Sicuramente più conosciuta per la sua vita “scostumata” (dal titolo di uno dei suoi romanzi più noti: La signora scostumata), per la sua intima amicizia con Virginia Woolf, per la passione che la legò a Violet Trefusis, per il bizzarro matrimonio con Harold Nicolson (entrambi attratti da persone dello stesso sesso, si concessero a vicenda ampie libertà, pur mantenendo un forte legame familiare), che non per la sua attività di romanziera, Vita Sackville-West fu uno dei personaggi più allegramente trasgressivi e passionali del secolo scorso.
Ma l’aspetto di Vita forse meno conosciuto, e che me la rende estremamente interessante, è legato alla sua passione per il giardinaggio. Ne è stata una grandissima esperta: per 15 anni, dal 1946 al 1961, tenne una rubrica sull’«Observer». Questa rubrica influenzò la pratica dell'arte inglese nella cura dei giardini in maniera profonda.
Negli anni trenta Vita Sackville-West e suo marito Harold Nicolson crearono da zero il Giardino del Castello di Sissinghurst, nel Kent. Il nome della località deriva dal sassone e significa “spiazzo tra i boschi” e vi sorge un maniero in pietra anticamente circondato da un fossato ma è ormai in stato di abbandono. Prima ancora di ristrutturare la casa decide, con Harold, di impiantare un nuovo giardino e di dividere i compiti: lui avrebbe disegnato le famose “stanze” cioè le siepi che, geometriche e rigorose, come pareti immaginarie dovevano delimitare gli spazi; lei si sarebbe occupata della progettazione e dell’impianto, con l’ausilio di quattro giardinieri, delle specie verdi (fiori, alberi da frutto, arbusti, rose, erbacee perenni, ecc.). Da un castello fatiscente nacque così un qualcosa di magico, dotato di un’anima poetica: la fusione, in un grande “hortus conclusus” di due anime contrapposte (entrambe presenti nella stessa Vita), la maschile e la femminile, l’austerità della linea retta e la morbidezza della linea curva. Un capolavoro dell’arte paesaggistica inglese che ancora oggi richiama più di 200 mila visitatori l’anno.
Il giardino è composto da più "stanze", ognuna caratterizzata da un colore o da un tema, circondate da alte siepi.
Il 9 marzo 1947, mentre ripuliva il giardino, Vita letteralmente inciampò in una rosa molto antica, che lei quindi riscoprì in modo casuale. La rosa, dal nome originale di "Rose des Maures" (letteralmente "Rosa moresca"), fu da allora chiamata anche "Sissinghurst Castle".
Si tratta di una rosa gallica porpora-cremisi, che fiorisce una volta sola in primavera, tuttora in vendita.
Nelle foto: i coniugi Nicolson ad Ascot nel 1912, e la rosa gallica "Sissinghurst Castle".