venerdì 17 maggio 2024

ROSE ANTICHE: LA ROSA MUSCOSA

L’origine delle Rose Muscose (o Muschiate, termine che non uso perchè si può confondere con Moscate) è molto incerta, ma è ragionevole ritenere che si tratti di una mutazione genetica della Rosa Centifolia, dato che non differisce da questa se non per aver sviluppato sugli steli, sul calice e sui sepali un fitto tessuto di peli glandulari simili al muschio. Questo abito particolare dà una ulteriore attrattiva a queste rose, soprattutto quando i boccioli sono ancora in fase di apertura e questa specie di muschio, se toccato, emana un intenso e gradevole profumo che si sovrappone a quello tipico della rosa.

Le Rose Muscose hanno avuto la loro massima popolarità nei tempi vittoriani ed a seguito di ulteriori mutazioni genetiche, furono selezionate da rosaisti inglesi varietà di colore bianco e con petali striati, che all’epoca venivano vendute a prezzi altissimi. Quando prese sviluppo la ricerca di nuove rose attraverso l’ibridazione, ci si accorse che il carattere della “muscosità” era difficilmente trasmissibile e le varietà ottenute erano quasi sempre meno muscose dei genitori. L’ibridazione di rose muscose è stata praticamente abbandonata nei tempi moderni. Nell’Ottocento sono comunque state selezionate un gran numero di varietà e tuttora ne sono coltivate tante da coprire una gamma di colori dal bianco al rosso scuro.

La maggior parte delle rose muscose sono profumate ed in tutte, comunque, quella specie di muschio che copre steli e sepali emana un forte profumo di resina. Molte varietà inoltre hanno una buona rifiorenza.

Le varietà sopravvissute fino ad oggi non superano le 40. Eccone alcune.

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OLD MOSS









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SALET








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WILLIAM LOBB











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NUITS DE YOUNG









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ALFRED DE DALMAS









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LA MIA ROSA MUSCOSA: JAMES MITCHELL

Si tratta della mia (per ora) unica centifolia muscosa: James Mitchell (Verdier, 1861). 

L'ho ottenuta dai Vittori Vivai, il giorno in cui ho frequentato il corso di potatura delle rose, e ci è stato mostrato come si possa ottenere la riproduzione delle piante tramite divisione della ceppaia. Ho chiesto il pezzetto che era stato staccato come esempio, l'ho subito trapiantato, e ora gode di ottima salute.

Descrizione dal web: "E’ un arbusto denso e vigoroso con foglie verde tenero, poco tomento. I fiori abbondanti sono piccoli ma profumatissimi di un rosa classico di forma doppia appiattita e leggermente scomposta".












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LA FALSA MUSCOSA

Presento ora una falsa rosa muscosa. In molti cataloghi la potete trovare ancora collocata tra le centifolie muscose, in realtà non lo è, la sua giusta denominazione è "Rosa Centifolia Cristata" (anch'essa comunque uno "sport", cioè una mutazione della "Rosa Centifolia").
Si tratta di Chapeau de Napoleon, e il falso muschio è dato in realtà dai lunghi filamenti sui sepali, simili a creste.











La leggenda racconta che questa rosa fu trovata in una fessura di un muro di un convento in Svizzera nel 1820 (poco oltre i giorni di gloria di Napoleone), ma la somiglianza tra i boccioli muscosi e il cappello tricorno dell'Imperatore è innegabile. Un'altra versione dice che fu scoperta casualmente nel 1826 da un botanico svizzero a Friburgo, in un giardino abbandonato nei pressi della torre di un castello medievale.

venerdì 10 maggio 2024

IL CONCORSO INTERNAZIONALE DI ROSE DI FAENZA

Il Concorso internazionale per Nuove Varietà di Rose da giardino e da paesaggio è organizzato dal Dipartimento di Scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna, dall’Istituto Professionale Persolino-Strocchi e dalla Fondazione Scuola di Pratica agricola F.C. Caldesi di Faenza, ed è giunto quest'anno alla quarta edizione. Fondamentalmente, questo concorso viene a sostituire quello di Monza, dove non si svolge più mi pare dal 2015. L'altro concorso italiano è quello di Roma, che ha superato le 80 edizioni.

Il concorso è riconosciuto dalla World Federation of Rose Societies e si aggiunge ad altre ventinove manifestazioni che avranno luogo in varie parti del mondo tra cui appunto Roma.














L’evento è finalizzato ad individuare nuove varietà di rose che si adattano alle particolari condizioni climatiche del Nord Italia, che sono poco suscettibili ai patogeni e che richiedono una bassa manutenzione ivi inclusa l’assenza di irrigazione nel periodo estivo. La nostra guida di ieri nel roseto, la prof.ssa M.Eva Giorgioni, ha insistito sul fatto che in questo concorso vengono assolutamente privilegiate le rose senza malattie, mentre in concorsi in altre parti del mondo vengono privilegiate altre qualità, ad esempio la forma innovativa del fiore, o il profumo, ecc.
I partecipanti al concorso sono grossi nomi nel campo delle rose sia italiani che stranieri (nomino ad es. Barni, Tantau, Kordes...), ma anche amatori italiani e stranieri, come posso essere io.
Le categorie in gara sono 5: “Ibridi Tea a grande fiore unico”, “Coprisuolo e cultivar da paesaggio”, “Floribunda da aiuola”, “Arbustive”, “Rampicanti e sarmentose”.
Le rose in gara vengono acquisite nel mese di febbraio e giudicate nel mese di maggio dell'anno successivo; vengono perciò osservate per più di un anno nel roseto sperimentale in cui vengono messe a dimora (roseto Bazzocchi dell'Istituto Tecnico di Agraria "Persolino" di Faenza).
Per regolamento, una volta giudicate le rose devono essere DISTRUTTE in quanto proprietà dell'ibridatore. La prof.ssa Giorgioni è riuscita ad avere una deroga a questa regola, chiedendo di tenere le rose un anno in più in quando il secondo anno di permanenza nel roseto risultano molto più belle. Dopo i due anni vengono comunque distrutte.
Che spreco! ho pensato io. Se me ne regalassero anche solo un paio...

Quest'anno il Concorso avrà luogo il 25 maggio.