Noi esseri umani siamo ossessionati dalla storia. La nostra storia definisce chi eravamo, chi siamo e chi saremo. Oggi è la storia di domani. Vogliamo sapere chi erano i nostri antenati, cosa amavano, come vivevano e anche come sono morti. Ci piacciono i mobili antichi, l’arte antica in quanto ci danno uno sguardo sul passato, sui gusti di chi ci ha preceduto, ma ci collegano anche al presente.
Alla fine del 19° secolo le rose antiche erano all’apice della loro popolarità. Quel secolo ci ha dato innumerevoli squisite varietà di rose non rifiorenti, ma più tardi anche varietà rifiorenti derivanti dalle Bourbon e dalle Tè. Erano ovunque! Dalle lussuose magioni inglesi ai castelli francesi, ai giardini pubblici, ecc.
Nessuno avrebbe supposto che 50 anni dopo, queste gemme preziose sarebbero andate perdute per sempre. Tuttavia, è proprio quello che è successo. Circa l’85% di tutte le rose antiche è andato perduto ed estinto nel 20° secolo.
Con l’avvento delle rose moderne, come le Ibridi di Tè e le Floribunda, le rose antiche andarono velocemente fuori moda, e in quel momento poche persone realizzarono che tutte queste rose antiche rappresentavano un patrimonio mondiale dell’orticoltura. Quando ci si rese conto della perdita, era già troppo tardi.
Fu solo nella seconda parte del 20° secolo che alcuni attenti amanti delle rose “suonarono l’allarme”, ma migliaia di varietà erano già estinte e perdute per sempre. L’unica cosa che ci è rimasta è la loro descrizione in antichi cataloghi, vecchi disegni e vecchie foto in bianco e nero dai primi anni del 20° secolo.
Lentamente, la gente iniziò a riscoprire le varietà perdute. Se ne trovarono nei cimiteri, in vecchi giardini, in spazi pubblici abbandonati, o perfino in vecchi vivai abbandonati.
Alcune rose ritrovate non sono mai state identificate con certezza, come Fantin Latour Rampicante, Isabella Ducrot o Philippa Pirette. Anche la grande Charles de Mills (foto sotto) o Souvenir du Docteur Jamain sono rose ritrovate, ma queste hanno potuto essere identificate con certezza da persone come Graham Thomas o Walter Branchi.
Ci sono ancora centinaia di antichi tesori là fuori, aspettano solo di essere trovate e identificate. Cosa non sempre facile, ed è per questo che vecchi cataloghi e descrizioni sono così importanti.
Si potrebbe pensare che l’umanità abbia imparato qualcosa da questa esperienza, ma no, non abbastanza. Rose degli anni Settanta o Ottanta del Novecento vanno estinguendosi perché si pensa che ce ne siano ancora tanti esemplari in circolazione, quando in realtà non è così. Pink Brocade (foto sotto) era una bellissima floribunda ibridata negli anni settanta da Bees in Inghilterra. Il vivaio chiuse ma nessuno vi fece caso. Nel 1990 era estinta, perduta per sempre.
Ecco perché i roseti pubblici sono così importanti. Ecco perché i governi dovrebbero farsi avanti e intervenire per salvaguardare i roseti che contengono rose antiche e rose del 20° secolo. Occorrerebbe fare inventari e cataloghi di ogni giardino pubblico in Europa, USA, Sud America, Australia e Cina per avere un’idea della disponibilità di queste varietà.
E’ un colpo al cuore sentire “questa varietà è stata cancellata o interrotta”. Significa letteralmente che si trova sulla strada verso l’oblio. Specialmente quando i coltivatori di quella varietà proibiscono agli altri rosaisti di coltivarle. Perché? Qual è la ragione? Soldi? Richieste del mercato? Tattiche dell’azienda?
Veramente vogliamo che i nostri nipoti non saranno in grado di coltivare e godere della Munstead Wood o di qualsiasi altra rosa moderna, solo perché siamo troppo pigri per preservarla o troppo occupati con le nostre strategie di mercato?
Meditate su questo, amici.
(Liberamente tradotto dalla pagina FB "Dirk's rose group: For real rose addicts")


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