I non-specialisti sicuramente non riconoscono tutti i caratteri che concorrono a formare una rosa "bella", ma "a occhio" ognuno di noi può rendersi conto almeno di quelli più visibili.
Domenico Aicardi, nel suo libro "Le Rose - moderne coltivate ed allevate da amatori, floricoltori, seminatori" fornisce una lista molto completa di questi caratteri:
- RESISTENZA ALLE MALATTIE
E' la caratteristica più preziosa di qualunque essere vivente, e di conseguenza anche delle rose. Non poche varietà di rose che per qualche carattere superlativo fecero la loro comparsa come "stelle", essendo facile preda delle malattie, non soltanto ebbero vita effimera, ma utilizzate come genitori, trascinarono questa tara nella discendenza con grave danno per tutte le generazioni future. Le piante soggette ad ammalarsi perdono prematuramente le foglie e, con esse, il vigore, quindi presto o tardi sono condannate a morire.
Tra le rose ibridate da me e fiorite la scorsa primavera, ce n'era una di un colore e un profumo meravigliosi. Purtroppo, era anche l'unica ad ammalarsi gravemente di oidio. E quindi l'ho dovuta, a malincuore, scartare.
- VIGORE
Interessa il complesso morfologico della pianta, dalle radici ai fiori, e si riferisce allo sviluppo massimo che può essere raggiunto in rapporto al tipo od alla varietà. E' questo un carattere molto desiderabile.
- ROBUSTEZZA
Non deve confondersi con il vigore, per quanto generalmente si riferisca a tutta la struttura della pianta ed in particolare ad ogni organo, come rami, steli, base del ricettacolo ecc.; il carattere antagonista è esile, gracile.
Significa resistenza a tutte le avversità o decessi naturali, come ai geli, ai venti, alle intemperie di ogni genere, alla siccità od umidità eccessivi, alla carenza di nutrizione, alla povertà del suolo ecc. Robustezza, vigore e rusticità formano un trinomio desiderabile, che dovrebbe essere posseduto da ogni rosa. Quando questi tre caratteri sono posseduti da una pianta, la sua coltivazione può divenire una sine cura.
(continua)
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