lunedì 31 maggio 2021

UNA COSA STRANA MA SIMPATICA

Ieri mi è capitata una cosa simpatica. Strana ma simpatica.

Ero nel mio giardino e stavo tagliando via le rose sfiorite, quando arriva in bici una mia amica che abita non molto lontano da me, e mi dice: "Ciao Vale, ti ho portato due vecchietti". Lei deve aver visto la mia faccia stupita, perchè ha continuato: "Si sono fermati a casa mia e hanno chiesto: Dove sta quella delle rose? Allora li ho portati da te". Essendomi nel frattempo un po' ripresa, le ho risposto ridendo: "Ah, grazie, così scarichi a me la patata bollente".

Intanto è arrivata un'auto con a bordo due arzilli anziani, direi sugli 80 anni se non qualcosina in più. Un po' timorosi si sono avvicinati, prima di salutarmi hanno indicato la rosa Pierre de Ronsard, che dà proprio sulla strada, dicendo in dialetto: "Sembra quasi questa, ma non è proprio lei".

Io mi sono fatta loro incontro, li ho salutati e ho chiesto se volevano visitare il mio piccolo roseto. La signora (si vedeva che era lei che comandava tra i due, anche se verso di me appariva molto impacciata), ha preso dalla borsa il ritaglio del Resto del Carlino con l'articolo su di me, apparso qualche settimana fa, e ha detto che, avendo letto di me sul giornale,  ha cercato il mio nome sull'elenco telefonico e ha telefonato a casa di mia mamma, in quanto il cognome corrispondeva, e ha chiesto se poteva venirmi a trovare. Mia mamma le deve aver risposto di sì, ma questo è successo già più di un mese fa. 

Intanto invitavo i due vecchietti a seguirmi, mostravo loro le varie rose, e i sacchetti che già numerosi si vedono in giro, ad indicare le ibridazioni già avvenute. In pratica, la signora non si è mai spiegata bene su quello che volesse da me, ha solo detto che aveva una rosa, la "Queen Elizabeth", ma poi le si è seccata. Ho cercato di capire il motivo della morte precoce della rosa, ho azzardato che qualche animale che avesse danneggiato le radici, poi finalmente la signora ha detto che avevano tanti alberi molto grandi e che in pratica era all'ombra. Ecco allora forse la spiegazione.

Io la Queen Elizabeth ce l'ho, ma in questo momento è senza fiori, avendo già finito la prima fioritura, perciò non gliela ho potuta mostrare. Le ho detto però come è, una coppa di un rosa uniforme, senza profumo, molto sana. Lei ha detto che la sua non era tutta rosa, ma un po' sfumata, e che fioriva una volta con una grande fioritura, e pochissimo in seguito. Allora, rifacendomi a quanto avevano detto appena arrivati, ho capito che intendevano la Pierre de Ronsard, in quanto di questa rosa ne esistono due versioni successive, la seconda rifiorente, la prima invece, come la mia, con una sola fioritura grande. Ma lei continuava a dire che si chiamava "Queen Elizabeth, che aveva conservato il cartellino, e che la aveva presa da Sgaravatti". E che al vivaio dove di solito si servono loro gli hanno detto che non la fanno più. Classica risposta di chi non ha in assortimento quel tipo di rosa.

Poi ha aggiunto un altro indizio importante: ha detto che davanti al cimitero del suo paese (S. Andrea, a una decina di chilometri da casa mia) c'era una di queste rose tutta in fiore, che non si era seccata invece la sua sì, si era seccata. Le ho detto che allora mi conveniva passare dal loro cimitero a vedere... E i due anziani a schermirsi, a dire che non mi dovevo disturbare, e io invece sempre più interessata. 

Continuando a mostrare loro le mie rose, hanno trovato molto bella la Imperatrice Farah, e hanno detto che gli piacerebbe avere anche quella. Allora io ho proposto loro che sarei andata da uno dei "miei" vivai e gliele avrei acquistate e portate. Loro hanno dichiarato che ero troppo gentile, ecc. ecc. Ma sono decisa a farlo. Ho preso il loro nome, indirizzo e telefono, e conto di tornare da loro con le rose che desiderano, che "metteranno nell'orto", dove probabilmente non c'è ombra. 

Una volta andati via, non ho tardato nemmeno io a partire alla volta di S. Andrea. Il paese è veramente minuscolo, per poco non mi sono persa in quelle strettissime stradine di campagna. Finalmente ho rintracciato il cimitero, e davvero, davanti c'è una casa con una splendida Pierre de Ronsard in piena fioritura. L'ho fotografata. Quindi l'identificazione è certa, anzi, se qualcuno di voi, cari rosomani, pensa si tratti di un'altra rosa, mi scriva subito o taccia per sempre.














I due vecchietti mi sono parsi molto simpatici. Mi auguro che, alla loro età, anche io conservi il loro slancio, la loro intraprendenza, e che sia ancora in grado, una volta indossata la "faccia tosta" d'ordinanza, di andare in giro a cercare rose.

Ho approfittato del mio giretto a S. Andrea per "tirare un po' più in lungo" ed arrivare al centro commerciale Le Maioliche alle porte di Faenza. Chi non ci è mai stato non immagina la siepe che costeggia tutto lo stradello per arrivare al Centro: una fila continua di rose Mutabilis, in vari stadi di fioritura. Come se centomila farfalle in varie tonalità di rosa fossero appoggiate sui rami, a mostrarsi alle auto che passano. Naturalmente non potevo resistere, ho prelevato diversi boccioli. Sono veramente piccoli, ma, una volta raccolti gli stami, le antere producono una quantità di polline che potrei definire industriale. Ho cominciato ieri pomeriggio ad ibridare, poi ancora stamattina, e ne è rimasto tanto per oggi pomeriggio. Spero di avere abbastanza madri disponibili al momento.

Una mattinata quanto mai produttiva, che mi ha dato diversi spunti per "riempire" questa settimana appena iniziata.