bellissime cascate di cinorrodi, e probabilmente l’equipaggio di colombo, in ottobre, le vide così, cariche di bacche rosse e arancioni.





Facendo un altro saltino nel tempo, incontriamo William Penn, inglese, il fondatore della Pennsylvania, che giunse per la prima volta in America nel 1682. Vi ritornò nel 1699, e sappiamo che in questo secondo viaggio portò con sè 18 cespugli di rose, e parlò sia della loro bellezza che dei loro poteri curativi nel suo libro Book of Physics.

Il nome delle rose che il signor Penn portò con se non ci è dato sapere, ma possiamo congetturare, incrociando i dati che ci sono rimasti sulle rose presenti nei più antichi giardini del Nuovo Mondo, che più o meno potevano essere in questo gruppo, che chiameremo Rose dei Pionieri: 

ROSE DEI PIONIERI

Rosa Laevigata

Rosa Gallica Versicolor (Rosa Mundi)

Rosa Gallica Officinalis (rosa del farmacista)

Rosa Damascena

Rosa Alba

Rosa Centifolia

Rosa Richardii (foto sotto)








Sono tutte rose botaniche o comunque ibridi di botaniche. Infatti parliamo del 1699, un’epoca in cui in Europa non si conosceva ancora l’arte dell’ibridazione ad opera dell’uomo per ottenere nuove specie. Si conoscevano, invece, da molti secoli, i metodi di propagazione, e cioè tramite talea o tramite divisione delle ceppaie.

Gli statunitensi, ancora oggi, sono grandi amanti delle rose, tanto che nel 1981 l’allora presidente Ronald Reagan la proclamò ufficialmente Fiore Nazionale in una grande e sentita cerimonia. Questa passione per le rose deriva sicuramente dal fatto che per molti, la rosa che ci si portava nella nuova nazione, era un pezzetto della casa che si lasciava al di là dell’oceano.

Oggigiorno si stanno rivalorizzando i giardini più antichi giunti fino a noi. Uno di questi è il giardino di Wyck, di proprietà della famiglia Haines. Wyck è una delle case più antiche di Philadelphia, risale al 1690. Il suo giardino invece risale, per come è stato progettato, al 1820, ed è rimasto al suo stato originario quanto a disposizione. Molte varietà di rose che si credevano perdute sono invece state ritrovate proprio nel giardino di Wyck. Si tratta naturalmente di rose antiche o botaniche. In questo giardino si parte ai primi di maggio con la fioritura della Rosa Spinosissima, che è una specie botanica, e si finisce in ottobre con la fioritura della Rosa Moschata, di cui vi ho parlato nella scorsa puntata (e vedete le foto).









La rosa più antica presente nel giardino di Wyck è la rosa Alba Semiplena. Questa varietà infatti risale a prima del 1629 e si pensa che sia la rosa bianca della casata degli York durante la guerra delle due rose in inghilterra. Si tratta di una rosa estremamente profumata, che in autunno si carica di una gran quantità di cinorrodi. Un'altra rosa molto antica è la Pink Leda, una rosa damascena sicuramente portata dai pionieri (foto sotto).















La rosa invece più utile nel giardino di Wyck è la rosa Gallica Officinalis, conosciuta anche come "Rosa del Farmacista". La famiglia Haines quasi sicuramente ne utilizzava i petali per fare il tè, ma anche per creare rimedi per le malattie dello stomaco, per il mal di gola, eruzioni cutanee e problemi agli occhi. Un'altra rosa coltivata a Wyck è la rosa Celsiana (chiamata anche "Germantown Rose"), i cui petali rosa brillante venivano mischiati al tabacco per pipa. Germantown (letteralmente: "città tedesca") è un'area a nord-ovest di Filadelfia negli Stati Uniti. Fondata da famiglie di quaccheri mennoniti tedeschi nel 1683 come paese indipendente, fu assorbita nel 1854 dalla città di Filadelfia.









La ricerca a caccia delle rose portate dai pionieri ci porta ora nel Far West, alla fine del così detto ‘Oregon Trail‘, la pista dell’Oregon che tra il 1841 e il 1869 fu la via privilegiata per le carovane di pionieri che si trasferivano verso Ovest alla ricerca dell’oro e di una vita migliore.

