Lo sapevate che le rose che avete in giardino, che coltivate da anni, possono subire delle mutazioni?
Può infatti capitare di assistere a "sport", ovvero mutazioni spontanee di parti della pianta, ad es. una rosa bianca che improvvisamente produce qualche fiore con striature rosse o altri colori ecc...
Se noi utilizziamo i semi di quei fiori o riproduciamo per talea quei rametti modificati, possiamo ottenere rose diverse e a volte con caratteri nuovi, impossibili da ottenere con l'ibridazione (più è complessa la genealogia della rosa, più è facile che queste mutazioni si verifichino...).
Penso che una mia rosa abbia subito una mutazione, anzi, "a naso" direi che ne sono certa.
La rosa che ho identificato con il n. 42, un ibrido di tea, forse "Spot Light" di Barni, la possiedo da ormai 5 anni. Con mio gran dispiacere, mi è sempre sembrata priva di profumo.
Bene, da quest'ultima fioritura di agosto-settembre, i fiori hanno iniziato a... puzzare!
Davvero!
La spiegazione che mi dò è questa: che sia tornato in superficie il carattere della rosa che ha dato origine al colore giallo nelle rose, e cioè la "rosa foetida persiana".
Vediamo di cosa si tratta.
E' ubrido molto antico, di capitale importanza per la storia delle rose, l’unica a fiore giallo conosciuta in Europa fino agli esordi del XX secolo. Il colore giallo, nelle rose, è un carattere genetico del tutto residuale e recessivo: per questo motivo, nonostante Foetida Persiana fosse conosciuta in Europa sin dal ‘600, e nonostante i numerosi tentativi intrapresi, gli ibridatori non riuscirono mai ad ottenere nuove varietà di colore giallo. Joseph Pernet-Ducher, nell’anno 1900, utilizzandola in combinazione con un ibrido di tea, inaugurò il nuovo secolo con la prima rosa veramente gialla, la “soleil d’or”, capostipite di tutte le rose moderne di colore giallo o arancione.
E' chiamata "fetida" perchè ha un odore che alcuni trovano spiacevole. La mia "mutante" ha un odore che sicuramente TUTTI troverebbero spiacevole. Assomiglia molto all'odore dei denti di leone (quando ero piccola io, i bambini lo chiamavano "fiore della pipì"), però più forte. Volete passare da me a dare una annusatina?
martedì 4 settembre 2018
martedì 10 luglio 2018
ROSE ANTICHE O ROSE MODERNE?
Le rose nei giardini sono come i guardaroba nelle case, subiscono le mode.
In questi anni sono “in” le rose antiche almeno quanto lo è il vintage nell’abbigliamento.
A dare il via a questa inversione di stile è stato l’ibridatore inglese David Austin, quando ebbe la felice idea, che poi è stata la sua fortuna, di creare rose che avessero la robustezza delle moderne ma in stile antico, per portamento, forma del fiore e profumo.
Ebbe un tale successo che i maggiori ibridatori si sono subito dati un gran da fare per creare proprie linee con le stesse caratteristiche, e abbiamo assistito ad una divertente ricerca di nomi che evocassero tale suggestione.
Meilland: Le romantiche
Guillot: Generose
Tantau: Nostalgiche
Dopo decenni di HT con fiori grandi pieni e portamento rigido ed eretto (quelle rose che io, disprezzandole un po', chiamo "rachitiche"), si è iniziato ad apprezzare fiori più piccoli e cespugli più arrotondati.
A questo punto vediamo quali sono i pro e contro tra antiche e moderne.
Le antiche presentano una biodiversità maggiore, hanno fogliame diverso sia nel colore, tutti i toni del verde con riflessi blu o grigio, che nella forma a seconda dell’appartenenza. Il portamento è libero, finanche disordinato per alcune. I fiori poi di alcune specie, come le alba, hanno un aspetto opalescente che non è stato eguagliato da nessuna moderna, altre sono sericee ovvero i petali presentano una superficie setosa paragonabile alla pelle trattata con un olio secco... che lusso! (foto: sopra la gallica Belle Sultane e la Rosa Centifolia, a sinistra l'ibrido perpetuo Baron Girod de l'Ain)
Ma le patologie fungine “possono costituire un problema” per molte di loro e, potarle bene è un prenderci... si impara con il tempo e sbagliando, che in questo caso le regole generali lo sono troppo per adattarle a tanta diversità.
Le rose più nuove (quelle cui ha dato il via David Austin) vengono definite "modern shrub", che si può tradurre come "rose a cespuglio moderne". Questa definizione è piuttosto vaga, infatti ricopre un'ampia gamma di rose a cespuglio di origine diversa, molte delle quali non sono nemmeno troppo distanti dalle rose botaniche.
(foto: "Iceberg", "Morning Has Broken", a fianco "Rhapsody in Blue").
Sono tutte molto robuste e fioriscono liberamente e continuamente dalla primavera all'autunno inoltrato. Sono affidabili, le impianti e loro lavorano e producono, superati i primi anni di assestamento diventano macchine di produzione vegetativa. Come riconoscerle? hanno tutte (o quasi) foglie verde brillante e lucide... perfette! sono una soddisfazione in giardino e creano pochi problemi.
A questo punto... a voi la scelta. Io mi sono orientata ad averne almeno un cespuglio di ognuna.
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