(da "LE ROSE" di Domenico Aicardi)
BIANCO
Il bianco puro può dirsi non esista nelle rose coltivate (quelle nonselvatiche, per intenderci). Tutte le varietà che chiamiamo bianche sono più o meno contaminate da giallo, verde, rosso, carminio e, secondo il grado di contaminazione, le condizioni atmosferiche e lo stato di sviluppo, si presentano più o meno bianche, più o meno sfumate dal colore in associazione. Solo in alcune specie selvatiche si trova il bianco puro, come i R. Banksiae, R. baltica, R. bracteata, R. Wichuriana. Negli incroci, l'azione del bianco è molto energica quando si combina con gli altri colori che attenua e diluisce, ed il suo potere può estendersi a più di una generazione. Ottenere una varietà di rosa bianca pura è più difficile di quanto non sembri, perchè i soggetti puri da far funzionare da genitori o sono rari o non rispondono. E' difficile che due rose bianche diano un ibrido bianco puro. Il bianco è recessivo quando si incrocia con fiori rossi o rosso granata, dando luogo a dei rosa più o meno accentuati.
ROSA
Il rosa puro si elimina difficilmente. Non è necessario ricercare con l'incrocio i colori rosa, poichè ne compaiono con maggiore frequenza di quanto si voglia e in modo affatto spontaneo, essendo il rosa un colore originale atavico.
GIALLO
Il giallo puro, persistente, che riscontriamo in altri fiori, come ad esempio nel girasole, non esiste ancora nelle rose. Ciò non deve stupirci, perchè venne ereditato da due fonti ove lasciava già a desiderare. Il primo giallo immesso nelle varietà proviene dalla R. indica fragrans, poco accentuato, scialbo, tendente al paglia o al rosso. Ilsecondo proviene dalla R. lutea (persian yellow), che dal canto suo, pur avendo l'apparenza del giallo oro, non è stabile, ma evanescente sotto l'azione del calore e della luce o comunque durante lo sviluppo e l'espansione del fiore. Tanto l'uno quanto l'altro sono facilmente dominati dal rosso e dal bianco e sono di natura effimera.
Il giallo incrociato con il rosa o con il rosso nella prima generazione si muterà in rosa, rosso o rosa magenta e soltanto nella seconda o terza generazione comparirà qualche giallo, ma per recuperarlo il mezzo più spedito e pratico è di scegliere fra questi discendenti il migliore giallo ed incrociarlo di nuovo con una bella varietà gialla, o ricorrere al reincrocio con il genitore che possegga il colore analogo più forte. Il rosso in unione al giallo conferisce a questo maggiore risalto.
Tutti i gialli che si presentano come giallo arancio, giallo albicocca, giallo camoscio, sono per ereditarietà recessivi.
Il giallo forte è recessivo davanti al giallo chiaro: per riacquistare quindi il giallo scuro si deve ricorrere all'incrocio con varietà dal colore giallo intenso.
Per avere buone tinte rosse è necessario incrociare varietà dove questocolore sia già purificato attraverso incroci e selezioni, ed in subordine rossi con rosa già discendenti da rossi. Da incroci fra rosso granata, rosso cremisi e rossi, si ottengono rose rosse di buona tinta.
Quando si incrociano colori rossi o cremisi con il giallo si ottengono colori rosa di varie gradazioni, che normalmente passano via via al rosso magenta. Il giallo può migliorare la tinta del rosso e portarla allo scarlatto; così il rosso, quando incorpora il giallo, diventa più attraente. Il rosso d'altra parte può imprimere maggior calore al giallo.
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