I pionieri, uomini e donne coraggiosi che intraprendevano lunghi viaggi in territori per lo più sconosciuti, partivano con il sogno di potere presto costruire una nuova casa e, intorno ad essa, un nuovo giardino. Tra i pochi bagagli che il piccolo carro consentiva di portare con sé, c’erano sempre semi: piccole speranze di prosperità che venivano custodite con cura. Molte sono le storie di donne, soprattutto, che portavano anche fiori e rose, spesso custodite all’interno di una patata per garantirne la sopravvivenza grazie al rilascio di sostanze nutritive e umidità. Dopo la costruzione della nuova dimora, le rose venivano piantate vicino alla porta e alle finestre, per poter godere della loro bellezza e del loro profumo il più possibile. Anche se la maggior parte delle abitazioni costruite dagli uomini e dalle donne della frontiera sono ormai scomparse, la presenza di rose antiche su terreni abbandonati indica che quelli, con ogni probabilità, erano i poderi conquistati con sacrificio da una di queste coraggiose famiglie ed è in queste aree dismesse che i rose rustlers, i cacciatori di rose, vanno in missione per ritrovare le varietà portate ad Ovest dai pionieri.

E ci sono giunte anche alcune storie di questi pionieri.

Siamo nel 1852 sull’Oregon Trail.

Il colera ha reclamato un’altra vittima. Immergendo dolcemente i fini capelli nell’acqua di un ruscello, una madre sta battezzando la figlioletta prima di seppellirla. Un ragazzino di 4 anni, il fratello, osserva attentamente la scena e infine chiede: madre, perché stai mettendo dell’acqua sulla sorellina? Serenamente la madre risponde: la sto preparando per darla a Dio per un angelo. Al mattino, i carri della carovana ripartono lasciandosi dietro un’altra piccola tomba. Alcuni mesi dopo, giunti finalmente nella nuova terra, la madre sta piantando una piccolissima pianta di rosa portata da casa, il suo pezzettino di speranza e bellezza custodito gelosamente. La madre annaffia la piantina e al vederla il figlio le chiede: mamma, darai anche quella rosa a Dio per un angelo?

Quella rosa era la Rosa Mundi (foto sotto).











Elizabeth Matheny Hewitt, di Yamhill County, Oregon, portò a ovest una semplice rosa rosa (la Sweetbriar, foto sotto) molto simile alla nostra rosa selvatica nativa. Questa rosa tenne così bene che uno degli uomini di famiglia si lamentò tranquillamente, mentre lo strappava da un campo, "Vorrei che Elizabeth non l'avesse fatto". Ironia della sorte, quando la famiglia ha individuato la tomba di questo gentiluomo molti anni dopo, era stata ricoperta dalla rosa Sweetbriar di Elisabeth.








Rose e cimiteri vanno insieme. I primi coloni ritenevano che "il meglio che abbiamo deve essere per i nostri morti". Molte rose antiche sono sopravvissute grazie all'incuria benigna nei cimiteri dei pionieri.

La famiglia Hunsaker era stata una delle prime famiglie ad emigrare. Si erano trovati così bene che hanno scritto a casa per incoraggiare il resto dei famigliari a venire a ovest. Nel 1852, il resto degli Hunsaker, inclusa la loro figlia Josephine, arrivò a Oregon City. Essendo cattolici, mandarono Josephine in un collegio gestito da suore vicino a Fort Vancouver, appena a nord di Portland.

Quando tornò a casa all'inizio dell'inverno, Josephine e l'intera famiglia contrassero la febbre di montagna o il tifo. Il dottor John McLoughlin, responsabile di tutti gli insediamenti del nord-ovest, venne a fornire la sua assistenza personale. Portò con sé un regalo speciale per Josephine: un ramo di una rosa dal suo giardino di Fort Vancouver.

Sperava che l'avrebbe rallegrata, ma lei e suo fratello Horton morirono in primavera. La loro madre addolorata piantò la rosa dietro le loro tombe dove fiorisce ancora.

Purtroppo la storia di questa rosa è andata perduta per anni. Falciata anno dopo anno, era quasi scomparsa quando Nancy Wilson, la curatrice della McLoughlin House (foto sotto), scoprì la storia e salvò la rosa nel Lone Fir Cemetery di Portland. La rosa di Josephine è un damascena autunnale rosa brillante, autunnale significa che fiorisce due volte l'anno.



martedì 2 dicembre 2025

STUDIANDO I CATALOGHI DI DAVID AUSTIN - ROSE "RITIRATE"

Il mio post precedente, quello sulle rose "ritirate", ha attirato l'attenzione di diversi amanti delle rose.
Ho quindi voluto approfondire la questione partendo dalle cultivar di David Austin, avendo in mano ancora un suo catalogo cartaceo che mi ha aiutato nella ricerca (è un catalogo 2017-2018, l'unico che ho salvato quando è venuta l'alluvione nella nostra zona). Ho inoltre utilizzato il sito HelpMeFind e alcuni gruppi Facebook di amanti delle rose. (foto sotto: Eglantyne)





















Ho potuto quindi, con diversi confronti, stilare le liste contenute nel documento per il quale metto il link (il mio blog non mi permette di caricare file in fomato .pdf).
Non ritengo che la mia ricerca sia corretta al 100%, possono esserci errori di distrazione, trascrizione, errori nelle fonti da cui ho attinto. Ma penso che si avvicini alla verità per un buon 90%. Immagino anche che siano rimaste fuori delle cultivar, magari tra le più vecchie e sconosciute.

