Torno a parlare della Galla del Colletto (anche detta Galla della Corona), un grosso problema che colpisce più di quanto possiamo aspettarci.
(ho già affrontato il problema qui e qui)
La "galla del colletto" è una malattia batterica causata da Agrobacterium tumefaciens (ora noto anche come Rhizobium rhizogenes), che crea rigonfiamenti tumorali (galle) sulle radici, sul colletto o sul fusto della pianta. Queste escrescenze anomale sono il risultato di una modificazione genetica indotta dal batterio che stimola una crescita cellulare incontrollata e possono compromettere la salute e la produttività della rosa.
Il riconoscimento della malattia non è sempre immediato. A volte passa anche qualche anno prima che si renda evidente la causa: si nota che la pianta ha meno vigore, che produce meno fiori degli anni precedenti, poi inizia a seccare un ramo o due, poi sempre di più... Allora, da un controllo approfondito, si giunge a riconoscere l'infezione.
Meccanismo: Il batterio entra nella pianta attraverso ferite (ad esempio, dovute a potature o danni meccanici) e inserisce un plasmide nel DNA della pianta, alterandone il sistema ormonale e inducendo la formazione di galle. Se la pianta non ha "ferite" il batterio non può entrare nel suo organismo, anche se si trovasse nel terreno.
Diffusione: Si diffonde attraverso il suolo, l'acqua, gli strumenti infetti e i materiali vegetali contaminati.
Condizioni favorevoli: Prospera in condizioni di terreno caldo, umido e poco drenato.
Danni: Questi tumori possono crescere fino a compromettere gravemente la salute generale della pianta, bloccando la crescita e riducendo il rendimento.
Gestione e prevenzione
Rimozione: una volta che una pianta è stata infettata non resta che rimuoverla totalmente e bruciarla o metterla nei cassonetti per la raccolta degli sfalci. Non lasciarla nel proprio giardino. Il terreno dove si trovava la pianta deve essere rimosso: almeno per 50 cm in profondità e in ampiezza. Sostituire con terreno preso da altre parti del giardino.
Trattamenti: si può provare una coltivazione di Tagete Patula. In primavera piantare i Tageti Tatula nel punto dove si trovava la pianta infetta. Non piantare altro. In settembre i tageti andranno completamente interrati nel suolo. L'anno successivo si potrà piantare di nuovo una rosa in quel posto. Lens Roses vende Tageti Patula espressamente per contrastare il problema della Galla (https://lens-roses.com/en_US/shop/tagetes-patula-zaad-150g-10m2-15108).
E' utile anche procedere con una disinfezione del terreno tramite SOLARIZZAZIONE. Come funziona:
- Il terreno deve essere preparato come se si dovesse già provvedere alla semina o al trapianto della coltura attraverso una lavorazione dei primi 30 cm di profondità del suolo ed un suo livellamento.
- Prima dell’applicazione del film plastico il terreno deve essere abbondantemente irrigato per portarlo fino alla saturazione idrica così da favorire la trasmissione del calore dagli strati superficiali a quelli più profondi. In tal modo aumenta la capacità termica del terreno, che è tanto maggiore quanto più è ridotta la fase gassosa e quanto più è elevata quella liquida. Inoltre la presenza dell’acqua nel suolo stimola le attività vitali di organi di resistenza di funghi, parassiti animali e di semi rendendoli così più vulnerabili.
- Immediatamente dopo l’irrigazione il terreno va coperto con un film plastico trasparente di ridotto spessore (da 0,03 a 0,05 preferibilmente PE) cercando di far aderire quanto più possibile il film al terreno e interrando i bordi.
- La solarizzazione deve essere eseguita in piena estate, tra i mesi di giugno ed agosto, per una durata da un minimo di 40 giorni ad un massimo di 70 giorni. La solarizzazione è efficace quanto maggiore è il numero di ore con temperature superiori a 37°C, limite considerato critico per la validità del trattamento di sanificazione sui principali parassiti tellurici.
- Una volta tolto il film plastico è importante non rimescolare il profilo verticale, pertanto la fertilizzazione minerale a favore della coltura che segue va eseguita prima della copertura, e le lavorazioni, quando non è prevista la pacciamatura, devono prevedere al massimo la rottura della crosta. La solarizzazione può essere integrata dall’interramento di materiali organici, quali compost, residui vegetali, paglia la cui decomposizione comporta l’emissione di sostanze volatili che favoriscono il livello di fungistasi o sono direttamente letali per alcuni microrganismi tellurici.
Attenzione: il batterio si può trasmettere facilmente attraverso gli attrezzi (cesoie, vanghe ecc.). Vedi gli esempio tratti da questo libro, dove il tumore si è sviluppato in prossimità del taglio. Disinfettare quindi sempre gli attrezzi con alcol etilico.
NB Spesso il batterio arriva in giardino con le piante già infette acquistate in vivaio. Se avete casi di Galla su una pianta, controllate tutte quelle acquistate dallo stesso vivaio.



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