Alla fine cospargere il terreno con cenere di legna passata al setaccio: questo determina un aumento del potassio e toglie di mezzo diversi animaletti, disinfettando il terreno. Questa cenere verrà poi interrata con la prima zappatura che si farà al terreno per mantenerlo fresco appena si sarà ispessito.
Finita la potatura e la sistemazione del terreno, è tempo di passare alla disinfezione delle branche della pianta in genere contro le spore della Peronospora e della "macchia nera" (ticchiolatura) con sali di rame, oppure in modo molto più comodo con poltiglia bordolese, che viene venduta in sacchetti già pronta all'uso. Ne preparerete una quantità adeguata al numero di rose che avete da trattare, tenendo conto che si può alzare la dose di tre o quattro volte senza provocare ustioni, dal momento che non c'è fogliame sulle piante, e cercherete di bagnare bene i rami e il ceppo, facendola ben colare in tutte le parti della pianta.
Dopo otto o dieci giorni farete il trattamento contro le neanidi (cioè le uova) di cocciniglia e di ragno rosso, che in annate molto calde si rivelano un vero flagello; queste uova sono attaccate ai rami attorno alle gemme e alle spine.
Farete una miscela con olio bianco e un buon acaricida, avendo cura di scegliere un prodotto aggiornato, in quanto questi parassiti in poco tempo diventano resistenti ai trattamenti e bisogna variare il prodotto. Per fare dieci litri di miscela si mettono in dieci litri di acqua 100 gr di olio bianco per trattamenti e da 20 a 50 gr di acaricida (a seconda del prodotto); con questa miscela si bagnano le piante, avendo cura, come già detto, di bagnare tutte le parti.
Questi trattamenti vanno eseguiti ad una temperatura non inferiore ai 10°; se la temperatura è più calda non va male, in quanto l'effetto risulta superiore.
(da "Una vita tra le rose" di Giulio Pantoli).
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