venerdì 6 novembre 2020

LA FECONDAZIONE ARTIFICIALE SECONDO DOMENICO AICARDI (1° parte)

(da "LE ROSE - moderne coltivate ed allevate da amatori, floricoltori, seminatori", di D. Aicardi, Ed. Apeiron)

"Il primo esperimento documentato di fecondazione incrociata manuale è quello eseguito nel 1717 dall'orticoltore inglese Thomas Fairchild (vedi immagini), che a Hoxton, vicino Londra, nel suo stabilimento otricolo, aveva eseguito un incrocio fra garofani, ottenendo un ibrido chiamato "mule pink" - garofano mulo - perchè sterile.

Ancora al tempo dell'Imperatrice Giuseppina (1810), alla quale si deve nuovo impulso per aumentare il numero delle varietà di rose, la fecondazione artificiale era fatta molto empiricamente. Si formavano delle aiuole con varietà promiscue, scelte fra quelle migliori che ai seminatori veniva fatto di procurare e si allevavano in gruppo, in modo che al momento della fioritura le infiorescenze si trovassero presso a poco alla stessa altezza: quindi, durante le ore più soleggiate del giorno, con una piccola canna o un bastoncino, si battevano colpetti contro le infiorescenze in modo da provocare la caduta e la dispersione del polline che, portato dalla brezza, cadeva sui pistilli, provocando impollinazioni accidentali.

Altri si contentavano di raccogliere e radunare rose di varietà belle e diverse, ne combinavano un mazzo e dopo averlo spruzzato d'acqua con miele, lo collocavano nel mezzo di un'aiuola di rose fiorite lasciando alle api il compito di trasportare il polline da un fiore all'altro.

Ma questo empirismo non poteva protrarsi a lungo; ormai l'arcano era svelato: era questione di trovare i procedimenti idonei e la nuova via si sarebbe aperta per quanti si affannavano alla ricerca di nuove varietà.

La fecondazione incrociata artificiale, come svolgimento, non differisce da quella naturale. Le differenze sussistono invece nei dettagli, nei preparativi indispensabili e necessari all'incontro dei due sessi. L'uomo in questo caso si sostituisce agli insetti, trasporta il polline da un fiore all'altro, con la differenza che, mentre gli insetti lavorano per istinto, egli lavora per uno scopo, mentre essi visitano i fiori con delicatezza, rispettando tutti gli organi della riproduzione, l'uomo è costretto a provocare perdite per rendere più facile il suo compito e più sicuro il risultato.

Con la fecondazione incrociata artificiale della rosa, gli incroci vengono effettuati su fiori ermafroditi, previa castrazione degli organi maschili. E' in questa operazione che risiede tutta l'importanza della fecondazione incrociata artificiale".

mercoledì 21 ottobre 2020

LA TALEA SECONDO LE INDICAZIONI DI GIULIO PANTOLI

 Giulio Pantoli è stato un rosaista ibridatore romagnolo (1922-2018). Le sue realizzazioni hanno raggiunto livelli riconosciuti in ambito specialistico, ricevendo premi in competizioni nazionali e ottenendo brevetti per le sue rose.

Ci ha lasciato un piccolo manuale dal titolo "Una vita tra le rose" (Soc. Editrice "Il Ponte Vecchio") da cui oggi trarrò le sue indicazioni su come meglio ottenere una nuova pianta di rosa tramite talea.

<<La talea è un sistema molto facile, ma io sono del parere che le piante ottenute in questo modo restino sempre più esili e on diventino mai esuberanti come quelle fatte per innesto; ad ogni modo la procedura è la seguente.

Il periodo migliore per tagliare e piantare le talee va da metà settembre a tutto ottobre, anche se l'operazione si può fare fino a dicembre. Le talee migliori si tagliano nei rami di un anno, che hanno fiorito: la lunghezza va da 20 a 25 cm. e la grossezza va da quella di una matita a quella di un dito. Occorre scartare la cima del ramo, che è sempre un po' molle e può avvizzire; dai rami lunghi se ne possono ottenere anche due. Il taglio deve avvenire appena sotto la gemma, ma la talea migliore è quella fatta col "tallone", cioè asportando anche un po' di legno del ramo vecchio da cui si diparte il ramo nuovo (io lo chiamo "talea con lo zoccoletto" - vedi immagine). Questa talea sarà in grado di mettere radici molto meglio e avrà minori possibilità di marcire. Una volta preparate le vostre talee, le infarinerete un po' alla base con ormoni radicali, che si trovano in vendita nei negozi di prodotti agricoli.

Preparerete poi un quadratino di terreno, che non deve essere in pieno sole, ma a mezz'ombra (se non fosse possibile, disporvi sopra una rete ombreggiante); occorre vangarlo finemente e incorporarvi un bel secchio di torba.
Dopo aver mescolato molto bene, praticatevi un solco di profondità tale che le vostre talee, una volta piantate, risultino con due gemme fuori dalla terra. Inserite quindi le talee in tale solco a 10-12 cm. l'una dall'altra, poi metterete la terra, che presserete col piede; in ognuna di queste operazioni, fare attenzione a non asportare la polvere ormonale; con questo sistema non viene tolta, mentre infilandola in terra a pressione, senz'altro viene portata via.
Anche se il terreno è fresco, è buona norma annaffiare bene le talee, in modo che il terreno aderisca attorno ad esse e continuare a mantenere il terreno sempre fresco. 
Lascerete le talee nel vivaio anche per il secondo anno, quindi, nell'autunno successivo, le toglierete e le metterete a dimora.>>