lunedì 8 aprile 2019

SINGOLARITA' - 2

Ho già avuto modo di parlare della singolarità di alcune rose centifolie che hanno sviluppato la muscosità, cioè quel rivestimento, un “tomento” si dice in botanichese, che interessa alcune parti della rosa.
Questo tomento può avere una consistenza morbida, come una fitta peluria, o un po’ rigida come setole, è leggermente “appiccicoso”, ed emana al tatto un piacevole odore di muschio.


Questi nella foto, ad esempio, sono boccioli ricoperte di "muschio" della rosa William Lobb, creata nel 1855 dall'ibridatore francese Jean Laffay.
La mia unica rosa muscosa è la James Mitchell, che è fiorita la scorsa primavera per la prima volta (solitamente le rose muscosa hanno un'unica fioritura annuale).

   

Ecco la mia rosa James Mitchell quando è fiorita la scorsa primavera.

Tutto questo, però, per introdurre una "falsa" rosa muscosa. 
In molti cataloghi la potete trovare ancora collocata tra le centifolie muscose, in realtà non lo è, la sua giusta denominazione è "rosa centifolia cristata" (anch'essa comunque uno "sport", cioè una mutazione della "rosa centifolia").

Si tratta di Chapeau de Napoleon, e il falso muschio è dato in realtà dai lunghi filamenti sui sepali, simili a creste.
La leggenda racconta che questa rosa fu trovata in una fessura di un muro di un convento in Svizzera nel 1820 (poco oltre i giorni di gloria di Napoleone), ma la somiglianza tra i boccioli muscosi e il cappello tricorno dell'Imperatore e' innegabile. 


venerdì 5 aprile 2019

HO CONOSCIUTO UN VERO IBRIDATORE!

Tra le rose acquistate la scorsa primavera, una in particolare mi piace, sia perchè è molto profumata (ha un profumo speziato, non il solito profumo di rosa tea), sia perchè è variegata e ha la corolla semplice, proprio due delle caratteristiche che preferisco nelle rose.
L'ibridatore è italiano, e anche questo è un punto che ha contato nella scelta di questa rosa. 



Ma mai avrei pensato che sarei arrivata a conoscere PERSONALMENTE l'ibridatore, Marc Alberici, di Piacenza.

A me sembra una cosa particolarmente entusiasmante, perchè considero gli ibridatori dei geni, dei manipolatori (in senso assolutamente buono) della natura. 
Mi si dice che occorre anche tanta fortuna... sarà, comunque Marc Alberici ha sia le capacità, le conoscenze, l'esperienza l'intuito necessari, e la fortuna per creare delle rose che nulla hanno da invidiare ai più famosi Barni, Meilland o Guillot, tanto per rimanere nei confini di Italia e Francia.

La conoscenza è avvenuta grazie ad un social (se ne parla tanto male di questi social... ma a volte qualcosa di positivo portano!),
Avevo iniziato a seguirlo su Instagram, e lui ha commentato la mia foto di questa rosa (Souvenir de Gilleneuve), dicendo che era lui stesso l'ibridatore. Io ho risposto che lo sapevo... e abbiamo iniziato a parlare. E stiamo continuando tuttora.

Mi ha promesso che sarà presente il 26 maggio, giorno del "battesimo" della rosa che porterà il mio nome presso Vittori Vivai.

Intanto voglio presentare altre sue creazioni:

questa prima ha ancora solo una sigla, ALB21213, ma trovo che risponda in pieno ai miei gusti:



Alphonsine Rose Plessis


Angel Eyes


Cardinale Alberoni


Cassandra


Colle Oppio


Generation Bataclan


I have a dream


Johanna Villeneuve


Sara


Umberto Saudelli


Vertigo