Ho suddiviso così la mia lista:
- Rose di David Austin per il mercato Europeo (catalogo 2025) escluso UK
- Rose di David Austin presenti nel catalogo 2025 UK e non in quello europeo (qui ci sono solo alcune Rambler)
- Rose di David Austin "ritirate" nel corso degli anni.

(foto sotto: Summer Song)























Sperando che la mia fatica sarà gradita e apprezzata anche da altri, mi farà piacere se vorrete lasciarmi le vostre osservazioni.

lunedì 1 dicembre 2025

LE ROSE "RITIRATE"

Nel Regno Unito ormai è comune sentire parlare di varietà di rose "ritirate", piante la cui produzione è stata interrotta e che diventano sempre più difficili da trovare in vendita. Ma perché gli ibridatori ritirano le piante dal mercato e cosa dovresti fare se succede alle tue rose preferite?

"Ci sono due motivi principali per cui un vivaio potrebbe voler abbandonare una varietà", afferma Michael Marriott (foto sotto), esperto di rose di fama mondiale. "Innanzitutto perché non è più considerata adatta al giardino, principalmente perché è troppo suscettibile alle malattie. E in secondo luogo perché le vendite sono troppo scarse perché sia ​​commercialmente sostenibile".











Paul Constantine di David Austin Roses parla delle ragioni che hanno portato al ritiro di diverse cultivar. "Alcune delle nostre varietà potrebbero essere definite fuori produzione", afferma. "Sono varietà che semplicemente non hanno superato la prova del tempo". "Varietà come Corvedale (Ausnetting - foto sotto) e Cordelia (Ausbottle) sono meno tipiche dello stile classico di David Austin, quindi hanno meno appeal tra i giardinieri", afferma. "Altre sono state semplicemente soppiantate da varietà più performanti che hanno conquistato il cuore dei giardinieri negli ultimi anni".









E' però necessario fare una distinzione tra le rose la cui produzione è stata interrotta e quelle ancora disponibili, ma in quantità notevolmente ridotte. "Questo perché i nostri test in corso hanno dimostrato che non soddisfano più i nostri attuali standard per l'introduzione varietale, e non vorremmo che i giardinieri continuassero ad acquistarle con le elevate aspettative di una rosa David Austin e rimanessero delusi". "Con un livello di cura maggiore da parte di giardinieri dedicati ed esperti, disposti a fare il possibile, potrebbero davvero dare ottimi risultati", afferma Paul. "Quindi coltiviamo e vendiamo solo piccole quantità, e le presentiamo con una nota di cautela per chi le acquista."

Tuttavia, alcune varietà sono state ufficialmente ritirate dal mercato nel Regno Unito, tra cui A Shropshire Lad, Francine Austin e William Morris. Quando abbiamo chiesto ai nostri lettori su Instagram quali varietà di rose rimpiangono, tra le loro preferite ci sono Munstead Wood, Jude the Obscure e Lady Emma Hamilton (foto sotto). Gli appassionati di rose condividono ancora talee di queste varietà ormai fuori produzione.













"Come breeder", afferma Paul, "valutiamo la pianta nel suo complesso, inclusi vigore, salute, forma e il fascino e l'eleganza unici che hanno caratterizzato la visione di David Austin di una rosa inglese. Quando una varietà di rosa non raggiunge gli standard in uno qualsiasi di questi aspetti rispetto ad altre provenienti dal programma di breeding, dobbiamo valutare attentamente se possiamo ancora consigliarla con sicurezza ai nostri clienti".

Jenny Barnes (foto sotto), capo giardiniera di Cottesbrooke Hall, nota per la sua abilità nel coltivare rose in splendide forme scultoree, ha spiegato nella sua recente masterclass per Gardens Illustrated: "Tendiamo a farci guidare dai coltivatori di rose. Sanno il fatto loro; investono molto tempo, impegno, denaro e ricerca per realizzare queste cose".


"Se la rosa che desideri è stata ritirata dal mercato, probabilmente c'è una valida ragione", aggiunge. "Il clima sta cambiando, la situazione sta cambiando, parassiti e malattie stanno cambiando. Puoi sicuramente provare a trovarla altrove, ma noi tendiamo a cercare altrove".