mercoledì 22 settembre 2021

GLI ARGIDI O BRUCHI DELLE ROSE (2° PARTE)

(continua)

I BRUCHI DI ARGIDI

Larve e bozzolo sono sostanzialmente uguali nelle due specie. Il colore è verdastro, con il capo nero negli stadi giovanili, giallo-aranciato nell’ultima generazione.

Questi bruchi delle rose si riconoscono per la presenza di numerose serie trasversali di verruche pilifere nere. La loro lunghezza è di circa 18-20 mm a piena maturità.

DANNI ALLE ROSE

I danni arrecati dagli argidi alla pianta di rose sono di due tipi. In primo luogo, nel momento della deposizione delle uova vengono lesionati dagli argidi adulti i rametti teneri e non ancora lignificati. Il rametto attaccato cresce in maniera irregolare, a volte ricurvo, nei casi più gravi dissecca del tutto nella parte al di sopra del punto di deposizione delle uova.

Le larve, invece, compiono estese erosioni fogliari. Le foglie possono essere mangiate per intero, ad esclusione della nervatura mediana. Gli stadi giovanili delle larve sono i più pericolosi, per la voracità e il comportamento gregario.

CICLO BIOLOGICO

Gli argidi delle rose svernano come eopupe all’interno di bozzoli di fili sericei, che vengono tessuti nel terreno o tra le foglie secche cadute a terra. Il bozzolo ha forma ovale ed è costituito da due strati sericei, di cui quello esterno è tessuto in modo grossolano. Lo sfarfallamento degli adulti si ha tra maggio e giugno per la specie Arge rosae e a partire da aprile per la Arge pagana.

Dopo l’accoppiamento avviene la deposizione all’interno dei tessuti dei rametti, grazie all’organo ovopositore che crea delle ferite longitudinali sul fondo delle quali vengono lasciate le uova (foto). 



Le larve nascono dopo circa dieci giorni e iniziano subito la loro attività trofica a danno delle foglie. Dopo 5 mute la larva s’imbozzola nel terreno o tra le foglie.

Fanno seguito le generazioni successive.

In totale Arge rosae compie 1-2 generazioni in un anno, mentre Arge pagana 2-3.

(continua)

(da coltivazionebiologica.it)

martedì 21 settembre 2021

GLI ARGIDI O BRUCHI DELLE ROSE (1° PARTE)

Quante volte vi è capitato di ritrovare i rami più giovani delle vostre rose ridotti così???


E' tutta colpa degli Argidi delle rose.

Sono parassiti molto comuni, appartenenti all’ordine Hymenoptera, famiglia Argidae. I loro bruchi attaccano spesso i roseti e sono in grado di danneggiare sia i giovani germogli che l’apparato fogliare, rovinando l’estetica delle piante e il loro sviluppo rigoglioso.

Eliminarli delle rose non è semplice, anche perché sono dei parassiti molto piccoli e difficili da individuare tra la vegetazione. Spesso, quando ci accorgiamo della presenza di questi bruchi, intenti a mangiare le foglie del nostro roseto, è troppo tardi per intervenire. Ma questo non vuol dire che non si possano eliminare con l’uso di prodotti sia biologici che chimici.

Le specie di argidi delle rose da tenere sotto controllo sono due: Arge rosae e Arge pagana. Sono due specie molto simili tra loro, sia dal punto di vista morfologico e che per i danni prodotti sulle piante di rose.

ARGE ROSAE

Questi argidi si presentano in forma adulta come piccole mosche, lunghe dai 7 ai 10 mm. Hanno il capo di colore nero, con 3 antenne (due nere e una rossastra). Il torace è giallo-rossastro, con mesonoto, scutello e mesosterno neri. Le zampe sono gialle con estremità nere. L’addome è giallo-arancio.


ARGE PAGANA

Questa specie si differenza leggermente dalla precedente nella forma adulta. Il capo, le antenne, il pro-torace e le zampe sono interamente nero lucente. L’addome è giallo-rossastro, con il primo segmento nero. La lunghezza è di 7-9 mm.

(continua)

(da coltivazionebiologica.it)