Un bell'articolo di CARLO PAGANI, che condivido con il benestare dell'autore.
Chi fa il mio mestiere di storico delle rose ha necessariamente buona memoria del passato, gli occhi sono costantemente attratti dalle decine di novità che arrivano sul mercato, sempre più caratterizzate dalla forma, dalle tinte e dall’immancabile profumo.
Ma la memoria non tralascia nulla del passato di questo fiore che affianca la storia dell’uomo dalla nascita alla scomparsa. Ci sono rose che hanno fatto la storia e hanno rappresentato un epoca che hanno il solo difetto di essere datate o passate di moda, eppure hanno rappresentato l’avvio di una tendenza.
Una di queste è la rosa ‘BLUE MOON’ (in foto)
quella che maggiormente ha illuso di essere finalmente arrivati alla rosa blu. Negli anni 60 quando dall’Olanda arrivavano i primi cataloghi con la vendita per corrispondenza, la foto della ‘Blue Moon’ era mistificata,
totalmente blu, con la totale delusione nel vederla poi fiorire successivamente. Bastava accettare la sua bellezza comunque straordinaria e non raccontarla con l’inganno.
Creata in Germania nel 1964 da Mathias Tantau, viene venduta anche con lo pseudonimo di ‘Sissi’. Si tratta di un ibrido di rosa tea dal colore lilla fisso, immutevole, fiore dalla forma classica, 40 petali e un profumo che varia secondo calore ed orario della giornata. Boccioli lunghi ed appuntiti, un classico delle rose tea, forma della pianta eretta e fogliame lucido verde scuro. Resiste bene al caldo, buona prestazione anche come fiore reciso.
La bellezza si racconta da sé, non servono alterazioni o esaltazione che vanno oltre la realtà, raccontarla come una rosa blu ha finito per togliergli l’interesse dovuto. Eppure dal 1964 da questa mirabile creazione, ogni ibridatore si è cimentato nella spasmodica ricerca tutt’ora vana del colore blu. Ora sono decine le rose con questo colore malva, tutte seducenti, affascinanti e incantevoli, tutte hanno inciso il Blue nel loro nome, tutte a offrire il loro contributo alla bellezza alla quale non ci abitueremo mai!
Nessun commento:
Posta un commento